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Io lei e l'altro

A sei mesi il primo bagno al mare

Sfacchinata al mare andata. Dopo la corsa per prendere al volo il treno alle 6.52, il ritardo di 35 minuti e l’arrivo a Cervia, il mio umore all’entrata in spiaggia è del tipo: “Vabé, facciamo pure sta rottura de cojoni”. Mi cambio come Superman in una cabina per mettermi il costume pronto per la mia missione quotidiana: il primo bagno del gnappo al mare. Pannolino blu con Nemo impermeabile e fisico da piccolo Buddha, prendo in braccio il gnappo, che ancora non sa ancora cosa lo aspetta, e mi dirigo verso la battigia.

Per arrivare con l’acqua un po’ profonda bisogna camminare più o meno fino alla Croazia. Pian piano le ondine si avvicinano ai piedini bianchicci e cicciosi. G. guarda serio tutta quella massa d’acqua color verde scuro che non aveva mai visto prima. Poi, quando la profondità finalmente lo consente, appena il gnappo tocca l’acqua e sente che è più fredda di quella a cui è abituato nella vaschetta, scatta il pianto. Un pianto infastidito, che smette non appena lo tiro su.

Ci riprovo, stavolta lui si attacca a me come una cozza allo scoglio. Anche Anna prova a farlo ridere. Ma niente, lui è serissimo e guarda in basso. Poi, pian piano, bagnandolo prima sulle braccia e sulle gambe, ci immergiamo insieme. Si vede che il mare non lo entusiasma troppo (ha preso ad me si vede), ma sembra sopportare. A un certo punto anche puccia anche le mani, che prima teneva in alto, più o meno ad altezza spalle. Lo sguardo non è dei più felici, ma almeno non piange. Sopporta.