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Tagliamoci le vene

Le cose più importanti della vita

into the wildSto scoprendo che le cose più importanti della vita non sono cose. Che i soldi possono aiutare, ma non fanno la felicità. E che anche se mi regalassero tutto l’oro del mondo, o anche il mondo intero, non lo cambierei mai con la vita che mi è stata regalata.

Mi rendo conto che ci sono cose che non si possono comprare: l’amore, la vita, la libertà, la salute, la felicità nostra e quella degli altri. E non possiamo fare granché per meritarcele. Possiamo solo accettarle come un regalo. Sono un dono più grande di noi, che non possiamo nemmeno esigere. Ci arriva gratis e senza poter fare granché per meritarcelo. Tutte le cose più importanti della vita sono gratis.

Sto cercando di impegnarmi a non giudicare, anche se non è facile riuscire a farlo. In fondo siamo tutti minuscoli atomi, tutti parte in un universo infinito. E il bello è che tutto l’universo è racchiuso dentro il nostro atomo. Sto provando anche a condividere le emozioni degli altri: essere felice per la loro gioia e triste per il loro dolore. Tornare poi a guardare la mia vita e constatare che la gioia è più grande di qualsiasi fatica.

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Il Bosco di Fede

Perdere il lavoro dopo il parto, l’albero di Valeria

Bosco di FedeValeria ha un bimbo di 10 mesi e ha perso il lavoro quando era in maternità. Dopo essere diventata mamma, nonostante tutta la felicità che una nuova nascita può portare, ha passato dei momenti bui. Si è sentita annullata, è ingrassata, tutto per lei è diventato uguale. Valeria però ha fiducia nel futuro, sa che questa è una fase che passerà, che questo periodo nero che sta attraversando sarà presto solo un ricordo. In questo la sta aiutando molto il marito che la sostiene e l’ha coinvolta attivamente in alcuni progetti.

Ecco il suo albero-racconto.

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Il Bosco di Fede

La castità prima e dopo il parto, l’albero di Maria

Bosco di FedeNon esistono “istruzioni per l’uso” sull’essere genitori. Né su come essere mogli, mariti, compagni, o amanti. Ed è un bene, perché per fortuna non esiste il “genitore perfetto”, né il marito, la moglie o il compagno perfetto.

Sono rimasto impressionato dai tanti messaggi che mi avete mandato, con commenti e anche via mail, dopo il mio post sulla crisi sessuale che una coppia può vivere dopo l’arrivo di un figlio. Così come dopo avervi raccontato la crisi di Anna, che, nonostante l’arrivo del gnappo, in certi momenti si sente “come un barattolo vuoto”.

Ognuno ha la sua storia, le sue gioie, difficoltà, speranze, momenti felici o bui. Raccontarli e condividerli fa bene. Scrivere aiuta a mettere in ordine le idee, a guardare i problemi con un po’ più di lucidità. Questo l’ho provato sulla mia pelle. Ricevere pareri e consigli, magari da chi ha passato momenti simili, può aiutare a superarli. Sapere che anche altri stanno vivendo o hanno vissuto quello che ci sta capitando. Che non siamo soli.

Ho pensato di inaugurare una nuova rubrica. Per condividere le storie di chi vorrà raccontarle. Uno spazio come la Spiaggia di Nina. Il mio vorrebbe un bosco, dove passeggiare insieme, parlare lungo il sentiero, riflettere, raccontarci le gioie e le difficoltà della vita di coppia e della vita da genitori. Ognuno, se vuole, può piantare un albero: storie di vita familiare che spesso si fa fatica a raccontare agli altri. Un po’ per vergogna e un po’ per la paura di essere giudicati o non essere capiti.

Il primo albero lo ha piantato Maria. In un mondo ipersessualizzato come il nostro, forse il vero tabù è parlare di castità matrimoniale. Ecco la sua storia:

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Sesso, questo dimenticato

Sesso dopo un figlio, come risolvere la crisi

lisistrataCredo che il sesso tra due persone che si amano sia una parte importante della loro relazione. Non l’unica e non la principale, ma comunque importante. Io non so se in tutte le coppie succeda, ma dopo un figlio l’intesa sessuale cambia. E molto.

All’inizio, nei primi mesi di conoscenza tra due persone si tende a fare solo quello. E’ fantastico, ma la carica dirompente che ha il fare l’amore rischia di mettere in secondo piano altre cose altrettanto importanti. Bisognerebbe dare spazio anche ad altro, soprattutto al dialogo, anche senza sesso.

Poi ti conosci, vai a vivere insieme, e dopo un po’ di anni non c’è più la novità dei primi tempi. Di quando ti trovavi a casa di lui/lei per fare le cenette a lume di candela prima di lasciarti andare tra le sue braccia. La situazione diventa meno romantica: dormi tutte le sere insieme nello stesso letto, da lì ti svegli tutte le mattine per andare al lavoro. Lui (o lei) russa, si muove tra le coperte, magari parla nel sonno e ti sveglia. Il sesso c’è ancora, ma meno rispetto ai primi tempi. Però si scoprono e si apprezzano tante altre cose che vanno a consolidare la coppia.

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Pensieri di un papà

Milano nostra, come turisti tra i turisti

rondini cracking art castello sforzescoAdoro Milano in questa stagione. Nelle giornate terse di fine maggio, quando i palazzi d’epoca si stagliano nel cielo azzurro. L’aria è fresca solo al mattino presto e alla sera, quando il sole ta per tramontare. Il caldo piacevole del pomeriggio e una leggera brezza ti fanno sentire in vacanza.

castello sforzesco cortileMi piace andare in bici. Montare il seggiolino per il gnappo, andarlo a prendere all’asilo, mettergli il caschetto. Ci divertiamo ad andare in centro, vedere gente, sentirci turisti tra i turisti. Fare un giro tra gli stand della nuova zona pedonale davanti al Castello Sforzesco, sentire i profumi di cibi vicini e lontani: cous cous, porchetta, patatine, paella, asado.

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Pensieri di un papà

Graziano Delrio ha 9 figli e batte anche Chuck Norris

graziano delrio e chuck norrisIl braccio destro di Matteo Renzi, Graziano Delrio, ex sindaco di Reggio Emilia e ora sottosegretario alla presidenza del Consiglio, ha nove figli. NOVE! 9, nine, neuf, neun, nueve, IX. E, strano ma vero, tutti con la stessa persona, la moglie Annamaria. Una donna che ha passato quasi sette anni della sua vita incinta. Un bel record!

Delrio, alla faccia di tutte le statistiche che danno l’Italia come uno dei Paesi del mondo a più bassa natalità, si è rimboccato le maniche e ha cercato di risollevare la situazione. Grazie a lui il nostro Paese è passato dall’1,10% all’1,42% nel tasso di fecondità.

Alcuni registi pensavano di scritturarlo per alcuni remake di film famosi, per una parte da attore macho: “Sperminator” al posto di Arnold Schwarzenegger, “Ingravidation Man” nei panni di Silvester Stallone (Stallone, appunto…), ma anche “Toro scatenato” al posto di Robert De Niro.

Hanno pensato anche a un telefilm, per sostituire Chuck Norris in Walker Emilia’s Ranger. Altro che “calcio volante a girare“… I due si somigliano pure. Separati dalla nascita. Al nostro manca solo il cappello. A differenza di Chuck Norris, nessuno ha ancora dedicato delle frasi al nostro sottosegretario. Inizio io. Mi sembra il minimo come omaggio a una delle eccellenze della riproduzione italiana.

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Pensieri di un papà

Le tecniche per non insegnare le parolacce a mio figlio

orcaIo quando parlo dico le parolacce. Non tantissime, ma quando le dico non ci penso neanche più ormai. Mi scappano e basta. Ogni tanto un “figa”, da milanese acquisito e imbruttito, ogni tanto mi scappa. Ma capita di citare anche la controparte maschile spesso e volentieri. Compresi tutti i suoi composti: incazzato, scazzato, cazzarola, eccheccazzo…

Mi ricordo che da bambino, quando mi andavo a confessare dopo aver fatto la prima comunione, i primi due peccati che tiravo fuori erano due: “Ho disobbedito al papà e alla mamma e ho detto delle parolacce”. Le parolacce erano al secondo posto. Adesso il primo si è trasformato in “ho trattato male i miei genitori”, mentre il secondo non lo confesso neanche più.

Insomma, le parolacce scappano, diventano un modo di parlare e a volte anche di scrivere. Chi ci fa più caso ormai, i problemi della vita sono altri… E poi mica lavoro in un asilo di suore. Eddai su, chi non dice le parolacce al giorno d’oggi? Anche in tv sono state sdoganate da un bel po’.

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Pensieri di un papà

10 frasi da non dire agli amici che non hanno figli

torta festa bimbiQualche tempo fa siamo stati a cena da un’amica di Anna. Loro hanno una bimba di quattro anni e un maschietto in arrivo a maggio. A cena con noi c’era un’altra coppia di amici, fidanzati da un annetto circa e senza figli. Di cosa abbiamo parlato a cena? Per il 70% di figli ovviamente.

A me non piace molto parlare di figli con chi non ne ha. Vorrei evitare di essere monotematico. Preferisco cambiare argomento. Forse anche per dimostrare a me stesso che so ancora sostenere qualsiasi tipo di conversazione del più e del meno che non sia su ciucci, risvegli notturni, pappe, pannolini, asili, cacche, maestre, compagni d’asilo & co.

Per questo c’è già il mio blog che ho aperto apposta per sfogarmi. Per il resto, quando sono con altre persone che ancora non sono genitori (ma a volte anche con quelle che lo sono già) tendenzialmente preferisco parlare d’altro.

A un certo punto è saltata fuori la fatidica frase, detta dalla padrona di casa, alla tenera coppietta: “Eh, quando anche voi avrete figli capirete…”. Ho avuto un tuffo al cuore. Ma come?! Loro sono ancora nel periodo dei viaggi, della scoperta. Quei mesi in cui ti fai i week end romantici in viaggio, ti prepari le cenette a casa e dopo rimani a dormire, ma lo spazzolino ancora non l’hai portato. E magari usi un suo pigiama, o una sua tuta. E, giustamente, ai figli non ci pensi ancora. Infatti la loro reazione è stata abbastanza imbarazzata.

Ho pensato quindi a un mio decalogo con le frasi da evitare quando si è con chi non ha figli (a prescindere dalla motivazione, sia perché ancora presto, sia perché non sono ancora arrivati).

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Pensieri di un papà

E’ giusto baciare sulla bocca i figli?

bacio in bocca bambiniLo ammetto. Uno dei miei antistress preferiti è baciare il gnappo. Appoggiare la labbra alle sue guanciotte morbide è più rilassante che tenere in mano una di quelle palline fatte apposta per scaricare la tensione.

Il problema è che, se lo bacio troppo, lo stress viene a lui. Perché ok un bacio, ma poi, quando scatta la rafficadibaci, lui non sempre gradisce. Ancora non ho capito se è per la mia barba, se è perché sono il papà e non la mamma, o perché i baci sono troppi. Forse tutte e tre.

E’ incredibile quanto sia vasta la superficie baciabile di un nanetto di due anni. A volte me lo consumerei a furia di baci. C’è però una parte di questa superficie su cui mi pongo alcuni dubbia. Va bene baciare un bambino sulla bocca?

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Pensieri di un papà

Compagni di scuola

compagni_di_scuolaNon mi viene nulla da scrivere. Capita. Tutto tranquillo, niente da dichiarare. Senonché, complice Facebook e un’ex compagna di classe che ha postato le foto di un vecchio quaderno delle citazioni, abbiamo ripreso i contatti tra vecchi amici e forse, prima di Natale, ci ritroveremo per una “cena di classe”.

Esattamente un mese fa si è sposata una delle mie migliori amiche. L’avevo raccontato qui. Non so perché, ma, mentre scrivevo, il post prese tutt’altra piega rispetto alla “cronaca” della giornata. Mi ero lasciato trasportare dai ricordi. Così avevo tenuto il post in bozza, pensando che prima o poi l’avrei ripubblicato. Ora, visto che è stato esattamente un mese fa e che in questi giorni non mi viene in mente niente da raccontare, direi che è il momento giusto. Parto parlando della mia esperienza alle superiori… 

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Pensieri di un papà

Com’è andata a finire?

errare è umanoMi sono accorto che ho alcuni post in sospeso. Della serie, “ma poi, com’è andata a finire?”.

Glutine o non glutine?
Partiamo dalla celiachia del gnappo. Abbiamo finalmente i risultati degli esami. Negativo! (Hola sulla sedia!). I valori di riferimento della transglutaminasi e dell’endomisio (altri due termini da aggiungere al mio vocabolario) sono nella norma, quindi, al momento, pericolo scampato.

Il nano non è celiaco, mettiamoci l’anima in pace. E ringraziamo… E’ piccolino di suo, mangia ad minkiam, quanto e quando vuole lui (poco di solito) e quindi mettiamocela via. Se ha rallentato la crescita dopo lo svezzamento amen, l’importante è che comunque cresca. In fondo anche suo nonno materno è sempre stato piccolo da bambino. E adesso è un omone di 1 metro e 80. Dall’emocromo il gnappo aveva solo i linfociti e altri anticorpi sballati. Ma il pediatra ci ha detto che è normale. Se lo dice lui…

Ma i fedifraghi?
Altra storia in sospeso è quella dei miei colleghi ed ex colleghi fedifraghi. Com’è andata? Mah, dei primi, non essendo con loro molto in confidenza non ho chiesto nulla. Però so solo che hanno preso le ferie nello stesso periodo, dicendo però che non andavano via insieme. Certo e noi ci crediamo.

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Pensieri di un papà

Incontri al parco tra bolle di sapone

bolle di saponeIeri ero al parchetto col gnappo. Di solito ne giro tre, nei dintorni dell’asilo nido. In uno, dove non ci sono giochi, gli do la seconda merenda (se la mangia), poi lo porto sulle altalene e sugli scivoli. Ieri pioveva del sì e del no. Parchetti semideserti, mentre noi, impavidi, abbiamo affrontato le due gocce che venivano giù da quelle nuvolacce minacciose. A un certo punto, visto che le gocce si facevano sempre più insistenti, ci siamo dovuti riparare sotto una tettoia di fresche frasche, lì nei paraggi. E così abbiamo fatto conoscenza di altri bimbi, con annessi genitori al seguito.

La mamma simpa ma tesa. Era col suo bimbo, un po’ più piccolo del gnappo. Di età, non si stazza ovviamente. Super amichevole, di quelle che parlano sempre coi figli (io quando sono in giro col nano invece cerco di non stordirlo troppo di parole, forse è per quello che non parla ancora?). Ha messo suo figlio seduto per terra e gli ha messo davanti tutti i giochi. Un sacco pieno di macchinine, trattori, camion ecc. Tutti oggetti a quattroruote. Saranno state 20 macchine. Tra i tanti modelli anche una Skoda Octavia tipo quella che trovate su questa pagina. Ovviamente le macchinine non erano piccole, pronte per essere ingoiate, ma adatte all’età del piccolo.