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Io lei e l'altro

I tentativi (falliti) con il latte artificiale

Dopo 4 mesi di allattamento al seno, stiamo provando “l’aggiunta” con il latte artificiale. Il tutto perché, dopo aver fatto un esperimento, abbiamo intuito che forse il latte di Anna non bastava più. Il problema è la notte. Invece di dormire di più rispetto ai mesi scorsi (come ci avevano detto tutti: “vedrai che dal terzo mese le notti migliorano!”) il gnappo adesso si sveglia anche due volte per poppare. Al secondo mese da 0 a massimo una.

Così ho pensato andasse migliorata la poppata pre-nanna. Detto fatto, dopo averlo fatto poppare al seno, ho provato a dargli un biberon di latte materno. In un baleno se l’è scolato quasi tutto. Per la cronaca, quella notte, comunque, il pupo si è svegliato lo stesso una volta.

Però, senza saper né leggere né scrivere, siamo tuttavia corsi ai ripari chiamando la pediatra che ci ha consigliato una marca di latte artificiale (ovviamente una delle più costose in giro, l’Aptamil. Te pareva).

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Sesso, questo dimenticato

Polluzioni notturne

Da Wikipedia: “La polluzione si verifica per lo più in modo del tutto involontario e incontrollato e non è necessariamente accompagnata da una stimolazione fisica dei genitali. Si tratta di un meccanismo fisiologico attraverso cui l’organismo si libera dell’eccesso di liquido seminale, in particolare laddove, ad esempio in seguito a un’astinenza sessuale prolungata, non sia stato possibile pervenire ad un’eiaculazione mediante la masturbazione o il rapporto sessuale. Tende perciò a diventare meno frequente in età adulta quando, in genere, l’individuo conduce abitualmente una vita sessuale attiva”.

C’è bisogno di aggiungere altro? Direi di no, se non che l’altra sera, proprio la notte della vigilia di Pasqua, sono rimasto “vittima” dell’ennesima pollutio nocturna. Per fortuna ero a letto da solo perché Anna era andata dai suoi col pupo. Avevo davanti poco più di sei ore di sonno per prendere il treno la mattina e raggiungere l’allegra famigliola dai suoceri.

Nel sonno più profondo, forse nella fase R.e.m., ecco che arriva il chiodo fisso: la gnappa. Sinceramente non mi ricordo che strano sogno fosse, ma so solo che in questo periodo questi sogni si stanno intensificando.

Ok, è naturale. Nessun problema. Nessun peccato, neanche veniale (visto che è la volontà nel sonno ha poco gioco). Ma in compenso due cosucce sgradevoli.

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Io lei e l'altro

Una nuova missione, far prendere a G. il giro giusto

Dopo aver passato indenni il cambio dell’ora legale, ora ci aspetta ora una nuova sfida: far prendere al gnappo il “giro giusto” della notte.

Sappiamo di essere fortunati visto che per ora di notte davvero insonni non ce ne sono state. Ma, dopo l’iniziale entusiasmo, quando il pupo si svegliava solo una volta per notte, la situazione è andata stabilizzandosi sulle due poppate notturne. Il “problema” è che lui inizia a ronfare profondamente più o meno dalle 7 di sera. Così alle 6 di mattina è già sveglio come un grillo e pronto per elargre sorrisi a destra e a manca.

Ieri ho provato a svegliarlo per la poppata notturna delle 11. Niente, catatonico. Così, per non fare danni, lo abbiamo fatto poppare in stato di trance (lui è così la notte, riesce a poppare dormendo, senza nemmeno aprire gli occhi, beato lui).

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Io lei e l'altro

Un vero maestro di mestolino

Mestolino [me-sto-lì-no] s.m. Dim. di méstolo ‖ Fare il mestolino, dei bambini quando, sul punto di piangere, contraggono i muscoli del viso sporgendo le labbra e appiattendo il mento.

Il gnappo è un vero maestro di mestolino (o mescolino come dice Anna). Mestola spesso, di solito quando vuole essere preso in braccio, oppure quando vede qualcuno che non conosce. Ultimamente sta succedendo anche quando vede i nonni. Loro sono in estasi appena lo vedono e lui lì per lì, invece che un sorriso vero sgancia il sorriso al contrario, come una perfetta emoticons  🙁  Poi Anna lo prende in braccio, lo consola un po’ e allora possono scattare i sorrisini.

E’ incredibile la velocità con cui passa dalla modalità mestolo  🙁  alla modalità sorrisino.  🙂  Tra l’altro è veramente un mestolino perfetto. Gli angoli della bocca sono talmente giù che più non si può (questa foto non rende giustizia), le labbra si contraggono, il tempo di farle tremare un po’ (giusto quei 2 o 3 secondi) e se non lo prendi in braccio inizia a piangere. Infingardo.

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Io lei e l'altro

La pratica del divano e il senso “di rompere i coglioni”

Dopo 15 giorni di vacanza post partum – non era un congedo paternità ma le mie ferie del 2011 che ho avanzato da brava formichina e mi sono speso dopo l’evento – sono tornato al lavoro. Tutti i colleghi a chiedermi del parto, del bimbo, le foto da far veder al pc… Insomma le solite cose.

Anna e il gnappo a casa e i miei suoceri che si fermeranno in albergo tutta la settimana per darle una mano. Mi ha riferito che loro verranno a casa quando io non ci sono per non essere di peso. Che carini. Devo fargli un monumento visto che ci stanno dando una grande mano (economica e non) e hanno capito un po’ la mia insofferenza.

Il pupo intanto ha scoperto il ciuccio. Glielo abbiamo dato dopo che si stava divorando le mani.

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Tagliamoci le vene

A parte la pancia, è calma piatta

La pancia continua a crescere, ora Anna fa sempre più fatica a dormire per l’ingombro. Io da un po’ di settimane, in mille faccende affaccendato, penso a tutt’altro e non a questi giorni di attesa che stiamo vivendo. Un po’ mi dispiace perché penso che anche la gravidanza sarebbe un bel momento da vivere insieme. Invece a parte le cose tecniche (corsi preparto da prenotare, visite, Amuchina da comprare, nuova cassettiera dell’Ikea per il bimbo ecc.) non ci stiamo pensando granché.

Immagino che la nuova nascita sarà un’esperienza totalizzante per noi e temo di non arrivarci preparato. Soprattutto vorrei starle vicino il più possibile, ma credo che tra lavoro e impegni vari che non mancano mai, sarà difficile.

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Sesso, questo dimenticato

Centella, Rilastil e poi… la buona notte

Prima di essere incinti di solito la nostra serata-tipo in casa si svolgeva più o meno così: cena, coccole sul divano, ogni tanto un film, coccole a letto, sesso (con una media di circa tre-quattro volte a settimana). Ogni tanto aperitivo o cena fuori.

Da un po’ di mesi, da quando la pancia si sta espandendo sempre di più, la serata-tipo è diventata questa: cena, chiacchiera a tavola dopo cena, ogni tanto un film, lettura di un po’ di libro a letto. E il sesso? E’ quasi un ricordo.

Un po’ perché lei è più stanca di prima (immagino che la gravidanza le “rubi” un po’ di energie), ma soprattutto perché prima di dormire c’è un rito che si ripete quasi ogni notte. Il massaggio col Rilastil (che mi dicono si usi per evitare le smagliature da gravidanza e simili).