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Pensieri di un papà

Il valore dei soldi, dalla paghetta al libretto di risparmio

risparmio bambiniNon so a che età ho imparato a usare i soldi. Il primo ricordo che ho è quando mio padre, da piccolo, mi aveva aperto un libretto di risparmio in banca. Ogni settimana mi dava la paghetta, dalle mille alle cinquemila lire se facevo il bravo e che io, da formichina quale ero, mettevo da parte.

Quel libretto di risparmio pian piano cresceva, anche grazie alle mance dei nonni che andavamo a trovare spesso, e col passare degli anni si è trasformato prima in un conto corrente per under 12, poi in uno per under 18 col bancomat e poi nel mio conto attuale. Su quel libretto-conto i soldi sono sempre aumentati, più o meno fino ai miei 30 anni. Poi è arrivata Anna, abbiamo comprato casa, e quel conto, in cui per una vita avevo messo i miei risparmi (dalle paghette dei nonni fino ai primi stipendi), è stato completamente svuotato. C’est  la vie. Ma va bene così: sono più povero, ma più felice (eccerto, crediamoci…).

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Pensieri di un papà

Risparmiare con un bambino, mission (im)possible?

Ho già parlato qui dei primi incredibili costi dopo la nascita del pupo. E anche dei regali inutili, qui. Dopo aver letto un post di Ennecigi sull’argomento, vorrei anch’io esprimermi su tutti gli errori “da novellini” che abbiamo fatto nel comprare cose rivelatesi poi inutili o inutilizzate.

1) Le garze. Appena tornati a casa c’è da medicare spesso il cordone ombelicale. Ok, vado in farmacia. Sei euro per un kit della Pic da 3 garze e 3 retine. Ne ho già parlato, lo so, rischio di essere ripetitivo, ma la cosa mi sconvolge ancora. Il giorno dopo mi fiondo al supermercato a prendere le garze 10X10 a un euro e mezzo circa. Il problema sono le retine. Non le ho trovate da nessuna parte, tranne quelle per ginocchio-braccio-dita dell’Amuchina che però, anche tagliandole, non vanno bene. Così in ospedale, alla prima visita, ne ho scroccate un paio. Per fortuna il cordone ora si è staccato…