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Io lei e l'altro

Il corso di acquaticità

corso acquaticità bebè neonati bambiniFinalmente l’ho provato anch’io. E non vedevo l’ora. Ho fatto di tutto per riuscire ad accompagnare il gnappo al temibilissimo “corso di acquaticità“. Alla fine ero più stanco io di lui. La sera a cena mi sono appoggiato sullo schienale della sedia con la testa ciondolante e la palpebra che si chiudeva. E lui invece arzillo. “Almeno stanotte dormirà!”, abbiamo sperato, pensando che la mezz’ora in acqua a fare tuffi e a giocare con palle colorate e pupazzetti sarebbe servita a stancarlo per bene. Macché. Come se niente fosse. Io sono crollato a letto alle 9 e mezza. Lui le sue 4 o 5 si è sempre svegliato. Vabè.

Il corso di acquaticità dicevo. Io e il gnappo in costume adamitico (lui con lo slippino, io con l’inseparabile boxer ascellare) nella vasca dei bambini della piscina vicino a casa nostra, dove l’acqua tocca una temperatura che è a metà tra quella di un geiser islandese e di una sauna finlandese. E’ talmente calda da farti sudare in acqua per poi uscire in modalità uovo alla coque. Fuori il caldo umido dell’aria della piscina ti sembra quasi freddo. Arrivando negli spogliatoi non vedi l’ora di buttarti sotto la doccia calda.