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Noi quattro

“Ce li siamo goduti poco”

gnappo the second“Ce li siamo goduti poco”. Questo il commento dopo che io e Anna abbiamo spulciato sul pc le vecchie foto del gnappo da piccolo, più o meno all’età che ha The Second adesso. Secondo lei si assomigliano tantissimo, secondo me no. Ma su una cosa siamo d’accordo. Tra l’anno e l’anno e mezzo, prima dei terrible two, il gnappo era più bravo di The Second. E per “bravo” intendo che piangeva molto di meno durante il giorno ed era molto più sorridente.

Forse, a tre anni di distanza, i ricordi sono sbiaditi. Dovrei andarmi a rileggere tutti i vecchi post dell’epoca per fare un paragone il più oggettivo possibile. E forse scoprirei che, in realtà, non era così diversa la storia. Ma vedendo come in così poco tempo il gnappo sia cresciuto e sia diventato “un altro” rispetto a quel barattolo simpatico che muoveva i primi passi dietro al suo pinguino il pensiero che ci è venuto non è esagerato. E’ vero, ce lo siamo goduto poco.

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Noi quattro

Quattro anni e un anno

the second primi passi (3)Quello là adesso cammina. Ormai si alza in piedi da solo, prova a trovare il suo equilibrio, muovendo il bacino avanti e indietro, e poi stacca un piede da terra. Prima uno e poi l’altro. E va avanti. E ride.

Quando cammina sembra un orso. Che sono un po’ dinoccolati su due zampe, e sembra stiano camminando sulle uova, sempre in cerca di un equilibrio… Ma è bello da vedere. Proprio bello. Il suo sguardo truce c’è sempre, ma in compenso ride un sacco. E’ un simpaticone The Second. Incazzoso e simpaticone. Un bel mix, non c’è che dire.

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Pensieri di un papà

Quattro anni

torta compleannoQuattro anni. Sabato hai compiuto quattro anni, caro gnappo. Che poi chissà per quanto andrò avanti su questo blog a chiamarti gnappo. Ormai non sei più un gnappo. Sei un bambino di quattro anni. “Io sono gaande!”, come diresti tu. “Io non dommo perché sono gaande!”. E hai ragione.

Ma abbi pazienza, ti chiamo gnappo solo qui, in questo blog, chissà, magari fino a quando tu avrai 18 anni, a costo di sembrare essere ridicolo. Perché questo blog è nato grazie a te, lo sai vero? Magari un giorno te lo spiegherò. Forse.

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Noi quattro

Undici mesi di The Second

the second casaUndici mesi. E tra un mese un anno. Possibile? A me non sembra, ma il calendario dice che è così. Vabé, prendo atto.

Per me bambini a un anno sono bellissimi. E’ l’età perfetta. Cicciosi, abbastanza interattivi, piccoli, ma non piccolissimi.

Profumano ancora di buono, di bambino. Tranne quando gli cambi il patello, ma cambiarli sul fasciatoio, baciarli i piedini o fargli il solletico con la barba sotto al collo è una cosa che non si potrà fare per sempre. Quindi bisogna cogliere l’attimo e godercelo adesso, finché si può.

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Noi quattro

Dove eravamo rimasti? Dall’asilo alla raccolta punti

rinforzo positivo avengers raccolta puntiDove eravamo rimasti? Ah sì, ho anche un blog dove scrivo della mia vita da papà. Ma dai…

Tra una cosa e l’altra qui passo sempre troppo poco tempo rispetto a quanto vorrei. E non faccio apposta. Forse non sono abbastanza organizzato. Dovrei farmi le to do list  (che già faccio). Ma forse bisogna ottimizzarle. Essendo diminuito il cazzeggio è diminuito anche il tempo da dedicare a quello che mi piace. E per un cazzeggione come me non è facile da accettare.

Comunque, dove eravamo rimasti? Direi al gnappo e a The Second, per i quali questo blog è nato. Loro stanno bene, crescono. Di brutto anche. Poco alla volta sono riusciti ad ambientarsi entrambi all’asilo, ognuno con i suoi tempi.

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Provato per noi

Fattoria e Lego Duplo, una giornata particolare

Lego Duplo Day Fattoria (16)Una giornata in fattoria. Io e il gnappo, insieme ad altri papà e mamme blogger.

Sono stati questi gli ingredienti della giornata che abbiamo trascorso sabato, alla fattoria Pasqué, vicino al lago di Varese, ospiti di Lego Duplo che ha organizzato un evento ad hoc per blogger.

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Noi quattro

La paura fa 90, ovvero: il gnappo ha paura di tutto

paura inside outE’ da diverse settimane che il gnappo sta attraversando una delle sue nuove fasi. Questa volta c’entra la paura. Adesso ha paura di tutto. Per carità, lui non è mai stato un cuor di leone. Ma la fifa in questo periodo sta raggiungendo livelli esponenziali.

La primavera scorsa abbiamo provato a portarlo sulle giostre. Ma mica il Blu Tornado o il Tagadà. Le giostrine innocue, quelle classiche con le macchine e i cavalli gestite dai sinti che dal microfono, da navigati dj, dicono ai bambini: “Prendi il codino campione”, “Ehi signorina, ti è sfuggito dalle mani, riprova…” ecc.

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Pensieri di un papà

Notte prima dell’asilo

pinocchio scuolaE’ il primo giorno di scuola materna del gnappo. Fin qui il tempo è volato. E volerà ancora. Un altro piccolo passo per quel ragazzino in crescita che ci fa sclerare, ma che quando vuole riesce ad essere tanto tenero.

Come ieri sera, quando per l’emozione non riusciva ad addormentarsi. Era sveglio come un grillo. Emozionato. Si metteva nel letto e saltava giù. Poi veniva in sala, nascondendosi dietro al muro in corridoio. E rideva.

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Noi quattro

Uno è poco due sono troppi

gnappo e the second“Uno è poco, due sono troppi”. Questa frase l’ho sentita per la prima volta quando avevo 5 anni e ancora me la ricordo. Non so perché… L’aveva detta mia mamma a una sua amica, per strada, quando era incinta di mia sorella.

Mi era rimasta impressa per chissà quale motivo, ma la mia memoria a lungo termina se la ricorda esattamente. Anche dove e quando mia mamma l’ha detta quella frase. Stavamo facendo il trasloco dalla mia prima casa ed eravamo nell’angolo di una strada, vicino a un bar.

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Pensieri di un papà

Chiedimi se sono felice

chiedimi se sono feliceCome va? Come stai? Cosa hai fatto? A che ora torni? Cosa hai mangiato?

Tante domande facciamo ogni giorno. Spesso senza ascoltare le risposte. Le domande sono il nostro modo di comunicare. Ma ci interessano più le nostre domande di quello che l’altro ha da dire. Quel “bene”, in risposta al “come stai” diventa un cliché, una frase fatta.

Tra tutte le domande ce n’è una che mi piace più di tutte. Non è facile esprimerla. Non è facile rispondere. Servono i momenti e le persone giuste. Ma è una domanda rivelatrice. Che si può fare più spesso di quanto non facciamo…

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Provato per noi

Piccoli piloti crescono

pista macchinine piccoliUna cosa che da piccolo mi piaceva fare in vacanza era andare sulla pista delle macchinine. Quelle a batteria che più o meno ci sono in ogni località di mare per bambini, una specie di scuola-guida per l’autoscontro. Quello che poi si farà da adolescenti al Luna Park andando addosso alle ragazze per rimorchiarle.

La pista delle macchinine era la mia passione e così ho cercato di iniziare anche il gnappo alle corse di Formula 1. Ci avevo provato già in primavera a Parco Sempione, ma senza successo. Più glielo chiedevo e più lui diceva di no. Come sempre, ognuno ha i suoi tempi. Lui in particolare.

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Noi quattro

Vacanze al mare 2015, la nostra coda al casello

gnappo e the secondPratica “vacanze al mare 2015” archiviata. Anche quest’anno ce l’abbiamo fatta. Io, come sempre, brugnoso e incazzoso i primi giorni, ma poi torno quasi normale. Tra il gnappo e The Second mi ci metto anch’io a fare i capricci.

Primo perché a me il mare non fa impazzire: troppa sabbia sui piedi e nel letto, troppi sbattimenti per sciacquarsi prima di risalire, troppo caldo, troppa acqua salata, la crema solare che ti si appiccica ovunque e con la sabbia fa effetto scrub… Insomma, diciamo che una settimana al mare mi va più che bene.