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Io lei e l'altro

Un po’ di sonnambulismo e nuovi assalti notturni

Da quando il pupo è nato sono diventato ancora più sonnambulo. Anche se non faccio più sogni erotici, come invece succedeva all’inizio della gravidanza, (si vede che ormai la pace dei sensi ha avuto la meglio su di me), da un po’ di tempo sono preda invece di un fenomeno più inquietante: mi sveglio nel cuore della notte e, nel panico, cerco il gnappo. E’ successo anche stanotte.

All’improvviso, forse durante un sogno, mi sono ritrovato nel letto addosso ad Anna (che ho svegliato per l’ennesima volta, ma ormai ci è abituata) al buio, per cercare il gnappo. Poi devo anche essermi avvicinato alla culla (che abbiamo di fianco al letto) per vedere se c’era. A quel punto, mi sono svegliato anch’io e dopo un “Ma cosa stai facendo?” detto dalla mia dolce metà, sono tornato buono buono nel mio cantuccio.

Non è la prima volta che mi capita. Subito dopo la nascita, nelle prime notti a casa in tre, su consiglio delle ostetriche abbiamo provato a far dormire il gnappo con noi nel lettone. Un disastro. Lui perché era scomodo, noi invece per l’ansia di schiacciarlo. La mattina, dopo averlo già rimesso nella culla, ci siamo trovati entrambi a tastare il letto in cerca del piccolo. Prima lei e poi io. “Tranquillo, è nella culla, anch’io l’ho fatto”, mi ha detto A. mentre mi stavo svegliando.

Non è la prima volta che mi trovo addosso ad Anna durante la notte. Spesso, all’inizio della convivenza, nel dormiveglia (più dormi che veglia) le zompavo addosso ingrifato come un’alce. All’inizio, quando ancora non capiva che ero un po’ sonnambulo, mi ha anche lasciato fare… Una volta mi sono ritrovato sopra di lei senza neanche sapere se era un sogno o no. Ma era così piacevole che ho continuato. Le volte successive, quando lei ha realizzato che in effetti stavo dormendo, è bastata una spinta in là per rimandarmi al mio posto.

Ora è diverso. I miei assalti notturni non sono più per trombare (purtroppo). Ora sono assalti per cercare il gnappo che ho paura sia caduto dalla culla (altro incubo ricorrente) o che sia schiacciato da noi nel letto (cosa impossibile visto che dorme sempre nella sua navicella).

Forse non mi sono ancora abituato al cambio di posizione nel lettone. (Ora ci siamo invertiti così Anna è più vicina alla culla che è possibile “parcheggiare” solo accanto a una parte del letto). Ok, sono un abitudinario e avere lei alla mia destra invece che alla mia sinistra è stato uno shock. Ma questi attacchi di simil-sonnambulismo sono un po’ inquietanti alla lunga (anche se ci fanno ridere, soprattutto nel ricordarceli alla mattina).

Ma la palma d’oro dell’incursione notturna è stata un paio di settimane fa. Sono tornato alle 2 di notte dopo il lavoro. Anna dormiva. Io, come sempre, di soppiatto come un ninja per non svegliarli, mi spoglio, mi lavo ecc… Mentre sono già in camera da letto (al buio) Anna all’improvviso accende la luce dall’abat-jour che abbiamo messo per terra per non far andare troppa luce negli occhi al nano. Io pensavo mi avesse sentito e invece si era svegliata per il gnappo. Così, ancora super rincoglionita, ha visto prima due piedi fermi sul pavimento.

Si vede che la sua amigdala funziona bene: ancora prima di essersi accorta che ero io, ha lanciato un urlo terrificante, pensando ci fosse un estraneo. A quel punto, quando l’ho sentita e vista urlare (un urlo mostruoso, di terrore, peggio che quelli davanti a Freddy Krueger, che faccia che aveva!) anch’io mi sono spaventato e mi sono messo a gridare. Due pazzi che nel cuore della notte hanno probabilmente svegliato tutto il condominio. Per fortuna il gnappo ha continuato a dormire imperterrito. Abbiamo riso per mezz’ora.

Di Fede

Blog di un papà imperfetto