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Io lei e l'altro

“E voi chi siete?”, ovvero “lo sguardo inquisitore del gnappo”

sguardo gnappoSabato, dopo che il gnappo si è finalmente sanato, siamo andati a festeggiare il compleanno di Anna. L’obiettivo era scegliere un ristorante giusto, possibilmente vicino a casa in modo da non dover spostare la macchina (e non dover sclerare per trovare parcheggio sia all’andata che al ritorno). Per questo ogni volta, la scelta del ristorante deve essere fatta accuratamente. Sono infatti talmente poche le volte che usciamo a cena che trovarsi nel posto sbagliato sarebbe un disastro. Una volta individuati un paio di locali mi sono così affidato alle varie recensioni su TripAdvisor e dopo una meticolosa lettura di tutti i pareri ho scelto.

La scelta del ristorante è sempre stata appaltata a me. Di solito ci azzecco, ma la sòla è sempre dietro l’angolo. Le recensioni mi fanno morire. Perché anche se l’80% dei pareri è favorevole ci dev’essere sempre il rompiminkia a cui non va bene niente. Per carità, può succedere di capitare nella serata sbagliata, ma a volte leggi stroncature tipo: “Un locale dozzinale, con le pareti gialle…”, “La sedia era scomoda…”, “Il vicino di tavolo aveva la barba lunga…” e via così. L’unica soluzione, oltre a capire i tipi di critica e di elogio, è vedere la percentuale di persone che consigliano il locale. Così, dopo aver passato in rassegna i vari commenti, sempre utili, abbiamo prenotato in quello con l’82% di consigli contro l’altro che totalizzava uno scarso 53%.

Così, grazie a TripAdvisor e un po’ di fortuna, abbiamo passato una bella serata. Antipasto con capesante, cozze e vongole gratinate, un fritto misto io e una grigliata mista di pesce lei. Vino bianco sfuso (io l’avevo chiesto fermo a dir la verità e loro me l’hanno portato frizzante, mmm… potrei stroncarli su TripAdv!) e acqua. Pane, focaccine e olive già sul tavolo. Apprezzatissimo è stato il seggiolone che, grazie alla mia prenotazione (“siamo in due con un bambino di 13 mesi, arriviamo per le 8”) e alla cortesia dei proprietari, ci avevano già messo al tavolo.