Categorie
Pensieri di un papà

La fortuna di avere i suoceri (vicini)

suoceriSono giorni abbastanza convulsi. In cui mi sembra di non aver tempo di fare niente. Niente di quello che mi piace almeno. Come scrivere qui. Piccole cose e impegni che si aggiungono a cascata. Scadenze, organizzazioni varie, mail. E dare una priorità alle cose da fare non è mai facile. Il giorno di 32 ore ancora non l’hanno inventato. Per fortuna.

In tutto il marasma ci stanno però dando una grossa mano i miei suoceri che si sono da poco trasferiti a Milano. Rimarranno con noi per un mese. Per stare vicini ad Anna e darci una mano prima, durante e dopo l’arrivo di The Second. Mia suocera ha chiesto l’aspettativa dal lavoro. Mio suocero è in pensione quindi non ha grossi problemi. A volte penso che bisognerebbe fargli un monumento.

Categorie
Io lei e l'altro

Vacanze da papà e le 10 cose da fare

vacanza da papàDa oggi sono ufficialmente in vacanza. Continuerò a lavorare fino a fine luglio, ma come ogni anni, da due anni a questa parte, ho imbarcato Anna e il gnappo per una settimana di mare con i nonni. Io li raggiungerò ad agosto, per farmene un’altra (sempre di mare, ma senza i nonni) e poi la seconda in montagna dai miei, altro evergreen.

Per 10 giorni sarò quindi il padrone incontrastato della casa. Posso tenere alzata la tavoletta del water (anche se il riflesso condizionato della forza dell’abitudine è difficile da mandare via…). Ma ci sono anche tante altre cose che posso aggiungere alla to do list. Tipo:

Categorie
Pensieri di un papà

Buona Pasqua 2014

pasqua 2014Oh, siamo già a Pasqua. Non so se ce ne rendiamo conto. Natale sembra ieri. Ho riletto il post di Pasqua 2013 e da queste parti c’era lo stesso brutto tempo.

Su Facebook impazza come ogni anni la difesa degli poveri agnellini. Un classicone. Le vongole però non se le caga mai nessuno. Ma che male vi hanno fatto poverine?

Comunque, il detto “Natale con i tuoi Pasqua con chi vuoi“, da noi non vale. Domenica saremo tutti insieme appassionatamente attorno a un tavolo. Ma va bene così.

Categorie
Io lei e l'altro

Un week end di inizio primavera tra capre e vitellini

un week end di inizio primaveraQuesto week end siamo andati alla scoperta di un po’ di animali. Il gnappo finora aveva visto dal vivo solo i cavalli, spaventandosi non poco, visto che la loro testona era più lunga di lui. E’ da un po’ di tempo che ci piace cantare insieme “Nella vecchia fattoria” con la chitarra, (lui ovviamente fa i versi, anche se ancora ogni tanto confonde la mucca con il maiale, ma vabé…) e io non vedevo l’ora di portarlo a vedere i protagonisti della canzone.

Visto che a Milano gli unici animali che vediamo sono cani, gatti, piccioni e se va bene pantegane, sabato abbiamo fatto un tour alla scoperta di quelli della fattoria. Siamo andati da un mio amico che ha galli, galline, oche, pulcini, anatre, conigli e capre. Le ultime caprette gli sono nate appena quattro giorni fa e ho colto l’occasione al volo per andarle a vedere.

Categorie
Pensieri di un papà

La giornata della felicità

Oggi è la giornata della Felicità. #sapevatelo. L’ha istituita l’Onu nel 2012. Mica pizza e fichi. E cade il giorno dopo la Festa del Papà (almeno in Italia visto che nel mondo ognuno la celebra quando gli pare) e prima del primo giorno di primavera.

Ieri ho chiamato mio padre per fargli gli auguri. Mi ha detto che lui adesso festeggia la Festa dei nonni. Ma era contento lo stesso della mia chiamata. E’ una ruota che gira.

Prima che torni la pioggia ci stiamo godendo queste giornate di sole e caldo. Domenica siamo stati fuori quasi tutto il giorno. Prima a un pranzo con degli amici dove il gnappo ha giocato come un matto con altri bambini. Poi in bici a parco Sempione dove abbiamo trovato altre due mie amiche  dell’università che hanno figliato. La giornata era quasi estiva. Metteva voglia di vacanze. Ma già avere una giornata libera, dalla mattina alla sera, è comunque un bel regalo.

Categorie
Io lei e l'altro

Quando dai nonni diventa un santo

paperino angelo e diavoloDai nonni il gnappo dorme. Tutta la notte. Fino alle 9 e mezza di mattina. Me lo ha detto mio suocero. Io lo sapevo. Quello lì lo fa apposta per farci schiattare. In questi quattro giorni che ha passato da loro, mentre Anna era a Parigi, è stato un santo. Un angelo. Lo so io come fa. Lo conosco. D’altronde è figlio mio!

Nella telefonata di rito per sapere come andava il verdetto è stato inequivocabile: il nano ronfa tutta notte. Senza mai svegliarsi. Nel suo lettino (che è però nella stessa camera da letto coi nonni, mentre da noi ha la sua camera). Niente risvegli, niente acqua, niente lamenti.

Lui lo sa e coi nonni fa il bravo. Si mette la maschera da santarellino. Da nipotino adorato. Di giorno e di notte. E’ bravo, bravo, bravo. Certo. Aspetta noi due per tirar fuori il peggio di sè. Che culo eh?! Dovremmo essere contenti per avere in esclusiva questo trattamento.

Categorie
Io lei e l'altro

Quando la mamma è via per lavoro

parigi metropolitana libertyLo so, sono pessimo. Perché appena si presenta un ostacolo delego. Scarico il barile. Mollo “tutto il blocco” come diceva il professor Sassaroli al Melandri in Amici Miei, prima di sbolognargli moglie, figlie, governante (“tedesca, due anni di contratto, severissima, in uniforme…”) e il cane Birillo.

E non credete che non mi senta in colpa. Anch’io  “ho sofferto come un cane, per quasi tre quarti d’ora…“. Ma altre idee non mi sono venute, se non quella di chiedere le ferie dal lavoro, che preferisco però giocarmi in altro modo.

Anna è andata a Parigi per lavoro. Starà via quattro giorni. E’ la prima volta che sta via per così tanto, senza me e senza gnappo insieme. Tutte le altre volte o era senza di me, o senza il gnappo. Mai senza tutti e due insieme. Dilemma: come famo col nano? Le ipotesi sul tavolo erano queste:

a) prendo le ferie

b) facciamo venire su i nonni a turno che lo tengano quando io sono al lavoro e torno a casa tardi

c) lo molliamo dai nonni a casa loro, come nella migliore delle tradizioni

d) te lo porti a Parigi e lo rimpinzi di baguette, croissant, croque monsieur

Categorie
Io lei e l'altro

Il temuto ritorno dalle nostre vacanze di Natale

hard resetSto ancora cercando i tasti per fare un hard reset del gnappo. Perché dopo due settimane passate dai nonni si è abituato a un mood che non è proprio quello standard. Ogni anno il ritorno dalle vacanze di Natale è sempre da raccontare.

Prima siamo andati a casa dei genitori Anna, dove lui giocava con la gatta e si faceva spupazzare dalla nonna. La povera micia non ne poteva più. Lui che voleva accarezzarla ad ogni minuto con i suoi modi non sono proprio delicati. Lei che portava pazienza e che quando lui esagerava gli faceva capire bene che stava oltrepassando il limite. Tipo quando si è girata di scatto e gli ha dato un mini-morso sulla manina. Scena fantastica. Lui non sapeva se ridere o piangere. Ma per precauzione si è allontanato. Mica scemo.

Categorie
Pensieri di un papà

Capodanno 2013-2014 passato in scioltezza, evvai

capodanno 2013 - 2014 fuochi d'artificio

Ora è tutto in discesa. Passato Natale, passato Capodanno, arrivare alla Befana è un soffio. E potremo finalmente scavallare queste feste. Finora è andato tutto bene. Come sempre sono io che mi faccio delle seghe mentali inutili prima del tempo. Il mio è un lamento preventivo. Perché a ben vedere non c’è niente di cui lamentarsi. Anzi, soprattutto adesso che c’è il gnappo e tutte le attenzioni di amici e parenti vengono catalizzate su di lui. E’ quasi divertente.

Il Natale lo abbiamo fatto dai miei. Con tutto il parentame vario. Solito pranzo e scarto dei regali sotto l’albero. Con nonni, zii e un bisnonno. Poi io e Anna prima di Capodanno abbiamo fatto una toccata e fuga in quel di Venezia a trovare una coppia di amici. L’ultima volta che ci eravamo visti gli avevamo detto che Anna era incinta. Adesso sono loro che aspettano il secondo. Praticamente ogni volta che ci si vede qualcuna è rimasta incinta. Bene così.

Categorie
Io lei e l'altro

Il bambino cozza

bambino cozzaUna cozza. Il gnappo nei week end passato a casa dai miei si è cozzizzato. Era da un po’ che non andava a casa loro. Ma stavolta, per riprendere confidenza con la casa ci ha messo un po’ più del solito. Appena arriviamo lo metto giù per farlo camminare. E piange. Lo riprendo in braccio. Gli faccio fare il giro delle stanze, lo metto sul divano, e ci gioco un po’. Si calma. Ma ad ogni mio spostamento mi segue, come fosse la mia ombra.

Un po’ lo capisco. La sua mamma degenere alias nonsonounamammaapprensiva non c’era perché doveva andare all’addio al nubilato di un’amica. Lui si era fatto venire anche la febbre (che per fortuna è passata venerdì notte) e non era al massimo della forma. Era reduce da una settimana dagli altri nonni, mentre noi ce la spassavamo bellamente in Salento. Quindi, insomma, c’ha anche un po’ ragione a gnolare. E vederlo così, attaccato come una cozza allo scoglio, per non dire allo scoglione, che sarei io, mi ha fatto tenerezza.

Sabato stava bene. La febbre gli viene così, giusto per romperci le scatole. Giusto per farti pensare a come riprogrammare il week end, facendomi saltare un esame all’università venerdì mattina e mettendo a rischio l’addio al nubilato di Anna, dove per fortuna, dopo aver insistito un po’  visto che la notte era passata tranquilla e la febbre gli era passata, è riuscita ad andare. Le rassicurazioni sono arrivate anche da mia mamma che pur di non averla tra le balle e potersi godere il nipotino al 100% l’ha tranquillizzata non poco.

Categorie
Io lei e l'altro

In vacanza a Portobello

PORTOBELLOCome l’anno scorso, anche quest’anno si ripropone la domanda da un milione di dollari: “Che cacchio facciamo quest’estate?”. E’ tempo di progettare le vacanze. Anzi, forse è già tardi. Ma noi siamo così. Quando non c’era il gnappo compravamo solo i voli in anticipo. Per decidere dove dormire e cosa vedere decidevamo tutto all’ultimo. Adesso con il nanetto camminante non si può più. O almeno, cerchiamo di darci un minimo di programmazione in più ecco. Ma giusto un minimo visto che poi, comunque, decidiamo sempre tutto all’ultimo. Ma almeno dove e quando andare bisogna deciderlo. Tanto per avere un’idea, guardare un po’ i posti e magari chiedere le ferie senza scannarsi con i colleghi.

Lunedì i miei suoceri sono tornati da un week end a Tortoreto Lido, provincia di Teramo, Abruzzo. E’ il posto dove andavano con Anna quando era bambina. E’ la nonna che c’ha sti’ momenti revival e quindi, avendoci portato sua figlia, ora ci deve riportare suo nipote e vedere cos’è cambiato in 25 anni. L’anno scorso infatti erano andati a Cervia, altro posto revival. Sono quindi tornati dalla gita con un po’ di indirizzi di alberghi e di uno in particolare, che li farebbe stare in una mini dependance minimal per 60 euro a testa, pensione completa, lettino incluso per 10 giorni dal 22 luglio in poi. Sembra che vogliano prenotare lì.

Categorie
Pensieri di un papà

Nonna che vai, calze che trovi

IMG_6519-1000Questa settimana il gnappo è dagli altri nonni. Quelli materni. Così si è fatto una settimana dagli uni e l’altra dagli altri. Par condicio. Bella la vita a quindici mesi eh?! Li ho imbarcati ieri sera, grazie al santo di mio suocero che si è smazzato ben 525 km per venirli a prendere. Lui e la nonna erano infatti di ritorno da un week end a Tortoreto Lido, dove hanno fatto una ricognizione per trovare un residence dove passare una settimana a luglio con Anna e gnappo. L’anno scorso a Cervia, quest’anno a Tortoreto Lido. Ormai le vacanze sono così, Ibiza e Formentera nella prossima vita. Forse.

Anna non ha problemi a prendere la macchina e farsi due ore e mezza di macchina per andare dai suoi. Ma mia suocera, che oltre che un po’ ansiosa è anche abbastanza testarda, non ha voluto sentire ragioni. “Ti veniamo a prendere noi!”. E così hanno allungato la strada apposta e sono venuti dal loro adorato nipotino per poi tornare a casa loro dopocena. Io dovrei impormi e non farli venire? Naaa, meno sbattimenti di così! Massima stima per mio suocero, sempre santo subito, che si fa centinaia di chilometri ogni volta per venire da noi, avanti e indietro.

Io e Anna ci divertiamo pensando a quanto sono diverse le coppie di nonni, in particolare le due nonne. Hanno solo una cosa in comune: entrambe stravedono per il gnappo e sono un po’ apprensive. Ma per il resto una (mia mamma) lo tratta come se fosse sempre più piccolo della sua età, l’altra invece vorrebbe che crescesse in fretta. Mia mamma quando lo vede camminare a due zampe sta in ansia. Lo segue come fosse la sua ombra con le mani vicine per paura che cada (che poi, mica è scemo, quando cade o mette giù il sedere pannolonato o mette le mani avanti). Sua mamma invece lo fa camminare da solo il più possibile perché, “insomma, ha quindici mesi, deve camminare un po’ questo pigrone!”.