“Ti voglio bene, anche se meno di prima”. Gliel’ho buttata lì così, mentre ci stavamo dando la buonanotte, sul letto, prima di spegnere la luce. Il tono era scherzoso ovviamente. Ma quando dico le cose per scherzare un filo di verità c’è sempre. “Anch’io”, mi ha risposto lei. Ed era sincera. Ci siamo guardati negli occhi e abbiamo sorriso. Ma era un sorriso con un velo di preoccupazione. Perché lo sappiamo, che da quando è nato il gnappo la nostra relazione non è più come prima. Non so se è migliorata o peggiorata. So solo che è diversa.
Siamo entrambi più stanchi, il tempo per farci le coccole è difficile, quasi impossibile trovarlo. Il gnappo, giustamente, catalizza tutte le nostre energie. Quando eravamo solo noi, dopocena, ci mettevamo sul divano tranquilli. Non accendevamo neanche la tv. Ci davamo solo un sacco di baci. Adesso, quando siamo a casa, la routine è più o meno questa: cena, dopocena col gnappo, uno sparecchia e lava i piatti, l’altro lo fa addormentare. Il tutto dopo avergli cambiato il pannolino, visto che lui, puntualissimo, fa la cacca subito dopo la frutta. Un digestivo di merda insomma.
Quando finalmente il tato dorme, prima che inizino i suoi vari risvegli, lei lavora al pc, io studio o guardo la tv. Non sempre ovviamente, dipende se lei ha o meno da lavorare e io da studiare. Però capita abbastanza spesso. Quando ci mettiamo finalmente a letto, entrambi abbastanza provati (soprattutto se la notte prima è stata costellata dai tanti pianti notturni del gnappo) ci diamo la buonanotte e spegniamo la luce. Le volte in cui troviamo il tempo (e le forze) per farci un po’ di coccole sono sempre risicate. Spesso facciamo fatica anche a trovare il tempo per raccontarci la “to do list” del giorno dopo.