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Cartoni animati

Com’è facile spiegare i trans ai bambini con Shrek

Sabato sera ho visto per la prima volta Shrek terzo. Io e Anna dobbiamo iniziare a farci una cultura sui cartoni “nuovi”, visto che entrambi siamo rimasti ai vecchi Disney, mentre su quelli Pixar/Dreamworks abbiamo gravi carenze. Un po’ di cultura cartoonistica tornerà utile prima o poi.

Shrek non è male. I primi due episodi non li ho visti, quindi non so le storie dei vari personaggi, ma il terzo mi è sembrato abbastanza carino. Forse ad appassionarmi sono state le scene di Shrek terrorizzato quando viene a sapere che diventerà padre e inizia a fare strani incubi. O forse il finale, quando si vede la famiglia felice con i tre orchetti che vengono allattati, cambiati e messi a letto.

“Sembriamo noi!”, ho detto ad Anna quando dopo la scena si vede la capanna nella notte tranquilla. “Sì solo che noi di notte ci svegliamo perché il gnappo piange”, ha ribattuto lei. Detto fatto, sullo schermo è arrivato puntuale il pianto notturno di un orchetto con tanto di accensione di una luce nella capanna con Shrek che dice: “Vado io”. Perfetto, tale e quale.