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Il Bosco di Fede

“Non avrete il mio odio”

Antonine Leiris

Le parole non si riescono a trovare. Per la strage di Parigi, ma anche per tutte quelle stragi assurde che ci sono state nel mondo per terrorismo e guerre.

Tra tutte, le uniche parole che mi sento di condividere sono quelle di quest’uomo straordinario. Di questo marito e papà straordinario. Che nel dolore straziante riesce a non odiare chi ha ucciso la sua compagna e madre di suo figlio di 17 mesi. E dà a tutto il mondo una grande lezione di vita che non dovrebbe essere mai dimenticata.

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Pensieri di un papà

Senza figli per un mese

The Second maninaIn queste lunghe vacanze estive sono rimasto da solo per tanto tempo. E’ da metà luglio che, a parte le due settimane di vacanza insieme, sono a casa senza Anna e i gnappi. Quindi, più o meno, ho fatto quasi un mese da solo, senza vederli.

Da un lato mi godo la libertà. Niente scleri, la casa sembra quasi in ordine, posso entrare e uscire all’ora che voglio, lasciare alzata la tavoletta del water, giocare a Perfect Shift sul telefono, guardare film o programmi assurdi (ho scoperto su Deejay Tv reality incredibili tipo “L’isola di Adamo ed Eva” e il temibilissimo “Chi diavolo ho sposato“, del quale credo prima o poi diventerò protagonista se mai faranno l’edizione italiana).

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Pensieri di un papà

Io e mio padre

scuola guidaNon parlo quasi mai di mio padre. Forse perché la sua presenza è sempre stata molto discreta. Ma lui c’è e c’è sempre stato. Il nostro rapporto può sembrare un po’ freddo a volte, ma al di là del mio atteggiamento spesso distaccato, gli voglio bene. E’ una frase fatta dire “vorrei poter essere un papà bravo come è stato lui”. Ok. Però per certe cose è vero.

Adesso lui è un nonno felice, ma non come Gino Bramieri nella sitcom anni ’90 con Franco Oppini e Paola Onofri. Che sia felice lo vedo dai suoi occhi, quando gioca a pallone col gnappo o quando tiene in braccio The Second. E questi piccoli momenti di gioia se li è meritati tutti.

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Pensieri di un papà

Un papà a metà

papà a metàNon c’è ancora un bel rapporto tra me e The Second. E la colpa è mia. Ovviamente. Anche perché lui, a cinque mesi, cosa può fare per migliorare la situazione? Mica gli posso chiedere di smettere di piangere sempre, sperando che mi capisca… Che al papà sta un po’ sulle balle perché a lui girano i 5 minuti se la posizione non è di suo gradimento (quando l’unica posizione di suo gradimento è stare in braccio)…

Quando lo guardo e lui mi guarda con la sua faccia seria non riesco a sorridergli. “Sorridi che il papà ti sorride”, mi verrebbe da dirgli. Ma potrebbe essere vero anche il contrario: se io sorridessi un po’ di più con lui, forse lui sarebbe più contento. E’ un circolo vizioso, forse.

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Pensieri di un papà

Festa del papà 2015, non sono preparato

festa del papà 2015Si avvicina anche quest’anno la Festa del papà. Nel 2015 sono papà da poco più di tre anni, l’età del gnappo. Questo però è il primo anno che festeggerò da bis-papà e un po’ mi fa strano. Se tutte le scoperte e gli entusiasmi degli inizi un po’ si sono affievoliti, la stanchezza per la mancanza di sonno è rimasta, ma ormai ci ho fatto l’abitudine e non mi pesa quasi più.

Anche perché, c’è da ammettere, che il 95% di The Second se lo smazza Anna, tra allattamento h24, cambio di pannolini, cullate varie ecc. Se lo smazza talmente tanto (tenendolo quasi sempre in braccio perché se no piange) che adesso le è pure venuta la sciatica al coccige. Un dolore che spero passi presto perché non ci possiamo permettere di avere lei ko (vedi anche, “Le mamme non si possono ammalare”).

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Pensieri di un papà

La studiata inutile prima dell’esame

esami libri studiataA distanza di quasi tre anni il countdown è ripartito. Meno sette… sei… cinque… quattro… tre… due… uno… Ma dopo l’uno non c’è lo zero. Finito il conto alla rovescia ci sarà lui, The Second, che molto probabilmente, come è successo per il gnappo, gli sarà dato il nome quando l’ostetrica mi verrà a chiedere come si chiama per fargli il codice fiscale. Funziona anche così, di questi tempi.

Ma il nome prima o poi ci sarà e, insieme al nome, ci sarà lui. Quando ci penso ancora non mi sembra vero. E quando mi fermo a pensarci bene, mi sale anche un po’ di emozione. Chi sarà? Come sarà? Perché sarà? (L’ultima domanda gliela lascio volentieri per l’adolescenza, le altre due le tengo invece per me, da qui alla sua uscita da quel fantastico liquido amniotico.

Mi sento un po’ come all’università. Quando devi fare un esame. Tu un po’ hai studiato, ma sei sempre indietro. Vorresti studiare di più, trovare più tempo per aprire quei dannati libri, ma per un motivo o per l’altro non ce la fai. Poi il giorno dell’esame si avvicina. Tu un po’ sei preparato, ma non come vorresti. Magari ti accontenti di un 18, di un 20 anche. Ma cavolo, per una volta non sarebbe male arrivare al 28.

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Pensieri di un papà

Decidere è decidersi

televisione
Foto da Flickr

La scelta non era facile. Soprattutto alla luce di quanto è successo lo scorso week end, quello del coming out con Anna. Ci ho pensato abbastanza, ho valutato tutti i pro e i contro, mi sono fatto i miei film, le mie seghe mentali, ne ho parlato anche con lei e alla fine mi sono definitivamente deciso.

Il casting era andato bene, me lo ha riconfermato la produzione via mail. Quindi la scelta era solo mia: partecipare al programma e andare in tv oppure mollare il colpo e passare la palla. Alternative non ce n’erano. Aut aut.

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Tagliamoci le vene

Coming out

post it casa di giuliettaPrima di tutto grazie. Grazie a chi mi ha scritto, commentando o scrivendomi una mail, dandomi il suo punto di vista. Sapere come la pensano gli altri mi aiuta sempre molto, anche se poi ogni decisione è comunque personale.

Sono partito parlando di una scelta sulla mia partecipazione a un programma tv e siamo andati giustamente a finire sull’argomento “dire ad Anna del blog o no”. Le due questioni infatti, anche se diverse, erano abbastanza legate.

I commenti, su quest’ultimo dubbio erano tutti concordi. Meglio condividere con la persona a me più vicina che tenersi il diario “segreto” per sé. Nel week end ci ho pensato e mi sono deciso. Prima o poi, comunque, volevo dirglielo. Non mi volevo portare questo mio spazio personale (anche se condiviso con l’universo-mondo) nella tomba. Non sapevo quando, ma doveva succedere.

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Io lei e l'altro

Il complesso di Edipo

complesso di edipo“Vuoi più bene al papà o alla mamma” è una domanda che non si dovrebbe fare. Ma io me ne frego e al gnappo l’ho fatta lo stesso. La risposta è venuta da sé. E il prescelto non ero io, giustamente.

In questo periodo Momo ha il rifiuto del papà. Nell’ordine io non posso: baciare la mamma, baciare lui, chiedergli un bacino, contraddirlo. Posso solo giocare. Per giocare il papà va sempre bene. Ma siccome io sono bastardo inside, la mamma cerco di baciarla lo stesso e muoio dal ridere nel vedere lui che mi sposta la faccia con la mano.

A volte sbaglio, tipo quando parte la sfilza infinita di “è mio!”, “no è mio!”, “è mio!”, “no è mio!”. Ma anch’io mi potrò divertire in qualche modo no?!

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Maschi vs femmine

I gruppi delle mamme dell’asilo su WhatsApp

whatsapp– Chiedo un consiglio anche io: sto introducendo il latte vaccino già da una decina di giorni e mia figlia è diventata un poco stitica…è normale?
– Anche il mio soffre la stitichezza da quando aveva più o meno un anno. Non l’ho collegato con latte vaccino. Gli devo dare un lassativo (dal pediatra) e gli metto i semi di lino macinato nel cibo… poi anche le prugne in purè o la marmellata sul pane… comunque, la stitichezza è molto comune nei bimbi piccoli.
– La pediatra mi ha dato il macrogol 4000…dopo un paio di giorni non ha avuto effetto…io preferirei lavorare sull’alimentazione..anche se G. non gradisce la frutta..uff, mi fa una tenerezza
– Prendeva già il latte artificiale?
– Dai 7 mesi
– E si liberava una bellezza..anche troppo!!!
– Ok allora stai tranquilla
– Cerca di dargli fibre
– A me la pediatra aveva dato i clisterini all’occorrenza, magari prova con il latte di soia….
– Ok, le provo tutte un poco alla volta e vedo cosa funziona meglio
– Anche al mio è capitato e neanche lui va matto per la frutta. Stai tranquilla che andrà tutto bene!

Questa conversazione di cacca (nel senso proprio, si intende…) è un pezzo di chat su WhatsApp del gruppo delle mamme del nido. Loro lo usano per tutto: consigli, sfoghi, dubbi, condivisione delle loro foto delle vacanze, ringraziamenti, cosa guardare la sera in tv ecc. Il tutto condito da una marea di emoticoglions.

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Libri Pensieri di un papà

Libri per mamme e papà, letture sotto l’ombrellone

libro
Foto da Flickr

E’ partito il countdown. Le vacanze al mare si avvicinano. Ancora pochi giorni in casa da single e poi raggiungerò la family. Ormai in spiaggia riuscire a leggere è un’impresa. Credo che ancora più dell’anno scorso ci sarà da stare dietro al gnappo. Bagni al mare, formine, giochi con la sabbia, spalmature di crema ecc. Di relax ce ne sarà poco. Ma qualche libro volendo si può portare sotto l’ombrellone. Anche se non è detto che, visto l’andazzo del tempo in questi giorni,  servirà a ripararsi dal sole… Crediamoci.

Intanto ecco un elenco di libri scritti da mamme e da papà. Si va dal cazzeggio puro ai temi impegnativi come quello dell’adozione. Manuali, romanzi, ebook e saggi. C’è un po’ di tutto.

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Io lei e l'altro

Vacanze da papà e le 10 cose da fare

vacanza da papàDa oggi sono ufficialmente in vacanza. Continuerò a lavorare fino a fine luglio, ma come ogni anni, da due anni a questa parte, ho imbarcato Anna e il gnappo per una settimana di mare con i nonni. Io li raggiungerò ad agosto, per farmene un’altra (sempre di mare, ma senza i nonni) e poi la seconda in montagna dai miei, altro evergreen.

Per 10 giorni sarò quindi il padrone incontrastato della casa. Posso tenere alzata la tavoletta del water (anche se il riflesso condizionato della forza dell’abitudine è difficile da mandare via…). Ma ci sono anche tante altre cose che posso aggiungere alla to do list. Tipo: