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Noi quattro

Uno è poco due sono troppi

gnappo e the second“Uno è poco, due sono troppi”. Questa frase l’ho sentita per la prima volta quando avevo 5 anni e ancora me la ricordo. Non so perché… L’aveva detta mia mamma a una sua amica, per strada, quando era incinta di mia sorella.

Mi era rimasta impressa per chissà quale motivo, ma la mia memoria a lungo termina se la ricorda esattamente. Anche dove e quando mia mamma l’ha detta quella frase. Stavamo facendo il trasloco dalla mia prima casa ed eravamo nell’angolo di una strada, vicino a un bar.

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Viaggi

Perché non viaggio con i bambini

sperm bankQuando eravamo fidanzati le nostre vacanze erano in viaggio, la maggior parte fuori dall’Italia: Turchia, Parigi, Stati Uniti, Barbados, Repubblica Ceca, Scozia, diverse volte a Londra. Non abbiamo girato il mondo, ma ci piaceva visitare nuovi Paesi. Eravamo senza figli e quindi in tutte le nostre vacanze andavamo alla scoperta dei posti che più ci interessava vedere.

Poi è arrivato il gnappo (e poi The Second) e da allora ci siamo fermati. L’ultima vacanza “on the road” l’abbiamo fatta tra Toscana, Umbria e Lazio, quando lei era incinta. Potevamo anche andare più lontano, ma preferivo rimanere “in zona”, senza fare su e giù dagli aerei. Volevo essere più tranquillo.

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Noi quattro

Pasqua e Pasquetta

gnappo al fiumeE anche questa Pasqua e Pasquetta, se le semo levate… Potevano andare peggio però, alla fine siamo sopravvissuti anche alla rottura (di uova) e alla colomba con i canditi.

Abbiamo fatto una due giorni dai miei, con il gnappo innamorato della zia che non ha mollato un attimo. “Ziaaa, ziaaa”, continuava a chiamarla. E lei giocava con lui e gli leggeva i fumetti dell’Uomo Ragno. Praticamente hanno passato due giorni in simbiosi. E quando siamo tornati a casa nostra, appena spenta la macchina, lui si è messo a piangere con i lacrimoni chiamando ancora la zia e dicendo “casa brutta” davanti al nostro portone.

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Noi quattro

Crespi d’Adda con i bambini, una bella gita fuori porta

Crespi d'adda (2)Per uscire di casa la domenica devo fare uno sforzo sovrumano. Le domeniche di solito mi piace stare in casa, con il classico pisolo post prandiale. Così quando mi sveglio è già buio e allora perché andare in giro? Ma Anna si arrabbia perché dice che “non facciamo mai niente”.

Visto che domenica scorsa c’è stato il cambio dell’ora e c’era un’ora di luce in più (anche se un’ora di sonno in meno) mi sono fatto venire la voglia e ho organizzato una piccola gita fuori porta. Dopopranzo il letto mi voleva avvolgere a sè, ma il richiamo di Anna, che ha capito come la mia palpebra si chiuda fin troppo facilmente, mi ha fatto scattare sull’attenti.

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Pensieri di un papà

Sanremo, una famiglia con 16 figli

famiglia anania 16 figli sanremo16. Sedici. S-e-d-i-c-i.

A Sanremo è passata sul palco la famiglia Anania, una famiglia con 16 figli, la più numerosa d’Italia: il più grande ha 20 anni e l’ultima è nata nel 2013.

“Siamo un’opera di Dio, grazie al Signore, grazie allo Spirito Santo”, ha detto il capofamiglia (caposquadra?!) Aurelio, che con la moglie Rita tira su la famiglia “con la collaborazione dei figli più grandi. Il Signore provvede”.

Alla faccia della Provvidenza! Il pubblico era abbastanza sbigottito, io pure, perché se con due figli, uno di tre anni e uno di due mesi, ogni tanto mi lamento, con 16 come fai?

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Pensieri di un papà

La fortuna di avere i suoceri (vicini)

suoceriSono giorni abbastanza convulsi. In cui mi sembra di non aver tempo di fare niente. Niente di quello che mi piace almeno. Come scrivere qui. Piccole cose e impegni che si aggiungono a cascata. Scadenze, organizzazioni varie, mail. E dare una priorità alle cose da fare non è mai facile. Il giorno di 32 ore ancora non l’hanno inventato. Per fortuna.

In tutto il marasma ci stanno però dando una grossa mano i miei suoceri che si sono da poco trasferiti a Milano. Rimarranno con noi per un mese. Per stare vicini ad Anna e darci una mano prima, durante e dopo l’arrivo di The Second. Mia suocera ha chiesto l’aspettativa dal lavoro. Mio suocero è in pensione quindi non ha grossi problemi. A volte penso che bisognerebbe fargli un monumento.

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Il Bosco di Fede

La battaglia per riabbracciare mio figlio, l’albero di Mauro

Bosco di FedeC’è un un nuovo albero nel Bosco di Fede. E’ quello di Mauro. Mauro è un papà di 37 anni e la sua storia è uguale e diversa a quella di tanti altri padri separati. Ha dovuto superare prove durissime, lottare con la legge e con la sua ex moglie. Ma dopo nove lunghi anni finalmente è tornato il sereno sulla sua vita e su quella di suo figlio.

Grazie di cuore per il tuo albero. Il bosco silenziosamente cresce, poco alla volta, senza fretta. Se volete piantare il vostro, la terra è qui.

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Pensieri di un papà

The day after

albaPrima di tutto grazie. Di cuore. Grazie per i tantissimi messaggi che mi avete mandato dopo l’ultimo post, sia qui che su Facebook. Scambiarsi pareri, raccontare le proprie esperienze, incoraggiare e riflettere, aiuta molto. Non tanto per la teoria del “mal comune mezzo gaudio”. Quella lascia il tempo che trova. E’ piuttosto il “buttar fuori”, il parlare, l’aprirsi, il far uscire cose che spesso e volentieri si tengono dentro perché non sappiamo con chi parlarne o perché ci sembra che agli altri non interessino.

Invece io sono convinto che parlarne faccia bene, che confrontarsi con gli altri sia indispensabile, che quando ci sono momenti di crisi ci si debba confrontare prima di tutto con i diretti interessati e poi con le persone più vicine, vis à vis prima di tutto, ma anche su un blog, dove sicuramente c’è più libertà di esprimersi senza la paura di essere giudicati.

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Maschi vs femmine

Il fascino dei toy boy per le Milf

toy stroryQuesta va raccontata. Anche se al momento ho pochi dettagli perché mi è stata riferita per vie traverse e non ho ancora sentito i diretti interessati. Fa brutto venire a sapere di un tradimento e poi subito chiamare la persona per chiedere: “Oh, come va? Ho saputo…”. Sembra quasi che la tua curiosità sia morbosa e vuoi farti i fatti suoi. Soprattutto se l’amico in questione non è proprio strettissimo. Diciamo che lo vedi poche volte durante l’anno, nonostante le vacanze fatte nello stesso posto di villeggiatura da piccoli.

Lui ha 37 anni, lei 34 e hanno uno splendido bimbo di 5 anni. Non si sa come (e per saperlo dovrò chiamare uno dei due, visto che sono amico di entrambi) lei li ha mollati. Sì, strano ma vero, per una volta non è lui che molla la famiglia ma lei. E’ la parità dei sessi bellezza. C’est la vie e c’est l’amour.

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Pensieri di un papà

Il Papa, il matrimonio e le camicie stirate

camicie stirateIeri il Papa era ad Assisi. Francesco nella città di San Francesco. Ormai ci siamo quasi abituati al suo modo di fare e non ci badiamo più ai “buona domenica e buon pranzo”, al suo andare in mezzo alla gente, alle sue prediche semplici e dirette, come se fosse un semplice prete di campagna. Sembra che questo Papa ci sia da sempre. E questa sensazione secondo me arriva dalla sua forza comunicativa, dal suo carattere e dalla sua fede. E’ sicuramente una bella persona.

Ieri, nel suo giro, ha parlato anche ai giovani, e ha risposto a una domanda specifica su matrimonio e famiglia. La battuta ai 30enni che non si vogliono sposare “dico alle mamme di non stirargli più le camicie” non era male. Cioè, forse ci sembra scontato, ma un Papa che fa battute di questo genere in pubblico quando si è mai visto? Oh, questo mette d’accordo tutti, credenti e non credenti. E quando ricapita dalle parti di San Pietro uno così!

Ecco una delle sue risposte date ai giovani in Santa Maria degli Angeli. Mi sembrava carina e per questo la metto qui.

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Pensieri di un papà

Incontro tra papà blogger

Papà al centro evento
Da sx Michele Ricci, Vittore Mescia, Stefano Florio, Francesco Uccello, Luca Ticozzi

Ce l’abbiamo fatta. Venerdì sera ci siamo trovati. Live. Ed è stata una bella cosa parlare, raccontare e condividere pensieri ed esperienze che ognuno ha vissuto in prima persona e che poi, per mille ragioni, è arrivato a scrivere su un blog. Alla prima serata di Papà al centro (la mostra e gli eventi continuano fino al 28 settembre, qui il programma) eravamo in cinque papà blogger.

Vittore (Il mio super papà), Francesco (Mo te lo spiego a papà), Federico (Paternità Oggi), e Luca (PapoLuca). Altri papà blogger erano stati invitati, ma non sono riusciti a venire, tra questi il vecchio Gae (Stratobabbo) e Daniele (BabbOnline) che come ha detto Massimo erano comunque presenti tra noi “in spirito”. Sarà per la prossima.

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Pensieri di un papà

Io e mia sorella

io e mia sorellaIeri è venuta a stare da me mia sorella. Era di passaggio a Milano. Non ho mai avuto purtroppo un gran rapporto con lei. Saranno i 6 anni di differenza (io volevo un fratellino e da quando ho saputo che era una sorellina non le ho mai dato vita facile), oppure che abbiamo caratteri molto diversi, ma per quasi tutta la vita, ci siamo più o meno ignorati a vicenda. Questo mi dispiace. Perché d’altronde è l’unica sorella che ho e poi è una bella persona. Da piccoli e da adolescente la tormentavo non poco, insultandola anche. Poi, da quando sono uscito di casa per farmi la mia vita, ci sentiamo abbastanza poco.

Forse il nostro rapporto è migliorato negli ultimi anni. Un messaggino ogni tanto, una mail. Soprattutto da quando è nato il gnappo. Da brava zia si informa e non vede l’ora di stare con lui, anche se scelte di vita l’hanno portata a vivere all’estero, prima in Francia, e ora, da tre anni, a Berlino. Entrambi sappiamo che uno può contare sull’altro. E questo mi sembra già buono. Ogni tanto, se capita, litighiamo ancora. Mi sono accorto che è più facile andare d’accordo con estranei piuttosto che con i fratelli che hanno condiviso con te tutta la vita. E questo un po’ mi dispiace.