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Pensieri di un papà

12 anni di gnappo

Raga, qua il tempo passa a manetta.

Non faccio in tempo a distrarmi un attimo che è già Natale e a stretto giro il compleanno del gnappo.

12 anni signore, signori e signor*.

Oggi ho riletto il post che avevo scritto nel giorno della sua nascita. Che viaggio.

Poco fa ha spento, in casa solo noi 4, 12 candeline su una torta di simil plastica presa alla Unes con meno di 4 euro, giusto per non rimanere senza una torta su cui mettere le candeline nel giorno del compleanno.

Rispetto allo stesso giorno di un anno fa, l’umore è migliorato, le urla per dirgli di andare a letto, mettersi il pigiama e lavarsi i denti (non necessariamente in quest’ordine) no.

Si urla sempre, si sclera sempre, si fa sempre fatica.

Ma posso dire (non troppo forte eh) che l’inizio delle medie è andato meglio di quanto pensassi.

Complici i bravi professori, un pizzico di maturità in più (ma proprio un pizzico eh…) e una buona classe, i primi tre mesi di medie sono andati.

Faticosi per tutti ovviamente, per lui e per Anna in primis, ma senza grosse tragedie. E quindi non cantiamo vittoria, ma non ci lamentiamo.

Dodici anni sono passati da quanto sei saltato fuori da quel buco.

Per fortuna ho scritto qui tanti dettagli di quel giorno che altrimenti mi sarei dimenticato. E leggerli è un po’ come riviverli ogni volta.

Ma dodici anni sono tanti. Non so come hai fatto a diventare così grande. Che quasi non ci stiamo più nel tuo letto in due. E tra un po’ non ci staremo più perché tu non mi vorrai più con te a darti la buonanotte.

Intanto cerco di godermi ancora questi sprazzi di te bambin-preadol. Con tante sclerate, ma anche tanti abbracci.

Quest’anno abbiamo la mamma ko, con le stampelle per una brutta caduta. Senza di lei operativa al 100% è dura, molto dura. Ma in qualche modo sopravviveremo.

“Ma non si può così!”, hai detto commentando il fatto che anche tu dovresti fare la tua parte (e che non fa) visto che lei non può fare più tutto.

“Ci mancava…”, hai commentato ancora come un vecchio di 80 anni.

Perché per certe cose tu sei vecchio dentro, un po’ come me.

E sì, per fortuna o purtroppo per te, ci assomigliamo sempre in tante cose.

E non solo per gli occhiali. 🙂

La chiudo qui se no non la finisco più.

Stavolta niente post strappalacrime pensando al tempo che passa alla velocità della luce.

Ma questo passa comunque e un po’ mi sono rassegnato, un po’ faccio finta di niente fingendo di non pensarci.

Ma se ci penso meglio non pensarci.

Un augurio che posso farti è che le medie vadano come questi primi tre mesi e anche meglio.

Che vadano meglio delle elementari e che tu possa amare e ricordarti questo periodo della tua vita come l’ho amato e me lo ricordo io.

Le prime vere amicizie, i primi amori, le ansie, le delusioni, le stupidate dette e fatte.

È il bello di diventare grandi. Anche tu stai invecchiando ormai, non invecchia solo il tuo vecchio.

Vedrai che è solo l’inizio di una giostra che ti porterà un po’ dove vuole lei e un po’ dove vuoi tu.

Un bacio grande e un mega abbraccio

Buon compleanno

Di Fede

Blog di un papà imperfetto