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Pensieri di un papà

Frenesia frenesia canaglia

Sono giorni abbastanza incasinati. Nel senso che vorrei una giornata di 72 ore per sbrigare tutte le cose da fare. I lavori di ristrutturazione di casa procedono un po’ a rilento (come volevasi dimostrare) e da qui agli inizi di giugno, periodo del previsto trasloco, sarà un incasinamento totale.

Forse l’unico posto dove mi riposo un po’ è al lavoro. Per il resto è un continuo di giri dai fornitori (piastrelle, porte, sanitari ecc) per ordinare cose mancanti, correggere preventivi, ritirare caparre lasciate in acconto ecc.

Vorrei stare più dietro a questo blog che dopo i momenti clou della gravidanza di Anna, del parto e del post partum, sta perdendo un po’ di smalto…

Sarà forse legato al periodo che sto vivendo che non mi lascia molto spazio alla riflessione e all’osservazione, oppure che in effetti, nella paternità, il meglio da raccontare lo si vive all’inizio e a cavallo del parto. Non so. Forse quello che c’è dopo (a parte quando il gnappo dirà “papà” e “mamma” o metterà il primo dentino) può essere meno interessante.