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Noi quattro

Un bambino che balbetta e tartaglia

tartagliaIl gnappo balbetta. E tartaglia pure. Giusto per non farsi mancare nulla. Secondo me sta somatizzando l’imminente inizio dell’asilo. Aveva cominciato a balbettare e tartagliare a luglio. Poi in vacanza niente, nessun incespicare. Da quando siamo tornati a casa però ha ricominciato. Guardacaso…

Noi (più Anna di me) su questa cosa del parlare siamo un po’ in ansia. Il gnappo è timido, nonostante in casa faccia il coglionazzo a più non posso e sfoghi la sua rabbia e il suo nervoso su di me e sul fratello. Ma fuori, quando non è nel suo ambiente, diventa il bambino più mansueto e timido del mondo. Fa tenerezza, perché, al di là di tutti i suoi scleri, è anche molto sensibile.

Quindi appena abbiamo sentito i maschi della sua età (le bambine femmine parlano meglio di me…) che parlavano molto più speditamente ci siamo un po’ preoccupati. Più che altro per la paura che gli altri lo prendessero in giro e che lui si chiudesse ancora di più. Paranoie ovviamente. Che si fa la mamma più che il papà. Ma non si sa mai, prevenire non costa nulla.

E infatti mesi fa lo abbiamo portato dal neuropsichiatra infantile (non dal logopedista perché il primo che lo deve vedere è il neuro. Poi se lui deciderà, partirà la logopedia). Le visite sono andate bene. Ci hanno detto di aspettare. Che è comunque presto per correre ai ripari. Che i bambini a volte accelerano improvvisamente nello sviluppo del linguaggio. E il gnappo comunque parla, anche se male. E quest’estate è anche migliorato molto. I progressi ci sono stati, quindi tutto tranqui.

Poi, bam. L’arresto. Nel più classico dei suoi processi gambereschi. Siamo abituati ormai. Si vede che lui è fatto così. Infatti io non mi preoccupo più di tanto. Cerco il più possibile di non farlo sentire a disagio, di non fargli notare che balbetta, di non sgridarlo per questo (ci mancherebbe).

Però in realtà non so cosa fare. Perché ripetergli le parole corrette o incoraggiarlo mentre lui si ferma secondo me è peggio. Fermarlo mentre sta balbettando o mentre incespica e dirgli di stare calmo di parlare piano non so se funzioni. Forse dovrei rassicurarlo di più, gratificarlo con qualche premio nel caso se lo meritasse. Bastone e carota insomma. E lui con il bastone fa di tutto per tirarselo addosso a volte. Soprattutto quando tormenta The Second, lo strattona, lo prende per il collo, lo fa cadere, lo morde ecc.

Spero solo che gli passi e che l’inizio del nuovo asilo “dei grandi” non peggiori le cose. Che trovi amici e maestre giusti. E in questo io e Anna dovremmo essere super bravi a non trasmettergli nessuna ansia, ma stimolarlo nel modo migliore.

Oh, fosse facile. Alla fine io le mie ansie ce le ho sempre. E come fai a non trasmettergliele anche non volendo. Per fortuna che mi posso sfogare scrivendo qui. Condividerle almeno. Così magari mi passano.

Vorrei capire come fare. Perché sentirlo ba-ba-ba-ba-ba-baba-lbettare non è il massimo. Che oltre alla balbuzie si blocca anche sulla prima lettera, incespica senza che gli esca nessun suono dalla bocca. Tipo l’inizio di una lettera, che sta per dire, ma non dice. E gli rimane lì, in bocca, per quegli interminabili secondi, prima di sputarla fuori. O a volte senza neanche sputarla.

Speriamo passi.

Di Fede

Blog di un papà imperfetto