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Sesso, questo dimenticato

Centella, Rilastil e poi… la buona notte

Prima di essere incinti di solito la nostra serata-tipo in casa si svolgeva più o meno così: cena, coccole sul divano, ogni tanto un film, coccole a letto, sesso (con una media di circa tre-quattro volte a settimana). Ogni tanto aperitivo o cena fuori.

Da un po’ di mesi, da quando la pancia si sta espandendo sempre di più, la serata-tipo è diventata questa: cena, chiacchiera a tavola dopo cena, ogni tanto un film, lettura di un po’ di libro a letto. E il sesso? E’ quasi un ricordo.

Un po’ perché lei è più stanca di prima (immagino che la gravidanza le “rubi” un po’ di energie), ma soprattutto perché prima di dormire c’è un rito che si ripete quasi ogni notte. Il massaggio col Rilastil (che mi dicono si usi per evitare le smagliature da gravidanza e simili).

Praticamente lei si “impana” nuda in bagno tipo “sogliola alla mugnaia” nelle posizioni acrobatiche più impensabili (tipo con una gamba alla volta sopra la lavatrice) diventando così tutta unta e viscida. E il sesso con tutta quella crema, rischia di trasformarsi più che altro in una lotta di catch nel fango. Come se non bastasse poi in tutta la casa si diffonde un forte odore mentolato, tipo Vicks Vaporub. La camera da letto si trasforma così, olfattivamente, in un misto tra pineta-ostello-clinica geriatrica.

Un’altro dei “riti iniziatici” di cui non avevo mai sentito parlare prima d’ora è quello della Centella. Praticamente delle gocce di un estratto di erbe asiatiche da mettere in acqua che diventa così un beverone dal gusto un po’ alcolico che lei beve durante il giorno per evitare la ritenzione idrica. Su internet, nei forum delle neomamme talebane, c’è chi la consiglia e chi la sconsiglia. A noi la ginecologa ha detto che si può usare. Visto che Anna ora non può più bere alcol è quasi diventato un surrogato dello spritz.