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La gnola, gli alpini e un week end tranquilli

Cappello_AlpinoUff. Che fatica. Il gnappo è in modalità gnola (stato d’animo che nasce dall’unione tra Lagna, Tigna e Noia). Gnola di giorno, quando torna a casa dall’asilo. Ma soprattutto gnola di notte, con una media di circa 10 risvegli. E’ così da mercoledì e dopo la seconda notte insonne, passata a cercare di consolare l’inconsolabile, sono un tantino provato. Come sempre le abbiamo tentate tutte. Camomilla, a letto con noi, io con la brandina vicino al suo lettino, Dentinale sulle gengive, un po’ di Tachi, (perché non si sa mai che abbia male da qualche parte).

Niente, di giorno è intrattabile e di notte disperato. Se prima, quando si svegliava, era relativamente facile farlo riaddormentare rimettendogli il ciuccio, adesso il ciuccio non lo vuole più e si incazza quando provo a rimetterglielo. Urla disperate da svegliare mezzo quartiere. L’unico modo è prenderlo in braccio, svegliarlo, e dopo un bel po’ (magari anche accendendo la luce) si calma.

Ok, torniamo al solito mantra: “Saranno i denti”. La dentizione è ormai causa anche del buco dell’ozono, del fallimento di Lehman Brothers, dell’estinzione dei panda. “Saranno i denti”. Saranno i denti che lo rendono intrattabile quando gli diciamo di non darci gli schiaffi in faccia. Con le buone. E continua. Con le cattive. E continua ancora, per sfidarti. Con le cattivissime (ieri l’ho alzato di peso dal letto e gli ho dato un’urlata in faccia). E allora (forse) piange. Perché il gnappo è un duro, oltre che un testone. Non piange facilmente. Tiene tutto dentro. Non ti dà la soddisfazione di farsi vedere con le lacrime.

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Dal gambero al Moonwalker

moonwalkNCS. Non ci siamo. Il gambero si è trasformato in Moonwalker. Da un paio di giorni, dopo la settimana post febbre in cui l’antibiotico ha funzionato come sonnifero, le nottate sono tornate. Toste, tostissime. Non so perché. Forse perché il gnappo adesso lo lasciamo al nido più ore, dalla mattina fino alle 4. Forse perché l’ho cazziato una sera e l’ho mandato a letto piangendo dopo che mi aveva tirato l’ennesima manata sulla faccia. Forse perché sarà un’altra “fase”.

Se prima si svegliava e si riaddormentava quasi subito, magari perché perdeva il ciuccio o perché non riusciva a girarsi nel letto, adesso piange con il ciuccio in bocca. E non è un buon segno perché per calmarlo ci vuole del bello e del buono. Ieri, presi dalla disperazione, ho fatto scattare la “pratica brandina“. Non che avesse mai funzionato come pensavamo, ma tentar non nuoce e almeno mi sono risparmiato i chilometri a furia di fare avanti e indietro dalla nostra alla sua camera.

Adesso quando piange è sconsolato. Si calma dopo un po’ di carezze e shhh vari. Ma appena smetti, pensando che lui si sia riaddormentato, ricomincia disperato. E alle 4  e mezza di notte, dopo il secondo risveglio, non sei proprio lucidissimo per calmarlo come si deve. Ieri poi ci si è messa pure la tosse, che dalle 4.38 alle 6 non gli ha dato pace. Povero. Era stravolto anche lui. Dormiva e tossiva. Tossiva e dormiva.

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Ho voglia di estate

girasoliHo voglia di estate. Ma proprio tanta. Ho voglia di mettermi i mocassini leggeri, le polo a maniche corte, di sudare sotto il sole. Ho anche voglia dell’asfalto bollente dei marciapiedi di Milano che si disfa sotto le scarpe o i cavalletti degli scooter. Invece siamo ancora in pieno inverno e arriverà pure la neve, dicono. Per la terza volta, così, giusto per incasinare un po’ gli spostamenti.

Ho voglia di estate anche perché il gnappo si ammala meno col caldo. Infatti, dopo il week end dai nonni, gli è tornata la febbre. Ci sta, per carità. Non posso lamentarmi dei suoi anticorpi finora visto che sembra abbastanza resistente. Ci siamo ammalati in un anno più lui di noi per la cronaca. Ma per me  che non ho pazienza è uno strazio. Quando sta male è insofferente e lagnoso e riesce a giocare solo quando la tachipirina fa il suo effetto. Amore. Ma il peggio è la notte. Quando la febbre gli si alza e il muco che di giorno scende a cascata dal nasino gli va in gola e lo fa tossire come una vecchia carretta.

Così è da due notti che lo facciamo dormire con noi nel lettone. Dormire… sì, insomma, forse è più corretto dire “vari tentativi” per farlo dormire. La tosse non lo molla, si arrabbia e piange. E anche stanotte non si è chiuso occhio. Ho provato con lo sciroppo di lumaca, ma con la tosse non funziona tanto. Allora ho provato con il vecchio rimedio della nonna, latte caldo e miele. Ci ha messo un bel po’ per calmarsi. Più o meno verso le 5.15. La mia sveglia era alle 7.

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Risvegli notturni, la corsa a ostacoli

corsa a ostacoliOgni volta che mi azzardo a dire che il gnappo adesso dorme di più rispetto a prima, lui, per dispetto, ci tiene svegli. L’altra sera ha fatto un ottimo 1.30, 2.30, 3.30, 6.15, 7.30. Non male per rompere il sonno (e le scatole) a due genitori perennemente in credito con il vecchio Morfeo.

Di solito io mi alzo l’80% delle volte. Anna il 20. Per fortuna che da quando abbiamo cambiato casa lei si è messa vicino alla porta dicendomi: “Sto da questa parte del lettone così quando mi devo alzare di notte sono più vicina alla camera del gnappo”. Grazie al caz. Se poi non ti alzi che cosa ti ci sei messa a fare? Che poi a me, di notte – come un ninja, al buio, con la sola luce del cellulare – tocca pure fare una cosa a ostacoli.

Il primo è trovare le ciabatte. Si infilano sempre sotto il letto o chissà dove. Trovate le ciabatte devo stare attento a schivare lo stendino dei panni perennemente ad asciugare in camera nostra. Come dice La Chiari, non si sa mai che non si asciughino bene, meglio tenerli lì per giorni e giorni.

A volte lo stendino è aperto a tutta lunghezza con le due braccia aperte e il passaggio tra lui e il mio letto è talmente stretto che devo quasi tirare in dentro la pancia per non urtarlo e non farlo cadere, svegliando mezzo mondo.

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Raffreddore, pianti ed evoluzioni varie

Gnappo raffreddato e smocciolante. Per la terza (o quarta volta) in pochi mesi. Per fortuna non ha la febbre, almeno per ora. Notte abbastanza travagliata. Fino alle 3 continui risvegli, con botte di pianto perché col ciuccio in bocca non riusciva a respirare. Povero.

Al terzo risveglio ho fatto scattare la pratica brandina messa vicino al suo lettino. Poi, dopo il sesto o settimo risveglio (uno ogni venti minuti più o meno) gli ho sparato due litri di fisiologica nel naso. Pianto disperato, ma poi si è subito riaddormentato, tirando fino alla mattina.

La mia sveglia è suonata alle 7. Glom. Quando stamattina l’ho visto dormire beato nel lettino (il ciuccio l’aveva sputato) per la prima volta ho visto una novità: non so come ma il nano è riuscito ad aprire gli automatici in fondo al pigiama e a rimanere con le gambe tutte scoperte. Chissà, forse avrà sognato di essere in Full Monty. Prima di uscire gli ho messo sopra la coperta per non svegliarlo.

Chissà, forse aveva caldo. E’ sempre una sorpresa vedere quali evoluzioni ha fatto nel suo lettino.

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La magia di far scomparire il ciuccio

Altro dente altro regalo. E altra notte semi-insonne. Il bello è che il gnappo ci illude. Due notti fa, ad esempio, ha fatto una super tiratona dalle 10 di sera fino alle 8 di mattina. Ovviamente, visti i precedenti, non abbiamo cantato vittoria. E infatti: ieri dalle 2 e mezza in poi è stato un continuo di risvegli e pianti. Dopo la seconda alzata dal letto ho fatto scattare la “pratica brandina” (tra l’altro ho sentito che pure la signorina Rottermaier aka tataLucia la approva, evvai).

Ma la mia vicinanza fisica al suo lettino e la prontezza a far scattare il braccio per cullarlo al primo uè non sono servite. Ho provato anche a mettergli sulle gengive un po’ di Dentinale. Niente. Tra l’altro mi viene sempre il dubbio che siano davvero i denti… Le gengive stamattina sembravano intatte. Di denti gliene sono finora spuntati solo due in basso. Ce ne sono altri 26 (più i 4 del giudizio, ma quando sarà il momento saranno fatti suoi).

Alle 8, stremato, mi alzo. Lui come sempre si sveglia in lacrime. Io provo a fargli tirare ancora una mezz’ora con il ciuccio (di solito funziona). Sì, ma dov’è il ciuccio? Il gnappo è più bravo del mago Silvan e Houdini messi insieme e riesce a farlo sparire in una mossa: sputandolo. Lo imbosca talmente tanto bene (tra il materasso e le sponde, sotto il suo collo, immerso tra le coperte, per terra…) che per trovarlo servirebbe un cane da tartufo.

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Chi è che dorme nel mio letto?

Credo che il gnappo abbia un sensore interno per piangere di notte non appena io entro nella fase Rem. E’ successo ieri, così come tante altre volte. Il raggiungimento notturno della sua camera nel rincoglionimento più totale potrebbe benissimo essere una delle prove di “Giochi senza frontiere” o dei percorsi di “Mai dire Banzai”. La difficoltà più o meno è la stessa.

L’altra notte (saranno state le 5 del mattino) c’è stata poi un’altra bellissima scena in camera nostra. Da sonnambulo ho cercato, nel buio e nel sonno più totale, di prendere in braccio Anna. Forse stavo sognando e pensavo che nel lettone ci fosse il gnappo e che andasse portato in camera sua (ormai gli abbiamo dato il brutto vizio di portarlo nel lettone verso le 7 per farlo dormire ancora per un’oretta).

Senza rendermene conto mi sono inginocchiato sul letto e ho provato a prenderla da sotto le gambe per sollevarla. Con forza, ma senza riuscirci.

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La camomilla non basta, altre notti insonni

Mi sento un po’ come Magda, la moglie di Furio, lo spaccaballe di Bianco Rosso e Verdone. Anch’io voglio gridare: “Non ce la faaaccioo piùùùù!!!” (magari con lo stesso accento torinese). Sono tre notti che il gnappo ci sta facendo vedere i sorci verdi. Tre notti da incubo, con risvegli ogni ora.

Ogni tanto lo stronzetto ci illude. Come quando fa quelle notti in cui si sveglia unabarradue volte in tutto. E tu pensi: “Dai, dai che è migliorato! Dai che adesso ci fa dormire”. E appena lo hai pensato, lui la sera dopo ti punisce con una di quelle belle notti insonni in cui piange a ripetizione ogni ora. Quando anche se lo metti nel lettone piange lo stesso e non ti fa chiudere occhio. Oppure, come ieri, una di quelle notti in cui piange come un disperato fino all’una e mezza di notte e poi si sveglia alle 6 di mattina. E ti verrebbe da chiedergli: cosa ti ho fatto di male per farmi questo trattamento che non riservano neanche ai carcerati col 41bis negli interrogatori per farli confessare?

Che cos’ha? E vallo a sapere! Fame no (adesso finalmente mangia come un lupo e gli è pure venuta una bella panza da alcolizzato), mal di pancia no (lo tocco lì e non è che strilla di più), mal d’orecchie no (idem come sopra). Forse ha freddo? (solo oggi ci hanno acceso i termosifoni). Ma è super pigiamato e incopertato! Mal di denti? Mah, forse… (ma il mal di denti serio da quella notte insonne in cui non si riusciva a calmare con niente adesso lo so riconoscere).  In questi giorni invece sembra inconsolabile.

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Due fantasmi si aggirano per casa

Due fantasmi si aggirano di notte per casa. Si muovono scalzi, in silenzio, brancolando nel buio, non appena odono un pianto disperato provenire dalla camera accanto.

I due, in ordine sparso, ancora addormentati, si buttano giù dal letto e camminano verso l’altra stanza, facendo attenzione a non sbattere contro la porta.

Ogni tanto accade l’imprevisto. Il fantasma femmina non si accorge che il fantasma maschio si è già alzato ed è già andato nella camera della disperazione. Così, quando arriva e vede il primo fantasma, in piedi, nella penombra, vicino al lettino di chi non ha pace, lancia un urlo. Il primo fantasma non accorgendosi dei passi e vedendo nel buio comparire all’improvviso il secondo fantasma, si spaventa e lancia un urlo a distanza ravvicinata.

I due, dopo il reciproco e tremendo spavento, scoppiano a ridere. Tornano a letto con le lacrime agli occhi. E si riaddormentano, con il sorriso sulle labbra, pensando a quanto sono deficienti. E ogni volta che si spaventano a vicenda, è come se fosse la prima volta. Succede spesso, di notte, ai due fantasmi che si aggirano per casa.

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I bambini nel lettone, dall’abitudine al vizio?

Da quando abbiamo cambiato casa Anna ha cambiato il modo di allattare il gnappo. Ora lo mette nel lettone perché, dice, così sia lui che lei sono più comodi, ma soprattutto lui si agita e si distrae di meno e (se va bene) riesce a poppare di più.

Quindi ad ogni poppata si mettono coricati nel nostro talamo nuziale. Anche di notte. Se lo allatta verso le 2, perché lui si sveglia piangendo, poi di solito lo riporta nel lettino. Se invece si sveglia verso le 5, le 6 o giù di lì, lei lo tiene nel lettone così di solito si riesce ad riaddormentare. Altrimenti, 9 volte su 10, lui difficilmente si riaddormenta dopo la poppata dell’alba.

Anche stanotte è successo, peccato che il gnappo alle 6 e mezza fosse già sveglio come un grillo e iniziasse a smanacciare a destra e a manca.

Ora il mio dubbio è questo: è giusto portare il gnappo nel lettone di notte per la poppata? E’ giusto tenerlo lì dall’alba fin verso le 8 (se va bene) sperando che si riaddormenti? Non è che poi prende l’abitudine (o il vizio) e si sveglierà apposta per venire nel lettone? Quando finiranno queste poppate e questi risvegli notturni che a me sinceramente hanno un po’ rotto la minkia (figuriamoci alla mia dolce metà!).

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Fa caldo e il pupo è in canottiera

In casa c’è ufficialmente caldo. Tanto caldo. Di sicuro molto meno che nella vecchia casa dove a quest’ora ci saremmo ormai sciolti. Ma di notte si fa fatica a dormire. Il condizionatore non l’abbiamo ancora comprato, anche se abbiamo già predisposto i muri. Per ora usiamo un ventilatore per la camera del gnappo (tanto per far girare l’aria) e oggi ne andrò a comprare un altro per camera nostra.

Il pupo di notte suda, si sveglia dalle 3-4 volte in su e le zanzare hanno già cominciato ad assaggiarlo, le stronze. Pungete me piuttosto, maledette, ma non bucate quella pelle morbida nuova di zecca e non mangiate quel sangue fresco fresco pieno di globuli rossi giovani e scattanti!

Così gli ho comprato una zanzariera da lettino. E’ un po’ inquietante perché è un mix tra la sacra Sindone e un feretro, ma dovrebbe funzionare. Il problema è che quando il gnappo si sveglia questo velo va tolto dal lettino e rimesso. Quindi, nel rincoglionimento notturno, la si toglie la prima volta e basta.

La cosa più ridicola è che con il caldo in casa vestiamo il gnappo solo con la canottiera smanicata che fa tanto Vito Catozzo (che per la cronaca la canottiera non se l’è mai messa) o Mago Oronzo. Già tamarro a 5 mesi.

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Dopo il latte artificiale l’uovo di Colombo

Qualche tempo fa avevo scritto un post sulla nostra tentazione di dare “l’aggiunta” al gnappo con il latte artificiale. Ecco come è andata a finire (almeno per ora).

Dopo gli inutili tentativi di dargli il LA (mi fa tanto Los Angeles, ma scrivono tutti così quindi mi adeguo) per cercare di farlo dormire di più la notte siamo andati a chiedere lumi all’infermiera pediatrica del consultorio.

Ci ha detto che è normale che lui a 5 mesi faccia ancora la poppata notturna svegliandosi una o due volte per notte. Lo fa perché ha fame e deve crescere e che le poppate notturne, secondo lei, sono importanti per la crescita (nonostante a noi rompa le scatole il doverci svegliare). Che per lo svezzamento è presto, di aspettare i sei mesi almeno, e che sostituire un pasto di latte materno con della frutta (mela o pera grattugiata) sicuramente non ha lo stesso apporto nutrizionale del latte e quindi il gnappo crescerebbe meno.

La mela e la pera, ci ha sempre detto lei, vanno bene ma quando gli si può dare anche la carne, quindi dovremmo aspettare ancora un po’. Che ci volete fà, lì sono dei profeti dell’allattamento esclusivo. Poi ognuno la pensi come vuole. Quindi cos’abbiamo fatto?