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Io lei e l'altro

Quindici giorni, e di sonno sempre meno (almeno il suo)

Due settimane di gnappo. Il pupo ha cambiato un po’ di ritmi ed è sempre più vorace. Per fortuna di notte si spara almeno 5 ore di sonno dalle 22 circa fino a dopo le 3. Ieri si è fatto un drittone 21.45 – 4.45, mai visto! Finora io e Anna ci siamo dati il cambio. Dopo la poppata delle 10 la spedisco a dormire e resto in piedi io fin verso le 3.30 per eventuali risvegli notturni (che finora non ci sono mai stati). Poi verso le 4 mi addormento io e tiro fino alle 9, 10 o 13… dipende. Insomma il mio sonno non è mancato.

I primi giorni il gnappo dormiva alla grande durante il giorno. Ora invece è sempre più sveglio come un grillo. Poppa a distanza di poche ore (3 se va bene, 2 o 1 e 1/2 se va male) e tiene sempre di più gli occhi aperti. Ovviamente piange. Non troppo, ma piange. Lo prendi in braccio, sembra smettere e poi riprende. Lo metto a pancia in giù sul mio braccio e si tranquillizza un po’ di più. Saranno coliche? Aria nella pancia? Cordone ombelicale che tira? Voglia di rompere i coglioni? Boh!

Anna è stravolta perché di giorno è lei che gli sta dietro, molto più di me. E’ un  susseguirsi di poppate (alcune riuscite, altre meno), pit-stop pannolini, tentativi di addormentamento (quasi mai riusciti).

Per fortuna dopo le 10 di sera ci da un po’ di tregua (almeno per ora, non lo dico troppo forte però!). Giusto quelle 4 o 5 ore se va bene per ricaricare le pile.  Le nostre ovviamente, ma forse anche le sue visto che ormai di giorno dorme sempre meno. I primi tempi dormiva molto di più e mangiava meno. Ora sembra sempre più affamato e a tratti inconsolabile quando piange.

Ora, per la prima volta, l’ho sentito mettersi la mano in bocca ciucciandola prima di addormentarsi. Non l’aveva mai fatto prima. Sarà già ora del ciuccio?

Comunque con oggi si chiudono le mie ferie post partum. Due settimane in cui ho cercato di avviare la locomotiva. Da domani Anna sarà più sola con lui (anche se sua mamma arriverà per dare una mano) e io riprenderò i soliti ritmi. Questa prima vacanzina in tre non è stata poi così male. Spero di ricordarmela a lungo. Alla fine, tra un pianto, una poppata, tanti baci e cacche, non è stata poi così male. Mi ci stavo quasi abituando.

Di Fede

Blog di un papà imperfetto