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Pensieri di un papà

I nuovi papà e Papà al centro

fare reteQuando ho iniziato a scrivere il mio blog non avrei mai pensato che sarei riuscito a tenerlo vivo per così tanto tempo. Sono passati due anni ormai dal primo post. Il gnappo non c’era ancora. O meglio, c’era, ma era nascosto là, nella pancia. Poi è uscito e, volendo, il blog poteva anche finire lì. Perché fondamentalmente io il mio blog l’avevo aperto per “protesta”. Uno spazio dove potermi sfogare liberamente, visto che di paternità, di pappe, di pannolini, di passeggini & co., all’epoca non ne volevo sentire neanche parlare. Poi con l’arrivo del nano è stato tutto diverso. Ci sono stati (e ci sono tutt’ora) diversi sbattimenti. Quello sì. Ma c’è lui. E lui è un bella cosa, una delle migliori – se non la migliore – che mi sia capitata negli ultimi 32 anni (anche la festa alcolica di Natale del 2006 non era male a dir la verità, ma sono due cose diverse…).

Comunque, quando ho iniziato a scrivere qui non pensavo che sarebbero venuto in tanti a leggermi. Magari qualcuno per sbaglio sì, visto che le vie di Google sono infinite. Ma niente di più insomma. E invece mi sono dovuto ricredere (senza credermela troppo però, sia chiaro). Così, anche grazie a chi è venuto a trovarmi in questi mesi/anni, ho deciso di continuare a scrivere, perché alla fine ci ho preso gusto. Mi piace sfogarmi qui e metterci dentro quello che mi capita, da quando sono diventato papà (ancora non ho ben capito il come e il perché, mi fa sempre strano definirmi “papà”…).

Men che meno avrei immaginato che grazie al blog, qualcuno mi contattasse per collaborazioni di vario tipo. Invece è successo. Grazie al mondo virtuale ho incontrato nel modo reale nuove persone che mi hanno coinvolto, a vario titolo, nei loro progetti. Che stanno partendo proprio in questi giorni.