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Pensieri di un papà

Recensione di “Una mamma imperfetta”, di Ivan Cotroneo

una mamma imperfetta chiara lucia mascino

Da un paio di settimane è in onda su Corriere.it la serie “Una mamma imperfetta“, di Ivan Cotroneo con Lucia Mascino. Chevvelodicoaffà. Ormai è una droga per molti. Dopo le 13, da lunedì a venerdì, fino al 7 giugno, per cinque settimane, tutti a fare clic per scoprire le nuove dis-avventure di Chiara, amiche & co. Ho visto finora tutte le puntate e, visto che siamo nell’epoca dell'”ognuno può dire la sua” (cit. Iene) provo a dire la mia. Da semplice spettatore, non ovviamente da esperto di cinema, fiction, docu-real-serial-talent-music-show.

L’idea è carina. E il boom di visualizzazioni sempre in crescita (120mila solo nei primi 4 giorni) non fa che confermarne il successo. Il format (8 minuti a puntata più titoli di testa e di coda che durano quasi più della puntata in sé) è perfetto per chi vuole staccare il cervello e rilassarsi, farsi quattro risate e magari immedesimarsi nelle protagoniste della serie. La protagonista, Chiara (Lucia Mascino) è davvero brava. Perfetta nel ruolo di mamma im-perfetta. A me, come modo di fare, ricorda un po’ Margherita Buy. Quelle attrici un po’ stralunate, con un accenno di depresso, impeccabili nella loro interpretazione di donnesull’orlodiunacrisidinervi lasciando trasparire emozioni e stati d’animo con uno sguardo.

Anche le amiche di Chiara non sono male. Forte quella coi tre gemelli abbandonati a loro stessi, così come le altre due con cui la protagonista si trova tutte le mattine di corsa al bar per il cappuccino dopo aver accompagnato i figli a scuola. (A proposito, figo quel bar, fossi a Roma ci farei un salto). Alla fine di ogni puntata Chiara anticipa il tema del giorno dopo così da incuriosire tutti i “mamma imperfetta addicted” (tra cui c’è anche Anna ovviamente).