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Pensieri di un papà

Riordinare le foto del telefono

gnappo parco giochiE’ un’impresa titanica. Più o meno come svuotare il mare con un bicchiere. Da quando anch’io mi sono convertito allo smartphone, quasi due anni fa, sono diventato dipendente. Ed è un problema. Primo perché, come temevo, non riesco più a staccarmicivisi. Poi perché ormai anch’io scatto foto in ogni dove, manco fossi Peter Parker o una Elisabetta Canalis qualsiasi.

Poi ci sono le foto dei gnappi. E anche quelle si sono accumulate nel tempo. E pure i video che pesano un casino. Poi, quando ti accorgi che la memoria si riempie e il telefono rallenta mostruosamente, capisci che è ora di fare un po’ di pulizia.

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Tagliamoci le vene

Maturità

maturità 2014Non li invidio, se non per l’età che hanno. Perché la Maturità è una delle prove più difficili che uno studente possa affrontare nella vita. Inizi a rendertene conto verso la fine del penultimo anno delle superiori. Ma è solo un pensiero lontano. Poi arriva il quinto anno e l’ansia inizia a crescere con i mesi che passano. Perché i prof da subito te la menano con la matura. Tutto il programma è finalizzato al mega esame.

Arriva giugno. Sei cotto, ma devi tenere duro. Le prove scritte sono le più difficili. Poi ci sono gli orali, ma già lì inizi a vedere la luce in fondo al tunnel. Anche perché dopo sarà tutto finito e ci saranno finalmente le vacanze, le più spensierate della tua vita. Allora non c’era Facebook e neanche Twitter o Instagram, né i telefonini che facevano i “selfie”. Preistoria.

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Pensieri di un papà

Compagni di scuola

compagni_di_scuolaNon mi viene nulla da scrivere. Capita. Tutto tranquillo, niente da dichiarare. Senonché, complice Facebook e un’ex compagna di classe che ha postato le foto di un vecchio quaderno delle citazioni, abbiamo ripreso i contatti tra vecchi amici e forse, prima di Natale, ci ritroveremo per una “cena di classe”.

Esattamente un mese fa si è sposata una delle mie migliori amiche. L’avevo raccontato qui. Non so perché, ma, mentre scrivevo, il post prese tutt’altra piega rispetto alla “cronaca” della giornata. Mi ero lasciato trasportare dai ricordi. Così avevo tenuto il post in bozza, pensando che prima o poi l’avrei ripubblicato. Ora, visto che è stato esattamente un mese fa e che in questi giorni non mi viene in mente niente da raccontare, direi che è il momento giusto. Parto parlando della mia esperienza alle superiori… 

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Pensieri di un papà

Già-solo due anni

Nella notte di due anni fa non riuscivo a prendere sonno. E’ stata una notte infernale. Il cuore che batteva e che non riusciva a smettere. Il caldo, poi il freddo per aver acceso l’aria condizionata. I pensieri che non riuscivano a farmi staccare la spina.

E poi quella maledetta agitazione, come quando il giorno dopo ti stai preparando per un esame importante. Un po’ come la notte prima della maturità, ma ancora più forte.

Ho preso sonno, stremato, più o meno verso le 5 di mattina, quando già il sole cominciava a spuntare. Non avevo messo la sveglia, perché tanto non ce n’era bisogno. Dopo 4 ore di sonno tormentato mi sono buttato giù dal letto, e, catatonico, ho iniziato con le solite attività quotidiane di inizio giornata: la colazione, la doccia.