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Io lei e l'altro

E’ partita la campagna “Salviamo il gnappo dall’asilo nido”

Io e Anna abbiamo deciso di mandare il gnappo all’asilo nido. E questo si sapeva. E, andando per esclusione, abbiamo anche deciso quale. Contenti tutti, tranne mia mamma, che, come sempre quando c’è una novita, si è messa di traverso.

Le abbiamo detto che stavamo cercando il nido quando sono venuti l’ultima volta a casa nostra a tenere il gnappo. Lì per lì non ha realizzato e non ha detto niente. Poi, dal giorno dopo, è iniziato il mobbing telefonico.

“E’ piccolo, ha solo 8 mesi, si ammalerà tanto” ecc. ecc. Insomma le solite cose. Aggiunci poi che, quando è a corto di argomenti, per dare una validità “scientifica” alle sue menate, si fa spalleggiare da mia zia – ex pediatra del genere “antibiotico anche con due linee di febbre” che ha sentenziato: “E’ meglio che vada al nido a gennaio, dopo la terza vaccinazione” – il cerchio si chiude.

Per fortuna mia mamma ha chiamato solo me e non Anna per la sua campagna no profit: “Salviamo il piccolo gnappo dall’asilo nido”. Altrimenti si sarebbe presa (giustamente) una bella rispostina dalla mia dolce metà che, alla mia comunicazione del mobbing telefonico ha risposto: