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Pensieri di un papà

Quando l’amore diventa 3D

matisse_ la danzaTi voglio bene, anche se meno di prima”. Gliel’ho buttata lì così, mentre ci stavamo dando la buonanotte, sul letto, prima di spegnere la luce. Il tono era scherzoso ovviamente. Ma quando dico le cose per scherzare un filo di verità c’è sempre. “Anch’io”, mi ha risposto lei. Ed era sincera. Ci siamo guardati negli occhi e abbiamo sorriso. Ma era un sorriso con un velo di preoccupazione. Perché lo sappiamo, che da quando è nato il gnappo la nostra relazione non è più come prima. Non so se è migliorata o peggiorata. So solo che è diversa.

Siamo entrambi più stanchi, il tempo per farci le coccole è difficile, quasi impossibile trovarlo. Il gnappo, giustamente, catalizza tutte le nostre energie. Quando eravamo solo noi, dopocena, ci mettevamo sul divano tranquilli. Non accendevamo neanche la tv. Ci davamo solo un sacco di baci. Adesso, quando siamo a casa, la routine è più o meno questa: cena, dopocena col gnappo, uno sparecchia e lava i piatti, l’altro lo fa addormentare. Il tutto dopo avergli cambiato il pannolino, visto che lui, puntualissimo, fa la cacca subito dopo la frutta. Un digestivo di merda insomma.

Quando finalmente il tato dorme, prima che inizino i suoi vari risvegli, lei lavora al pc, io studio o guardo la tv. Non sempre ovviamente, dipende se lei ha o meno da lavorare e io da studiare. Però capita abbastanza spesso. Quando ci mettiamo finalmente a letto, entrambi abbastanza provati (soprattutto se la notte prima è stata costellata dai tanti pianti notturni del gnappo) ci diamo la buonanotte e spegniamo la luce. Le volte in cui troviamo il tempo (e le forze) per farci un po’ di coccole sono sempre risicate. Spesso facciamo fatica anche a trovare il tempo per raccontarci la “to do list” del giorno dopo.

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Tagliamoci le vene

Il mio primo post a quattro mani (e due piedi)

Febbren NNNNSto facendo un esperimento. Sto provando as scrivere  un post col gnappo in braccio che smanetta sulla tas tiera addiri ttura abbbbbb gggn                                          adesso, non contento di imitarmi schiacciando tasti a casonnnnnnnnnnn ,jh  g, h h. Ehm, scusate. Dicevouuuuuuuu b , non contento di sc hggggggggg hiac0ciare tast0i 0a 0caso con le m ani ,sta mettenv dnon v                                 bbabncbheb    i piedi sulla tastiera.

Siamo ac jvahjb a casa dei nonni. Anna dfy dovrebbe andare a un addio al nubilato di u nasua  amic a in un agriturismo per il week end.  bcbv b  che forse salterà, perché per l’occasione il gnappo  mh ovviamente si è fatto venire la febbre. Così domani dovrà decidere se raggiungerci kl.iijò e paccare n nnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnn le sue amiche oppure andare. Dipende da come passerà la notte. Con 38.7 di febbre la vedo dura.

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Io lei e l'altro

Depression, bici, festa della mamma, kebab

kebab piattoSabato avevo il morale a terra. Ero stanco. Col gnappo che si svegliava a ripetizione di notte e gnolava tutto il giorno. Abbacchiato, quasi depresso. Triste. Ecco, la parola giusta è triste. Per fortuna non mi capita spesso, anzi, è quasi un’eccezione. Mi conosco, e quando mi succede non mi faccio prendere dal panico. Mi tengo la tristezza, mi ci macero un po’, e poi la lascio passare. Aver dormito un paio d’ore sabato mattina ovviamente ha aiutato.

In questi momenti avere una persona come Anna vicino è una benedizione. Perché se all’inizio, non capendo cosa avessi, mi ha cazziato (“Se stai così tutto il week end è meglio che torni dai tuoi e ci lasci da soli”), poi ha capito il mio abbacchiamento e mi ha coccolato un po’. Eh sì, anche noi papà abbiamo bisogno di coccole quando abbiamo il morale a terra.

Il motivo della tristezza ancora non l’ho capito. Sicuramente mancanza di sonno e un po’ di frustrazione per non essere riuscito a calmare il gnappo nei suoi ripetuti pianti. Se prima ero un maestro nella caccia al tesoro notturna del ciuccio e del riaddormentamento con carezzine sulla schiena, adesso la tecnica non basta più. Neanche riesco a mettergli il ciuccio in bocca o a dargli l’acqua. S’incazza e piange di più. E quando è la quinta o sesta volta nel cuore della notte che succede, bè, non è il massimo della vita diciamo.

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Pensieri di un papà

La papite, i denti e una “sovraproduzione”

In questo periodo il gnappo ha la “papite”. Cerca il mio sguardo, mi fa un sacco di sorrisoni e quando sono lontano gattona e mi raggiunge. Se lo guardo, lui ride. Insomma, amore a prima vista. Mi fa strano perché non era mai stato così affettuoso con me. Addirittura adesso mi considera più della mamma.

Sarà l’effetto asilo nido? Boh. Immagino che l’idillio passerà presto. Però adesso quando è in casa con noi è più coccolone (anche se non ha perso la buona abitudine di frignare ad minkiam). Gli sta spuntando anche il secondo dentino (in basso vicino al primo). Assomiglia sempre di più a Cucciolo di Biancaneve.

Oltre ai denti in questi giorni sta producendo montagne di roba liquida. Quattro, cinque volte al giorno. Un mare. Acidissima. Saranno i denti? Boh, ho l’impressione che quando non si sa cosa il pupo abbia la colpa è sempre dei denti. Sarà…

P.S. E’ da un po’ di giorni che faccio fatica a entrare nel mio blog. Dice che è un “problema di accesso al database”. Ho provato a contattare il provider. Ma questi parlano arabo e non mi aiutano. Per caso anche a voi quando cliccate su vitadapapa.it ogni tanto (o spesso) non riuscite ad entrare? Qualcuno se ne intende e mi aiuta? Mannaggia alla tecnologia.

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Sesso, questo dimenticato

Ancora priapismo e sogni erotici: la regressione

Ho letto qualche tempo fa sul libro di don Antonio Mazzi “Come rovinare un figlio in 10 mosse” una frase che mi ha colpito. Suonava più o meno così: “Non sono i genitori che fanno diventare adulti i figli, ma sono i figli che fanno diventare adulti i genitori”. Credo sinceramente che ci sia tanto di vero in queste parole.

Faccio mia questa speranza visto che da quando Anna è incinta è iniziata per me una fase di vera e propria “regressione”. Sarà perché non ci facciamo più le coccole come una volta, sarà perché comunque di sesso (che è come i soldi “non fa la felicità, ma aiuta”…) se ne fa meno, sarà perché ancora non ho ben realizzato che diventerò padre, o chissà per quale altro motivo, ma sta di fatto che da un po’ di mesi sono diventato, mio malgrado, molto più bambino di prima.

Ecco alcuni dei sintomi: faccio più “capricci”, sono costantemente alla ricerca di coccole (ovviamente da Anna, ma non vorrei mai che qualche altra donna portatrice insana di attenzioni nei miei confronti mi inducesse in tentazione, vade retro Satana!) e faccio spesso strani sogni.