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Pensieri di un papà

Diario del Coronavirus: la spesona al supermercato

Oggi sono andato al lavoro.

Oh, il dcpmd7lgbtqzbt dell’11 marzo non lo vieta.

Diciamo che è stata un’evasione anche se non sono rimasto fino a sera inoltrata come facevo nei tempi nell’1 a.C. (cioè nel mese prima del Coronavirus).

Prima tutte le sere tornavo più o meno a casa alle 8. (Quando andava bene).

Oggi ho cercato di uscire presto perché la priorità era la spesa.

Anna si era fatta venire l’ideona ieri sera.

Faccio una spesa online, arriva quando arriva, ma intanto ce la programmiamo.

Così ci mettiamo alla ricerca di un servizio di consegne online nella nostra zona (Milano città).

  • Esselunga: nessuno slot disponibile da qui al 2053 d.C.
  • Carrefour: ti fanno fare una specie di “coda online” per poi scoprire che neanche loro avevano slot di consegna
  • Amazon Prime Now: si può ordinare la spesa dalla mezzanotte per il giorno successivo.

Ok, aspettiamo la mezzanotte e alle 00:00:01 Anna cerca di fare il checkout della spesa che aveva prima messo nel carrello.

Sito giù. Troppi accessi.

Cioè, io non so che server ha Amazon, ma non credo siano come quelli su cui gira il mio blog.

Li pagherà più di 20 euro l’anno Jeff Bezos i server in cloud su cui gira tutto!

Niente, sito in crash.

Prova che ti riprova, non si sa come, riusciamo a prenotare per il giorno dopo la consegna dalle 22 a mezzanotte.

Ovviamente non tutto il carrello, ma solo una parte perché Anna aveva fatto due ordini diversi.

Così il giorno dopo, dopo la mia fuga al lavoro, verso le 5 vado alla ricerca di un supermercato in cui ci fosse una coda decente.

Esselunga vicino casa impossibile. La coda faceva il giro dell’isolato.

Provo un Conad. La coda c’è, ma mi sembra accettabile.

E poi è tutto effetto ottico. Essendo le persone distanziate la coda scorre non troppo lenta. Insomma, si cammina.

Davanti a me una coppia di fidanzati con il carrello e l’addetto alla sicurezza che li divide lasciando fuori il ragazzo.

Solo uno a fare la spesa.

Poi c’è anche chi fa il furbo perché entra facendo finta di non conoscersi con due carrelli che poi lascia semivuoti, mortacci loro.

Comunque entro e mi metto alla ricerca di quello che è rimasto.

Tante cose c’erano, ma alle 6 di sera alcuni scaffali erano senza merce.

Uova finite, mozzarelle finite, carne poca, frutta e verdura tanta.

Ci metto il triplo del tempo perché quello non è il mio supermercato abituale e non so dove sono le cose.

Nel mentre, più tempo passo nel supermercato e più mi vengono le paranoie perché comunque c’è gente, tieni le distanze ok, ma in una corsia un po’ di gente la incroci e adesso il mio obiettivo sarebbe quello di non ammalarmi possibilmente.

Alla fine rimango io e le cassiere. Sono l’ultimo a uscire dal supermercato. Ci ho messo una vita a prendere un po’ di roba (138 euro, ma per uno che la spesa la fa da 30-40 euro a botta è già tanto).

Pezzo forte della spesa?

Una bottiglia di Aperol e due di prosecco per farci lo Spritz in casa con Anna.

Peccato che nel sistemare la spesa io riesca a rompere sul pavimento la bottiglia di prosecco.

Disastro che aggiunge casino al casino.

Ma tanto i pavimenti erano già sporchi, quindi ho tirato su alla bell’e meglio, le pulizie grosse si fanno di sabato.

Ah, e Amazon Prime?

Boh, la mezzanotte è passata, sono le 2 di notte passate, e io sto scrivendo questo post nell’attesa*.

Ma dubito passerà eh. Mi sa che arrivano domani (spero).

Adesso spengo e vado a dormire.

Domani è sabato! Inizia il weekend!

Dove si va?!

Facciamo un bel giro in camera da letto a caccia di acari della polvere e altri simpatici insetti domestici che sicuramente troveremo.

Diamoci all’entomologia.

È l’unica.

*in realtà il rimbambito ero io. Aveno fatto l’ordine dopo mezzanotte pensavo che sarebbe arrivata la sera dopo, invece, giustamente e puntualmente, sono arrivati quella dopo ancora. Il rinco ero io che ho fatto male i conti.

Di Fede

Blog di un papà imperfetto