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Pensieri di un papà

La studiata inutile prima dell’esame

esami libri studiataA distanza di quasi tre anni il countdown è ripartito. Meno sette… sei… cinque… quattro… tre… due… uno… Ma dopo l’uno non c’è lo zero. Finito il conto alla rovescia ci sarà lui, The Second, che molto probabilmente, come è successo per il gnappo, gli sarà dato il nome quando l’ostetrica mi verrà a chiedere come si chiama per fargli il codice fiscale. Funziona anche così, di questi tempi.

Ma il nome prima o poi ci sarà e, insieme al nome, ci sarà lui. Quando ci penso ancora non mi sembra vero. E quando mi fermo a pensarci bene, mi sale anche un po’ di emozione. Chi sarà? Come sarà? Perché sarà? (L’ultima domanda gliela lascio volentieri per l’adolescenza, le altre due le tengo invece per me, da qui alla sua uscita da quel fantastico liquido amniotico.

Mi sento un po’ come all’università. Quando devi fare un esame. Tu un po’ hai studiato, ma sei sempre indietro. Vorresti studiare di più, trovare più tempo per aprire quei dannati libri, ma per un motivo o per l’altro non ce la fai. Poi il giorno dell’esame si avvicina. Tu un po’ sei preparato, ma non come vorresti. Magari ti accontenti di un 18, di un 20 anche. Ma cavolo, per una volta non sarebbe male arrivare al 28.

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Pensieri di un papà

Com’è andata a finire?

errare è umanoMi sono accorto che ho alcuni post in sospeso. Della serie, “ma poi, com’è andata a finire?”.

Glutine o non glutine?
Partiamo dalla celiachia del gnappo. Abbiamo finalmente i risultati degli esami. Negativo! (Hola sulla sedia!). I valori di riferimento della transglutaminasi e dell’endomisio (altri due termini da aggiungere al mio vocabolario) sono nella norma, quindi, al momento, pericolo scampato.

Il nano non è celiaco, mettiamoci l’anima in pace. E ringraziamo… E’ piccolino di suo, mangia ad minkiam, quanto e quando vuole lui (poco di solito) e quindi mettiamocela via. Se ha rallentato la crescita dopo lo svezzamento amen, l’importante è che comunque cresca. In fondo anche suo nonno materno è sempre stato piccolo da bambino. E adesso è un omone di 1 metro e 80. Dall’emocromo il gnappo aveva solo i linfociti e altri anticorpi sballati. Ma il pediatra ci ha detto che è normale. Se lo dice lui…

Ma i fedifraghi?
Altra storia in sospeso è quella dei miei colleghi ed ex colleghi fedifraghi. Com’è andata? Mah, dei primi, non essendo con loro molto in confidenza non ho chiesto nulla. Però so solo che hanno preso le ferie nello stesso periodo, dicendo però che non andavano via insieme. Certo e noi ci crediamo.

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Pensieri di un papà

Dal pediatra, con gli esami per la celiachia

gluten-free celiachiaSiamo tornati dal pediatra. Giusto per una visita di controllo del peso, visto che per ora non è arrivato nessun malanno nonostante le due settimane e mezzo d’asilo (so che mentre lo sto scrivendo il raffreddore e la febbre mi hanno sentito e si staranno già impossessando del nano, ma amo il rischio e sfido la sorte). Risultato: quello là è sempre un po’ sottopeso. Almeno secondo questi cavolo di percentili che mi hanno un po’ scassato l’anima.

Venti mesi e mezzo, 10,2 kg x 79 cm. Quest’estate è cresciuto, ma sempre meno di quanto dovrebbe. A vederlo sembra il ritratto della salute. Paffutino, una bella panciotta, gambotte. Minutino nel complesso, non un gigante, ma anche Anna non è di certo un marcantonio come Brigitte Nielsen. Lui, c’è da dire, non è un mangione. Tante volte, se non gli piace la pappa, ne mangia due o tre cucchiaiate e basta. E il nervoso (nostro) sale. Anche a colazione, ancora in balìa del rincoglionimento da sonno, sbocconcella un po’ di pane e marmellata e qualche cucchiaio di yogurt.

Ma c’è una buona notizia, che anche qui non dico troppo forte: ha ricominciato a bere il latte (di mucca). Passati i sei mesi ha abbandonato la tetta, il latte materno lo schifava. E del latte artificiale non voleva neanche sentirne l’odore. Da allora sono passati 14 mesi più o meno, con vari tentativi da parte nostra. Tutti falliti. Da qualche giorno invece, magicamente, ha ricominciato a prenderlo. Vedremo.

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Io lei e l'altro

Febbre, mal di gola e un tampone in vista: si riparte

streptococcoArieccoci. Altro giro altro regalo. Dopo l’influenza mia, quella di Anna, un altro paio di giorni con febbre e mal di gola miei e la febbre del gnappo prima di Capodanno, ricominciamo. Stavolta ritocca ad Anna. Che da un paio di giorni ha un mega mal di gola, febbre che balla sotto i 38, e la lingua con dei puntini rossi in fondo. Ahia.

Domani andiamo subito a fare un tampone faringeo. Sperando non sia il temibilissimo streptococco. Il che vorrebbe dire che, oltre a farsi lei il terzo ciclo di antibiotici nel giro di un paio di mesi, dovremmo farci pure noi il tampone e far metterla un po’ “in quarantena” per evitare che ce l’attacchi (se già non l’ha fatto).

Perfetto, niente panico. Passerà anche questa. Le cose gravi sono altre. Però che nervi. Mmmmm. Che giramento di balle. Sia sue che mie (più sue che, povera, deve rimanere ancora ferma con il lavoro nonostante abbia duemila cose da fare). Oggi era nervosissima. E la capisco pure. Che sfiga.