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Pensieri di un papà

Senza figli per un mese

The Second maninaIn queste lunghe vacanze estive sono rimasto da solo per tanto tempo. E’ da metà luglio che, a parte le due settimane di vacanza insieme, sono a casa senza Anna e i gnappi. Quindi, più o meno, ho fatto quasi un mese da solo, senza vederli.

Da un lato mi godo la libertà. Niente scleri, la casa sembra quasi in ordine, posso entrare e uscire all’ora che voglio, lasciare alzata la tavoletta del water, giocare a Perfect Shift sul telefono, guardare film o programmi assurdi (ho scoperto su Deejay Tv reality incredibili tipo “L’isola di Adamo ed Eva” e il temibilissimo “Chi diavolo ho sposato“, del quale credo prima o poi diventerò protagonista se mai faranno l’edizione italiana).

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Pensieri di un papà

Cinque giorni a casa da solo, mi piace!

Anna e il gnappo sono andati a casa dei nonni per 5 giorni. Torneranno domenica. A differenza di un mio collega che la prima volta che si è staccato per qualche giorno dalla sua bimba si sentiva un po’ perso, io provo a godermi un po’ di pace e di libertà.

Mi piace infilarmi nel letto ancora disfatto dalla notte prima, mi piace leggere a letto con la luce accesa fino alle 3 di notte, amo farmi 8 ore di sonno filato senza una lucina che si accende e un’idrovora che succhia latte accanto al letto, mi piace mangiare sul divano davanti alla tv la prima cosa che capita (tipo i wurster scaduti con ketchup scaduto in due fette di pane di grano duro del mulino bianco).Mi piace avere i due cuscini tutti per me.

Mi piace accendere la luce quando torno a casa tardi e non dover fare il ninja per non svegliare nessuno. Mi piace il silenzio che mi permette di concentrarmi e di restare un po’ solo con i miei pensieri. Mi piace quando Anna mi manda un messaggio per dirmi che va tutto bene, che G. sta incantando tutto il parentado e fa dei grandi gorgheggi davanti ai nonni estasiati. Mi piace sapere che sarò felicissimo quando li rivedrò domenica e che il pupo dopo soli 5 giorni sarà cambiato tantissimo (ieri notte l’ho sognato: lo rivedevo ed era già diventato grande, non lo riconoscevo quasi più).

Mi piace godermi un po’ di silenzio e di libertà, ma soprattutto mi piace l’idea che presto tutto tornerà come prima e che la solitudine non sarà troppo lunga. Ma intanto mi piace godermi questa piccola vacanza dalla famiglia, senza sensi di colpa e con l’animo in pace.

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Pensieri di un papà

A casa da solo, ci voleva un po’ di tempo per me

Questo week end sono a casa da solo. Anna è tornata dai suoi che finalmente potranno coccolarla un po’ e “adorare” il suo pancione sempre più grande. Era da tempo che non mi capitava di avere due giorni di fila tutti per me. La vita di coppia è bellissima, ora non potrei più farne a meno, ma sinceramente avevo voglia di passare un paio di giorni con me stesso.

Prima di fidanzarmi mi capitava più spesso di restare da solo, di viaggiare da solo, di trovarmi da solo a fare il punto della situazione e pensare. Ora è più difficile visto ci sono sempre cose da fare e che la vita di coppia ti porta ovviamente ad essere sempre “in coppia”, nonostante riusciamo benissimo a ritagliarci i nostri spazi. Tra qualche mese in tre, sarà ancora più difficile, ma ci saranno altre gioie e priorità.

Condividere la vita con la persona che amo è stupendo. Ma  a volte (poche per fortuna) può rischiare di trasformarsi in routine. Cercherò quindi di godermi questi due giorni, spegnendo la tv e anche internet (che a volte diventa una droga), mangiare nel silenzio e restare un po’ con i miei libri e i miei pensieri. Se ancora riesco a stare bene con me stesso, credo che con gli altri starò ancora meglio. Ed è proprio così che voglio stare.

In fondo “io lo so che non sono solo anche quando sono solo”, ma come diceva C.J. McCandless in Into the Wild: “La felicità è tale solo quando è condivisa”.

Vabbé, dopo tutta sta pippa riflessiva, ci vuole la saggezza di “Totò e le donne”: “Uomini, soffittizzatevi!”. Buon ponte di Ognissanti (e abbasso Halloween!)