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Pensieri di un papà

La mia nuova portinaia e i baci al gnappo

portinaiaIl fatto che scriva questo post il giorno della Befana è puramente casuale. Devo parlare però delle mie portinaie. Quella della casa dove stavamo prima in affitto, la sciura Antonia, era il Ras del palazzo. Calabrese doc, non le sfuggiva nulla, un vero mastino. Se qualche sconosciuto entrava nell’ingresso si sentiva urlare dalla guardiola, dall’ascensore o da chissà dove un fantastico: “Lei dove va??”.

La sciura Antonia era una vera portinaia al 100%, ce ne sono ancora poche in giro. Una di quelle che si fanno i fatti di tutti, a cui ti viene quasi spontaneo raccontare i rumori che fanno i vicini. Lo fai quasi per ripicca visto che lamentarti con loro non serve a niente, ma almeno li sputtani un po’.

La prima frase che sentimmo da lei fu questa, quando dovevamo vedere l’appartamento per la prima volta: “Adesso non si può, stanno fando una visita con l’agenzia!”. Stanno fando???!!!. Eccezionale, ogni tanto io e Anna ce lo diciamo ancora.

Così come ci diciamo per ridere quell’esclamazione mista a gioia che mi disse quando dovevo vendere il vecchio letto matrimoniale prima di cambiare casa. “Provi a metterlo… sul computer!”. Bellissimo. Quando qualcuno dice “sul computer” mi fa tenerezza, un po’ come dire “su internet”, ma ancora più naif.

Lo ammetto, un po’ la sciura Antonia mi manca. Soprattutto quando avevo un po’ di tempo e mi potevo fermare a parlare con lei 5 minuti facendo un po’ di speteguless. Faceva una faccia assetata di notize che era un programma.