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Pensieri di un papà

I primi sei mesi di The Second

6 mesi bambinoGià sei mesi. Mamma mia. Non ci voglio pensare. Tempus fugit. E di brutto anche. The Second oggi compie il suo primo mezzo anno di vita. Credo dirò la stessa cosa per i suoi 18 anni. Perché so già adesso che da qui a lì c’è un soffio.

Giusto per non fare confronti con il fratello maggiore (che brutto fare confronti… e vabbé), il gnappo alla sua età era un filino più “autonomo”. Restava dritto con la schiena da solo, iniziava lo svezzamento, di notte piangeva ma non mangiava quasi più.

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Noi quattro

Pesi e contrappesi, con il gnappo che diventerà un black bloc

pesi e contrappesi“Mettere per scritto i propri pensieri significa soprattutto precisare ed esplicitare ciò che era ancora informe e perfino inconsapevole”. (Eugenio Scalfari).

E infatti dopo che ho scritto il post sul mio rapporto con The Second, la nostra relazione sta poco alla volta migliorando. Gli ho parlato da solo, mi sono scusato con lui per la mia indifferenza nei suoi confronti, ho pianto anche. Perché mi è dispiaciuto non averlo considerato nei primi cinque mesi della sua vita.

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Noi quattro

Spaventi

urlo munchNon ce la possiamo fare. Ogni tanto ci ricaschiamo. Non so se per stanchezza oppure perché siamo un po’ rincoglioniti. Fatto sta che, ultimamente, io e Anna ci spaventiamo a vicenda. Ci capita di notte. Quando uno dei due sta dormendo o è talmente stanco che non si accorge della presenza dell’altro nella penombra. Nel giro di una settimana ci sarà capitato almeno tre volte.

La prima quando sono arrivato a letto a tarda ora mentre tutti già dormivano della grossa. The Second era nella solita posizione, su un fianco, con il capezzolo a tre millimetri dal naso e la bocca ancora sporca di latte. Lui mangia e poi si riaddormenta subito. Anna idem, non riesce a rimanere sveglia per rimetterlo nel suo lettino. Così, nel buio della stanza, illuminata solo dalla lucina per bambini che attacchiamo alla presa di corrente, io mi avvicino quatto quatto e provo, senza farmi sentire, a prenderlo in braccio per spostarlo.

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Pensieri di un papà

Un papà a metà

papà a metàNon c’è ancora un bel rapporto tra me e The Second. E la colpa è mia. Ovviamente. Anche perché lui, a cinque mesi, cosa può fare per migliorare la situazione? Mica gli posso chiedere di smettere di piangere sempre, sperando che mi capisca… Che al papà sta un po’ sulle balle perché a lui girano i 5 minuti se la posizione non è di suo gradimento (quando l’unica posizione di suo gradimento è stare in braccio)…

Quando lo guardo e lui mi guarda con la sua faccia seria non riesco a sorridergli. “Sorridi che il papà ti sorride”, mi verrebbe da dirgli. Ma potrebbe essere vero anche il contrario: se io sorridessi un po’ di più con lui, forse lui sarebbe più contento. E’ un circolo vizioso, forse.

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Noi quattro

Quattro mesi di The Second

gnappo e the secondBuon sabato.Toh chi c’è. Ecchime qua. Sono ancora vivo. Sempre assonnato certo. Sempre più offline che online. Disconnesso, ma questo è un costante stato mentale.

Il cambio dell’ora e l’aumento della luce mi mettono sempre di buonumore. Il caldo di questi giorni anche. Uscire dalla doccia e non avere freddo mentre cerco di infilarmi l’accappatoio ha sempre il suo perché. E’ la primavera bellezza.

E con la primavera The Second è arrivato ai suoi primi quattro mesi di vita: mangiando e piangendo (tanto) e dormendo (poco). Come per il gnappo io l’ho già inquadrato. E mi sembra un bel rompiminkia. E’ bello eh… Tanto bello. Di quei bambini dagli occhioni grandi e lo sguardo da bebè che ti fanno tanta tenerezza.

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Noi quattro

Pasqua e Pasquetta

gnappo al fiumeE anche questa Pasqua e Pasquetta, se le semo levate… Potevano andare peggio però, alla fine siamo sopravvissuti anche alla rottura (di uova) e alla colomba con i canditi.

Abbiamo fatto una due giorni dai miei, con il gnappo innamorato della zia che non ha mollato un attimo. “Ziaaa, ziaaa”, continuava a chiamarla. E lei giocava con lui e gli leggeva i fumetti dell’Uomo Ragno. Praticamente hanno passato due giorni in simbiosi. E quando siamo tornati a casa nostra, appena spenta la macchina, lui si è messo a piangere con i lacrimoni chiamando ancora la zia e dicendo “casa brutta” davanti al nostro portone.

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Noi quattro

Tre mesi di The Second

the second cullaThe Second è The Second. E in quanto The Second non può ricevere tutte le attenzioni di The First, ovvero il gnappo. Peccato che a lui non freghi niente di essere nato per secondo e, bellamente, vuole ancora più attenzioni di quante ne volesse il fratellone quando aveva la sua età.

Di The Second non parlo tanto perché, brutalmente, non è più “la novità”. E’ brutto da dire, lo so. Ma c’est la vie. Tutte quelle scoperte che avevo fatto con il gnappo appena nato, le prime poppate, i primi cambi di pannolino, i temibilissimi risvegli notturni, sono adesso un déja vu. E quindi manca un po’ lo stupore. L’entusiasmo. La novità da raccontare.

Lui però, da nano 3mesenne, non ci fa caso e anzi, reclama a gran voce tutti i suoi diritti.

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Noi quattro

Noi quattro

gnappo volpiC’era il sole, ma faceva freddo fuori. Quando esci dai 28 gradi che ci sono dentro a un ospedale te ne accorgi ancora di più. The Second era nato e il mio compito era di andare a prendere il gnappo all’asilo per portarlo a conoscere il suo fratellino nuovo di zecca.

Al mattino lo aveva accompagnato mio suocero. Il parto c’era già stato, ma gli avevo detto di non dirlo alle maestre. Temevo che loro gliel’avrebbero menata tutto il giorno al gnappo, sul fatto che il fratellino era nato. Mi sarebbe dispiaciuto perché non so se Momo avrebbe capito. Sapere che tuo fratello è nato e non poterlo incontrare per tutto il giorno non è bello. Così con le maestre mio suocero ha fatto il vago: “Mah, sì, forse nascerà oggi”.

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Noi quattro

Benvenuto tra noi

the secondNon sono ancora in grado di scrivere un post sensato su quello che ci è capitato in questi due giorni. Troppe emozioni, troppe cose da fare, troppa stanchezza mista ad euforia (e se sono stanco io non immagino neanche quanto possa essere stanca la mamma).

Solo tre foto.

La prima, poco dopo l’uscita di The Second.

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Sesso, questo dimenticato

Prostaglandine e induzione del parto dopo la 40esima settimana

candelette induzione parto“Ciao, come state?”. “Hey, ma… nessuna news?”. Sono alcuni dei messaggi che stanno arrivando a me e ad Anna in questi giorni. “E’ nato?”, mi chiedono anche gli amici al telefono.

No, non è nato. Siamo, come si suol dire, in attesa. Il termine era il 30 novembre. Ma The Second si fa aspettare. Nuota felice nel suo liquido amniotico (che, ci hanno detto, è abbondante). Non vuole mettere il naso fuori perché ha capito che qua c’è un gnappo quasi treenne pronto a spaccargl ii timpani (e non solo).

Probabilmente ha sentito le sue urla durante tutti questi nove e rotti mesi e quindi ha già capito tutto dalla vita: “Col cazzo che esco!”, starà pensando.

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Waiting for The Second

Dolce attesaAncora tutto tace. The Second si sta prendendo i suoi tempi. D’altronde che fretta bisogna avere  di venire all’aria aperta? Dentro un utero si sta sempre bene. Il termine era il 30, ma alla fine vai a capire come si calcolano questi fantomatici “termini”. La ginecologa fa presto a fare i conti con la sua rotellina colorata. Ma a The Second della rotellina gliene frega poco. Giustamente.

L’ultima visita, quella “a termine”, è andata bene. Lui è a testa in giù pronto per il tuffo verso l’aldiqua. L’utero era ancora chiuso, quindi non era questione di ore. Anna andrà a fare un’altra visita tra un paio di giorni per vedere se nel frattempo si è mosso qualcosa.

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Un mese al lancio, la valigia e il girotondo

tutine bimbo piccoloLa borsa per l’ospedale è pronta. Ok, manca più o meno un mese al lancio, ma non si sa mai. Meglio farsi trovare preparati. Anna ha riesumato le tutine del neo-gnappo, quelle che avevamo usato per lui appena nato. Forse le uniche dell’ospedale non azzurre o rosa.

In quelle minuscole tutine ci stava pure un po’ largo. Vedremo come vestiranno The Second. Adesso che manca poco all’abbandono della navicella madre (cit. Machedavvero) mi sta salendo un po’ di curiosità mista ad ansia. Come sarà il nuovo nano? Ma soprattutto, “chi” sarà? Sarà fin troppo facile fare paragoni con il fratellone, con le somiglianze del tipo “anche il gnappo faceva – o non faceva – così…”.

Quante osservazioni dovrà sopportare… Già per nove mesi non lo abbiamo considerato un granché, speriamo solo di recuperare in attenzioni quando sarà fuori. Dubito…Ma di mani ne abbiamo due e cercheremo di darne una a testa. Almeno ci proveremo.