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Pensieri di un papà

Cinque anni insieme, buon anniversario Anna

Cinque anni fa, la notte tra il 21 e il 22 dicembre, accadde una cosa che cambiò la mia vita. Non me lo sarei mai aspettato, allora non potevo immaginarlo, ma quella festa di Natale, fatta nella casa dove vivevo con i miei coinquilini, fu per me l’inizio di un percorso che spero finisca solo con la fine dei miei giorni.

Avevamo organizzato tutto alla perfezione. Alcol a volontà, musica e luci giuste, più donne che uomini tra gli invitati, il tutto con quell’atmosfera di sesso che si respirava nell’aria. Io, come al solito, mi ero occupato solo dei dettagli. Quando c’è da lavorare tendo sempre alla fuga. E’ così, amo la cura del particolare, mentre agli altri faccio fare “il grosso”.

A metà serata, quando il tasso alcolico si era già notevolmente alzato, scesi dalle scale vestito da Babbo Natale, portando su un vassoio il pandoro da offrire gli invitati. Presi il microfono e dissi due cazzate, le prime che mi vennero in mente per dare il benvenuto e ringraziare i miei coinquilini e i nostri amici.

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Tagliamoci le vene

Le mie seghe mentali pre natalizie

Approfittando dell’8 dicembre ieri abbiamo messo il naso fuori casa per andare a vedere le nuove Gallerie d’Italia a Milano. Carine. Era da una vita che non andavamo in un museo. Idem per cinema, teatro e ristorante. Per non parlare poi degli aperitivi. Non che mi manchino troppo a dir la verità. E’ da quando ho 18 anni che mi sento vecchio dentro, quindi dare un po’ di tregua al mio fegato e soprattutto al mio portafoglio non mi dispiace poi così tanto. La volpe e l’uva? Può darsi.

Prima che nasca il pupo andremo comunque fuori a farci una cenetta a due, così, giusto per festeggiare e ricordare per l’ultima volta i bei vecchi tempi. Chissà poi quando ci ricapiterà.

Tornati dalla passeggiata ci siamo buttati sul letto stravolti (lei molto più di me per il peso che si deve portare in giro, adesso fa un po’ di fatica a cammianare a lungo) e ci siamo guardati negli occhi. Eravamo solo noi due, in silenzio. Ed è stato bellissimo. In questi giorni stiamo cercando di assaporare il più possibile ogni momento di pace e tranquillità tra noi. Sappiamo che quando arriverà il gnappo sarà tutto più incasinato e soprattutto rumoroso. Un terremoto nelle nostre vite, ma ancora non sappiamo di che magnitudo sarà.