Categorie
Io lei e l'altro

Il ritorno del gigante

Quando lo vedo tutti i giorni non me ne accorgo, ma quando va dai nonni e torna dopo sei giorni è facile vedere quanto sia cresciuto. Un gigante praticamente. Sempre più grande. Sembra che abbia anche cambiato voce, articola di più i versi e il pianto ha sempre più sfumature. Almeno così mi sembra.

Ieri finalmente ho fatto il papà tutto il giorno in casa e mi sono spupazzato un po’ il gnappo che però, a quanto mi dicono, è più bravo a casa dei nonni che con noi. Sarà perché là lo cagano 12h al giorno, mentre noi non abbiamo sempre gli occhi puntati su di lui, però nella media non ci possiamo lamentare. Ormai anch’io ho capito il suo “giro” (Anna ci è arrivata una vita fa a capirlo): sveglia – gioco – frignata insofferente – nanna – pianto disperato – poppata – gioco – frignata insofferente – sonno ecc. ecc. e via così fino a sera.

Categorie
Io lei e l'altro

Una nuova missione, far prendere a G. il giro giusto

Dopo aver passato indenni il cambio dell’ora legale, ora ci aspetta ora una nuova sfida: far prendere al gnappo il “giro giusto” della notte.

Sappiamo di essere fortunati visto che per ora di notte davvero insonni non ce ne sono state. Ma, dopo l’iniziale entusiasmo, quando il pupo si svegliava solo una volta per notte, la situazione è andata stabilizzandosi sulle due poppate notturne. Il “problema” è che lui inizia a ronfare profondamente più o meno dalle 7 di sera. Così alle 6 di mattina è già sveglio come un grillo e pronto per elargre sorrisi a destra e a manca.

Ieri ho provato a svegliarlo per la poppata notturna delle 11. Niente, catatonico. Così, per non fare danni, lo abbiamo fatto poppare in stato di trance (lui è così la notte, riesce a poppare dormendo, senza nemmeno aprire gli occhi, beato lui).

Categorie
Io lei e l'altro

E arrivarono le colichette… che belli i neonati!

Speravo non sarebbero mai arrivate. “Un 15% di bambini non le ha”, mi diceva Anna. Ci hanno illuso i primi 40 giorni che sono andati alla grande. Speravo che il gnappo appartenesse a quel 15%. Poi, quando meno te l’aspetti, arrivano loro. Le Colichette.

Solo il nome mette paura. Lo si può pronunciare con accento del Nord tipo milanese (ué Africa, sono arrivate le colichètte, taacc) oppure del centro-sud tipo romano (mannaggia alle colichétte).

Notte d’inferno. La prima dopo tanto tempo. Forse una punizione meritata perché io ed A. abbiamo avuto la sfrontatezza di andare a cenare da soli per il suo compleanno lasciando il pupo in casa coi nonni materni.

Sembrava troppo bello per essere vero. Ok, ci vuole sempre un po’ per metterlo a letto. Si svegliava per la poppata notturna ogni 4 o 5 ore. Ma tutto era abbastanza sotto controllo.

Categorie
Io lei e l'altro

La sveglia anticipata e un pomeriggio da soli in casa

Forse ci è andata bene. Nuove conferme che il gnappo non sembra essere un rompicoglioni. Avrà preso sicuramente dalla mamma. A differenza di altri bambini che abbiamo visto in giro infatti non piange disperato per ore senza motivo. Ok, piange anche lui. E a volte è difficile capire il motivo. Di solito sono due: o perché ha fame o perché è stanco e non riesce a prendere sonno. Sembra strano, ma quando vorrebbe dormire a volte non ce la fa subito e si inkazza. Forse ha preso da me che con l’insonnia ci andavo a nozze. (Uso il verbo al passato perché, da quando è nato, appena tocco il letto mi addormento come un sasso).

Ma anche di notte (per ora) non ci fa disperare. Ieri, per aver calibrato male noi le poppate, si è svegliato al mattino prima del previsto. Praticamente alle 5 e mezza era già con gli occhi spalancati. Di solito a quell’ora fa la sua poppata dell’alba e poi si mette buono fino alle 8. Ieri no. Ma è colpa nostra che gli abbiamo dato da mangiare troppo tardi la sera e non lo abbiamo svegliato per l’ultima poppata del giorno, prima che si sparasse la ronfata notturna.

Così, all’alba, quando Anna lo ha rimesso nella culla dopo la “colazione”, le ha sganciato un sorrisone espressivo del tipo: “Bene, e oggi cosa facciamo?!”. Così lo ha fatto “giocare” un po’ (cioè lo ha messo sul suo cuscino nel lettone con la schiena un po’ sollevata tenendogli le mani) e poi lo ha rimesso giù.

Categorie
Io lei e l'altro

Compiuto il primo mese, come regalo un nuovo succhiotto

Primo mese del gnappo. Tutti dicono che è il più difficile. Mah, per ora tutto sommato è andata abbastanza bene. Lui mangia (forse pian piano sta imparando come si usano le tette), dorme (almeno di notte circa 4 o cinque ore di filate se le spara), caga (il giusto) e piange (abbastanza di giorno con noi, quasi mai quando ci sono i nonni, lo stronzetto).

Ieri è rimasto qualche ora senza la mamma che finalmente è andata da sola a fare le prime commissioni e una riunione di lavoro. Al mattino l’ho tenuto io (gli ho pure dato per la prima volta mezzo biberon di latte). Io avevo del sonno in arretrato e volevo dormire un po’: così ho cercato di sedarlo con il nuovo ciuccio* e per un po’ ha funzionato. Sono stato pure cazziato perché ho fatto passare troppo tempo tra una poppata e l’altra (dalle 7.30 alle 12.10, ehm…). Al pomeriggio lo ha tenuto il sant’uomo di mio suocero. Ovviamente con lui il nano è stato bravissimo tutto il tempo. Si è messo a piangere come un disperato giusto giusto appena siamo rientrati noi. Minkia che accoglienza! Forse è il segnale che vuole già divorziare dai suoi genitori pasticcioni.

Categorie
Io lei e l'altro

Sonno poco, ma in compenso strani incubi

Rogito fatto. Abbiamo lasciato il pupo a casa coi nonni che gli hanno pure dato mezzo biberon di latte materno. Ieri invece, sempre approfittando della presenza dei miei suoceri, lo abbiamo lasciato un’altra oretta e mezzo con loro per andare a vedere i bagni per la nuova casa. Comunque, tra una cosa e l’altra qua non si riesce a dormire. Anna riposa sempre meno di me, spero tenga duro e resista.

Stanotte il gnappo ha fatto un po’ troppe poppate ravvicinate. Undici, poi un richiamino a mezzanotte, poi alle 3.30 circa, poi al mattino presto. Speriamo che con il tempo si regolarizzi. L’allattamento al seno è più pratico ed economico, ma di sicuro più stancante. Soprattutto per la mamma.

Per fortuna la sciatica le sta passando e anche l’allattamento va meglio. Le ragadi al seno stanno pian piano migliorando. Diciamo che almeno non sono peggiorate e che l’attacco sta andando abbastanza bene. Insomma, ho praticamente buttato via 44 euro per prendere le coppette d’argento, comprate in un momento di disperazione. Amen.

Categorie
Io lei e l'altro

Quindici giorni, e di sonno sempre meno (almeno il suo)

Due settimane di gnappo. Il pupo ha cambiato un po’ di ritmi ed è sempre più vorace. Per fortuna di notte si spara almeno 5 ore di sonno dalle 22 circa fino a dopo le 3. Ieri si è fatto un drittone 21.45 – 4.45, mai visto! Finora io e Anna ci siamo dati il cambio. Dopo la poppata delle 10 la spedisco a dormire e resto in piedi io fin verso le 3.30 per eventuali risvegli notturni (che finora non ci sono mai stati). Poi verso le 4 mi addormento io e tiro fino alle 9, 10 o 13… dipende. Insomma il mio sonno non è mancato.

I primi giorni il gnappo dormiva alla grande durante il giorno. Ora invece è sempre più sveglio come un grillo. Poppa a distanza di poche ore (3 se va bene, 2 o 1 e 1/2 se va male) e tiene sempre di più gli occhi aperti. Ovviamente piange. Non troppo, ma piange. Lo prendi in braccio, sembra smettere e poi riprende. Lo metto a pancia in giù sul mio braccio e si tranquillizza un po’ di più. Saranno coliche? Aria nella pancia? Cordone ombelicale che tira? Voglia di rompere i coglioni? Boh!

Categorie
Tagliamoci le vene

A parte la pancia, è calma piatta

La pancia continua a crescere, ora Anna fa sempre più fatica a dormire per l’ingombro. Io da un po’ di settimane, in mille faccende affaccendato, penso a tutt’altro e non a questi giorni di attesa che stiamo vivendo. Un po’ mi dispiace perché penso che anche la gravidanza sarebbe un bel momento da vivere insieme. Invece a parte le cose tecniche (corsi preparto da prenotare, visite, Amuchina da comprare, nuova cassettiera dell’Ikea per il bimbo ecc.) non ci stiamo pensando granché.

Immagino che la nuova nascita sarà un’esperienza totalizzante per noi e temo di non arrivarci preparato. Soprattutto vorrei starle vicino il più possibile, ma credo che tra lavoro e impegni vari che non mancano mai, sarà difficile.