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Io lei e l'altro

La mia nuova tecnica di addormentamento

Non lo dico troppo forte. Quindi shhhhhhhh. Ma in questa settimana il gnappo ha dormito tutta notte svegliandosi sempre alle 8. Ha frignato solo ogni tanto verso mezzanotte quando comunque eravamo ancora svegli. E poi basta. Si è fatto sentire al mattino. Dopo 10 mesi, cinque notti con sono ininterrotto. Evvai!

Forse casualmente ho trovato una tecnica di addormentamento che funziona. O almeno, mi sono illuso che sia quella. Ma crederci è confortante. Almeno fino a quando, quella stessa tecnica non funzionerà più. Il che può succedere in ogni momento, anche stanotte.

Comunque adesso faccio così: gli metto il pigiama sul lettone possibilmente (se non è possibile glielo metto sul fasciatoio e poi lo porto sul lettone). Attacco con “Alla fiera dell’est” e intanto gli faccio un po’ di coccole. Quando vedo che si vuole girare o si sta per incazzare (succede più o meno quando c’è il bastonechepicchiailcanechemordeilgattochesimangiòiltopo…) lo prendo in braccio e mi dirigo nella penombra verso il suo lettino. Poi lo corico e gli sparo in bocca il ciuccio.

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Io lei e l'altro

La camomilla non basta, altre notti insonni

Mi sento un po’ come Magda, la moglie di Furio, lo spaccaballe di Bianco Rosso e Verdone. Anch’io voglio gridare: “Non ce la faaaccioo piùùùù!!!” (magari con lo stesso accento torinese). Sono tre notti che il gnappo ci sta facendo vedere i sorci verdi. Tre notti da incubo, con risvegli ogni ora.

Ogni tanto lo stronzetto ci illude. Come quando fa quelle notti in cui si sveglia unabarradue volte in tutto. E tu pensi: “Dai, dai che è migliorato! Dai che adesso ci fa dormire”. E appena lo hai pensato, lui la sera dopo ti punisce con una di quelle belle notti insonni in cui piange a ripetizione ogni ora. Quando anche se lo metti nel lettone piange lo stesso e non ti fa chiudere occhio. Oppure, come ieri, una di quelle notti in cui piange come un disperato fino all’una e mezza di notte e poi si sveglia alle 6 di mattina. E ti verrebbe da chiedergli: cosa ti ho fatto di male per farmi questo trattamento che non riservano neanche ai carcerati col 41bis negli interrogatori per farli confessare?

Che cos’ha? E vallo a sapere! Fame no (adesso finalmente mangia come un lupo e gli è pure venuta una bella panza da alcolizzato), mal di pancia no (lo tocco lì e non è che strilla di più), mal d’orecchie no (idem come sopra). Forse ha freddo? (solo oggi ci hanno acceso i termosifoni). Ma è super pigiamato e incopertato! Mal di denti? Mah, forse… (ma il mal di denti serio da quella notte insonne in cui non si riusciva a calmare con niente adesso lo so riconoscere).  In questi giorni invece sembra inconsolabile.

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Io lei e l'altro

Nove mesi dentro e nove fuori

Nove mesi dentro la pancia e nove mesi fuori. Oggi abbiamo fatto il giro di boa per il nono complemese del gnappo. Adesso è uno spettacolo. Da qualche giorno ha ridotto i risvegli notturni (a parte quando gli viene la tosse) e addirittura a volte resce a riaddormentarsi da solo dopo un paio di pianti. Forse ha imparato a rigirarsi da solo nel lettino. Alla buonora.

Gattona alla grande. Sta iniziando ad esplorare la casa. Gli è spuntato il primo dentino in basso (storto) e sbava sempre come un cammello. Io ormai sono diventato l’addetto all’aerosol per fargli passare quel catarro che gli balla sempre tra naso e gola. Per farlo stare fermo e non fargli spostare la mascherina con la mano mi invento un po’ di scene con qualche peluche. Quando fa l’aerosol con quella maschera sembra Top Gun. Ma va fatto perché alla mattina ha la candela perenne e a volte gli viene anche la bolla al naso tipo Doraemon.

Lo scorso week end siamo stati sempre con lui. Era al massimo della gioia. Poi il lunedì ovviamente, tornando all’asilo, si è messo a piangere. Il lunedì è una brutta bestia per tutti. Dai 9 mesi all’età della pensione.

Se c’è una cosa fantastica e che mi apre il cuore è che ride sempre. E’ davvero un “cuor contento”. Si sveglia e ride, gli fai le facce e ride, guarda gli estranei e ride. Vedere il tuo bambino che ride contento è una delle gioie più grandi che finora ho sperimentato da quando sono diventato papà.

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Maschi vs femmine

Toglietemi tutto, ma non le mie calze

Credo che l’uomo sia stato progettato per dormire da solo. Quando la scorsa settimana Anna è andata dai suoi col gnappo per un paio di giorni mi sono sparato delle dormite record, tipo 11 ore di fila. Il lettone è bellissimo, ma ogni tanto invidio chi dorme in letti separati.

E’ da quasi tre anni che convivo. Anzi, che con-dormo. Dopo l’entusiasmo dell’inizio, cioè quella fase in cui ti addormenti abbracciato, ti risvegli abbracciato e anche la fiatella mattutina del tuo partner ti sembra essenza al muschio bianco, ogni tanto apprezzo anche il dormire da solo.

Sia chiaro, io sono fortunatissimo. Anna non russa, quasi quasi di notte non respira, e nel letto si muove pochissimo. Quindi è come se dormissi da solo. Ogni tanto si gira e mi tira le coperte, vabé. Ogni tanto mi viene addosso perché ha freddo. Ogni tanto si dimentica di disattivare la sveglia anche quando potremmo dormire. Ma a parte questo è davvero un’ottima compagna di letto che non cambierei con nessun’altra al mondo. Non credo lei possa dire lo stesso viste le mie continue piroette notturne.

C’è però un’abitudine che ho dovuto modificare da quando dormiamo insieme. Quella delle calze. Io adoro dormire con il pigiama e le calze. Era la mia coperta di Linus, uno dei piccoli piaceri della vita. Niente gocce di Chanel come Marylin. Niente perizomi tigrati senza altro addosso. No, io ho freddo. Io ho bisogno del pigiama. Estate e inverno. E delle calze, addirittura infilate sopra il pigiama perché non mi si tolgano.

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Tagliamoci le vene

Post autunnale

L’autunno è arrivato e io sono un po’ così. C’ho un po’ le balle girate di default. Sarà il tempo, saranno le giornate che si accorciano. Uniscici che faccio duemila cose contemporaneamente, dormo poco, sono sempre di fretta, che nel giro di due giorni ho perso una fattura del meccanico, un giubbotto che ho perso per strada con dentro i documenti dello scooter di Anna (libretto, assicurazione, bolli) e il gioco è fatto.

Aggiungi che ieri l’altro mi si è pure rotto un dente iper otturato che andrà incapsulato per la modica cifra di 1170 euro (in quattro sedute dal dentista) e che devo pure passare alle Poste che con il servizio “Seguimi” (per farmi arrivare la posta dal vecchio indirizzo) hanno pure sbagliato numero civico, e il quadro è completo.

Però a parte questo, “la vita è una cosa meravigliosa”. Così come quasi meraviglioso è mandare il gnappo al nido e andarlo a prendere dopo 4 o 5 ore e trovarsi in casa da solo con Anna come non capitava da quasi nove mesi. Anche lei si sta riprendendo un po’ i suoi spazi e mi sembra un’ottima cosa. Un po’ meno per il mio portafoglio che si sta alleggerendo per la retta da pagare, ma finché c’è il lavoro e la salute c’è tutto. Che con l’autunno arriva anche la fiera della banalità l’avevo già detto? Ah, ecco.

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Tagliamoci le vene

Metodo Hogg o metodo Estivill?

Ci sono giorni in cui sono a mille. Altri in cui sono incacchiato con il mondo intero. Oggi è uno di questi. Il bello è che non so il perché. So solo che in questi giorni ho le balle girate di mio. Lavoro, torno a casa, e con Anna parlo delle solite cose. Le duemila commissioni fatte e da fare, manco fossi un amministratore di condominio.

Poi c’è da mettere a letto il gnappo. Quando torno a casa tardi ci voglio giocare un po’ dopo cena e inevitabilmente lo agito. Così la mia messa a letto ieri è riuscita proprio male. Risultato: pianti continui e innumerevoli risvegli fino all’alba.

Il fatto è che non ho pazienza. Vorrei che si addormentasse subito. Invece c’è da star lì con lui a lungo ed essere il più calmi possibile. Così mi girano. Dopo quasi nove mesi mi sono stancato di alzarmi di notte perché lui si sveglia piangendo disperato (apparentemente senza motivo). Anna credo sarà più stanca di me. Dovrei farle un monumento per tutto l’impegno che ci mette e per la pazienza che ha. Ma quando sono arrabbiato me la prendo con tutti e quindi anche con lei che è a portata di mano.

Stanotte, dopo il terzo risveglio notturno, me ne sono andato incazzato a dormire sul divano. Stamattina prima di uscire non ho detto una parola. Neanche un sorriso al gnappo che mi guardava e voleva le solite feste che gli faccio alla mattina.

Perché minchia si sveglia sempre piangendo? Non sono i denti-non è la fame-non è il caldo. Quindi? Che minkia vuoi?

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Io lei e l'altro

Gli 8 mesi di G. e l’inserimento in arrivo

Eccoci all’ottavo complemese. Con prove di gattonamento incluse. Il gnappo è uno spettacolo. E’ super interattivo, ormai ha abbandonato la tetta quasi completamente (ancora non sa quanto gli mancherà. Prima che una donna gli faccia ancora ciucciare una tetta gratis ne passerà di tempo!) e si spara due pappone al giorno, più yogurt e frutta omogeneizzata varia. Ogni tanto bigna un po’ per mangiare. Dipende dalle volte.

Ride sempre. Non so da chi abbia preso. Io non sono un musone, ma né io né Anna, abbiamo mai riso così tanto, neanche da piccoli. Se vede qualcuno che non conosce la prima cosa che fa è sorridergli. Se poi qualcuno gli dà attenzioni, è fatta. Conquistato.

Anche col sonno sembra che stia migliorando (non lo dico troppo forte però, ssssssshhhhhhhhhh). Invece delle solite 4 volte per notte, ultimamente ne sta facendo una o due, con ronfate mattutine record fino alle 9.20. Si sveglia di solito verso mezzanotte o l’uno (se va bene siamo ancora svegli) perché ha perso il ciuccio, e poi una volta verso l’alba. Pian piano si sta sistemando. Vedremo quando andrà al nido.

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Pensieri di un papà

Il risveglio dal nostro pisolino

Una delle mie attività preferite è il pisolino pomeridiano. Da un po’ di tempo, quando riesco, mi metto il gnappo vicino, sul lettone, e iniziamo la ronfata vicini-vicini. E’ una delle piccole gioie per cui vale la pena vivere. Lui si addormenta, io mi addormento con lui. Lui si sveglia e io mi sveglio con lui.

Prima inizia a darmi le solite manate sul braccio e poi a fare i suoi versi per tirarsi su. Ed è lì, tra il sonno e la veglia, che penso a come, dopo 6 mesi dal suo arrivo tra noi, io non abbia ancora ben realizzato quello che mi è successo: l’avere vicino un piccolo essere umano, arrivato da chissà dove, che vedo coricato vicino a me, e che dorme, mangia, beve, respira, ride, urla, piange, mi accarezza, sbava.

E’ qualcosa più grande di me. Ma è bello. Molto bello. Non saprei trovare altre parole per descrivere la sensazione che si prova nell’avere un figlio: è bello. Punto.

Durante il giorno c’è la gioia di guardarlo interagire con il mondo. Di notte, a volte, l’incazzatura perché non si riesce a dormire. Ma quando mi sveglia dal pisolino c’è lo stupore di  vedere un piccolo uomo in miniatura che da sei mesi è entrato a far parte della nostra vita. Una vita, la sua e solo sua, che è entrata gioiosamente nelle nostre. E più mi sforzo di capirlo e meno ci riesco. So solo che è bello. Altre parole non ne riesco a trovare.

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Io lei e l'altro

Quando la famiglia è in vacanza e le ronfate da competizione

Era da tempo che non mi facevo una dormita così. Forse da quando vivevo nella camera singola nella casa condivisa con i miei coinquilini. Praticamente, senza dovermi svegliare per il gnappo che piange o che al mattino urla di gioia, mi sono fatto una ronfata da competizione. La settimana al mare del resto della famiglia è una piccola vacanza anche per me, nonostante le mie ferie dal lavoro siano ancora lontane.

Purtroppo non è così per Anna. Il pupo, in stanza d’albergo con lei, sarà per il cambiamento di lettino, sarà per l’agitazione di essere al mare, si sveglia ancora almeno 4 o 5 volte per notte quando va bene. Così anche in vacanza, Anna dorme male.

Questi risvegli notturni andranno risolti quando torneranno a casa. In sei mesi, il gnappo è partito decisamente bene, con punte di lunghe dormite notturne tra il secondo e terzo mese, e poi un improvviso peggioramento, dovuto a chissà cosa. Ora si sveglia spesso, piange, a volte perché perde il ciuccio, altre volte perché si gira nel lettino e non riesce a rimettersi nella posizione che gli piace, altre volte per motivi a noi ignoti. Brutti sogni? Fame? Caldo? Vai a saperlo…

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Io lei e l'altro

Dopo il latte artificiale l’uovo di Colombo

Qualche tempo fa avevo scritto un post sulla nostra tentazione di dare “l’aggiunta” al gnappo con il latte artificiale. Ecco come è andata a finire (almeno per ora).

Dopo gli inutili tentativi di dargli il LA (mi fa tanto Los Angeles, ma scrivono tutti così quindi mi adeguo) per cercare di farlo dormire di più la notte siamo andati a chiedere lumi all’infermiera pediatrica del consultorio.

Ci ha detto che è normale che lui a 5 mesi faccia ancora la poppata notturna svegliandosi una o due volte per notte. Lo fa perché ha fame e deve crescere e che le poppate notturne, secondo lei, sono importanti per la crescita (nonostante a noi rompa le scatole il doverci svegliare). Che per lo svezzamento è presto, di aspettare i sei mesi almeno, e che sostituire un pasto di latte materno con della frutta (mela o pera grattugiata) sicuramente non ha lo stesso apporto nutrizionale del latte e quindi il gnappo crescerebbe meno.

La mela e la pera, ci ha sempre detto lei, vanno bene ma quando gli si può dare anche la carne, quindi dovremmo aspettare ancora un po’. Che ci volete fà, lì sono dei profeti dell’allattamento esclusivo. Poi ognuno la pensi come vuole. Quindi cos’abbiamo fatto?

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Io lei e l'altro

L’urlo di GiacoMunch

Anche questo week end ce lo siamo sparato dai nonni. Sempre dai miei. Ne abbiamo approfittato io per fare le mie cose (e per andare a votare) e Anna per lavorare un po’ scroccando l’adsl di casa (noi abbiamo solo una triste chiavetta che fa andare internet come con un modem a 56k).

Abbiamo approfittato dei nonni anche per uscire ben due volte di seguito da soli a cena e io per dormire un po’ di più. Sabato notte ho sentito il terremoto, ma il sonno era così profondo, che mi sono riaddormentato subito dopo. Per fortuna non ero nella zona dove è successo il vero disastro. Quando succedono certe cose rimango impetrito e ringrazio che non sia successo a me e ai miei cari. E’ solo fortuna. Il senso di impotenza è totale.

Tornando a noi, il gnappo è sempre più Dr Jekyll e Mr Hyde. Con noi, con i nonni paterni e materni si comporta in tre modi diversi. Quando è con noi ride spesso, fa i suoi versi, e alla mattina e alla sera lancia degli urli trogloditici a bocca aperta con un vocione tonante che sentiranno sicuramente anche i vicini.

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Io lei e l'altro

Verso un nuovo week end (di vizi) dai nonni

Un altro week end dai nonni, i miei. E questa volta ci sono anch’io (ovviamente). Stasera si parte per una 3 giorni dove il gnappo probabilmente prenderà altri vizi. Non facciamo in tempo a disabituarlo dalle attenzioni dei nonni che subito dopo gli rifiliamo quelle degli altri due. Un loop dal quale sarà difficile uscire.

In questi giorni mi sento un po’ Cenerentolo. Anche ieri ho lavato una montagna di piatti (la lavastoviglie è ancora rotta) e ho piegato una quantità considerevole di vestiti. A proposito, io so a mala pena piegare le mie polo e i miei pantaloni, ma con gli abitini lunghi o semi lunghi di Anna proprio non so da dove cominciare, infatti stamattina se li sarà ripiegati immagino. Per fortuna il gnappo si è addormentato come un sasso durante la poppata e non si è quasi più svegliato.