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Pensieri di un papà

Mamma che vai, carrellino che trovi

E niente, non ce la fa proprio. Tu le dici le cose, ma è come se niente fosse. Sprechi fiato, ma tanto fa quel che vuole lei. Soprattutto quando si tratta di comprare. Se poi l’oggetto del desiderio è un gioco per il gnappo, ciao, allora non la fermi più.

Ieri ho discusso al telefono con mia mamma per l’ennesima volta. Per una stupidata ovviamente, i regali di Natale. Perché è da giorni che mi sta stressando con la fatidica domanda: “Cosa volete per Natale?”. Noi siamo ingenui, dovremmo prepararcela a Ferragosto la lista dei regali di Natale. E invece, puntualmente, quando arriva la domanda, siamo totalmente impreparati. Uhm… dunque, cosa ci manca? Boh…

Ma non mi sono arrabbiato perché ci vuole fare i regali. Non sono un figlio così ingrato (o quasi). Mi sono arrabbiato perché, come sempre, lei prende quello che vuole di testa sua, senza neanche ascoltare quello che le dico io. Lei voleva prendere il Pinguino primi passi (una specie di carrellino a cui il gnappo dovrebbe aggrapparsi per camminare) perché le piaceva tanto. Però prima me lo insinua subdolamente, tipo dicendomi: “Oggi vado al Bimbostore a vedere il pinguino della Chicco…”. E io: “Ok, vallo a vedere, ma guarda che non ci serve, un carrellino per il gnappo lo abbiamo già preso all’Ikea, basta quello, quindi non comprarlo!”.

Alla sera ovviamente mi ha telefonato per dirmi che quel pinguino l’ha preso. Cosa vuoi farci? Le cambi la testa? Così le ho urlato un po’ al telefono (ma non tanto più del solito, tutto nella norma) e lei è riuscita anche a rispondermi: “Senti, a me piace quello lì, quello che avete preso voi sarà essenziale”. Sì, perché per lei la roba dell’Ikea è sinonimo di cacca. Mentre per Anna “l’essenziale” è un must. E’ la paladina dell’essenzialità.