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Sesso, questo dimenticato

Il supplizio di Tantalo

il supplizio di tantalo asseretoIn tema di esami di Maturità, ieri, mentre mi lavavo i denti, all’improvviso mi è venuto in mente il supplizio di Tantalo. Quello di cui parla anche Dante, come punizione per i golosi, che poi è la legge del contrappasso.

Tantalo, dopo averne combinate di tutti i colori, nonostante fosse circondato da cibo e acqua non poteva mangiare né bere. Era legato a un albero pieno di frutti e stava in un lago con l’acqua fino al collo (e menomale che era acqua…). Appena provava a bere il lago si asciugava, e se tentava di prendere un frutto per mangiare i rami si allontanavano.

Quello di Tantalo è un mito attualissimo. Almeno per me. Il mio supplizio è vedere le tette di Anna, passata da una seconda scarsa a una terza abbondante per la gravidanza, e non poter usufruire più di tanto di tutta questa grazia.

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Sesso, sempre alla ricerca della gnappa perduta

SessoEra da un po’ che volevo scrivere di questo. Poi, per un motivo o per l’altro, ho procast… procrarst….pocrarst… ptuh. Ho rimandato. L’argomento è sempre quello. Uno dei miei preferiti, se non il mio preferito. The gnappa. Il tutto parte da quest’estate, quando, non si sa come, avevo l’ormone impazzito. Soprattutto dopo che Anna è andata in vacanza con il nano e i nonni e io per 15 giorni sono rimasto a casa da solo.

Quando li ho raggiunti e siamo andati al mare, dopo il periodo di castità forzata, ero abbastanza ingrifato. Così ogni occasione era buona (quando il gnappo finalmente si addormentava, di giorno o di notte) per l’approccio. Forse un po’ troppo insistente. Tanto che Anna una volta si è pure arrabbiata. “Non pensi ad altro”, mi ha detto. Ed era quasi scocciata, forse perché, prima di pensare a lei, ai baci e alle carezze, mi dirigevo con foga a “La recherche de la gnappe perdue”.

In effetti ogni volta che il gnappo andava in stand by cadendo tra le braccia di Morfeo, partivo alla carica, come un toro a Pamplona nel giorno di San Firmino in cerca di turisti con il fazzoletto rosso da incornare. E, lo ammetto, il troppo stroppia. Però ho anche cercato di girarla, come sempre, a mio favore: “Dovresti essere contenta! Mi devo sentire in colpa se mi piaci e ho voglia di fare l’amore con te? Ci sono coppie che non lo fanno mai, e donne che farebbero carte false per sentirsi desiderate dal loro uomo, e tu sei infastidita? No, fammi capire…”.

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Mooncup, ovvero: la coppetta per la gnappa

www.vitadapapa.itPer la serie “essere donna oggi“, ecco un post del genere “testato per voi”, anche se madre natura non mi ha dotato di quello straordinario strumento che ha permesso a tutti noi di venire al mondo e che è croce e delizia di tantissimi uomini, più o meno dall’adolescenza all’andropausa: la gnappa. Su consiglio di Ladysmith81, Michela, Luciaaaa e Petaloblu, che hanno commentato il mio post sul ciclo fantozziano, l’ho suggerita alla mia dolce metà. Tentar non nuoce, mi sono detto, visto che il Niagaraciclo (cit. Livia) era arrivato, giusto il giorno prima di partire per il matrimonio in Puglia, perché non venire in aiuto per risolvere, o almeno arginare, questo “inconveniente” che ogni mese arriva più o meno puntuale o che, in alcuni particolari casi, per nove mesi viene sospeso?

Così, alla vigilia della partenza, mentre Anna faceva le valigie e il gnappo era già stato prelevato dai miei suoceri, sono andato in farmacia.

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Sesso questo dimenticato, la gnappa è ancora fuori uso

La gnappa è ancora un po’ fuori uso. Ok che siamo in Quaresima e un fioretto si può anche fare, ok che le gioie della vita sono tante – dalla primaverachearriva ai sorrisi di G. – ok che la mente deve dominare il corpo, ok che bisogna anche provare la castità post-matrimoniale… ma quanto tempo bisogna aspettare ancora per una trombatina?

Ieri ci abbiamo provato. Sembrava tutto perfetto: il gnappo nel sonno profondo alle 10 di sera dopo il bagnetto, io senza libri da studiare né impegni o orari strani al lavoro, doccia di giornata.

Niente, la gnappa duole ancora.

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La castità dopo il parto, che fatica

C’è una cosa che un po’ adesso mi manca. Il sesso. All’inizio della gravidanza tutto era fantastico, non mi sembrava vero. Poi, pian piano, la pancia ha iniziato a crescere sempre di più. All’inizio era gestibile, in alcune posizioni non ci dava neanche fastidio. Poi negli ultimi mesi, un po’ per il pancione e un po’ per la gnappa che è diventata ipersensibile e “intoccabile”, la situazione è andata pian piano assumendo le forme del monachesimo cenobitico, nonostante il mio priapismo notturno.

Poi è arrivato il parto. La gnappa è stata tagliuzzata. Da allora non l’ho più vista. Sigh. Ho un po’ di paura a vederla con le “ferite di guerra”. Anna dice che per i primi 40 giorni non si può usare e che prima deve fare la visita dalla ginecologa. Io ogni giorno, ingrifato come un cinghiale in amore, le chiedo: “Quand’è che si può usare?”. Ma intanto devo portare pazienza.

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Sesso, posizioni in gravidanza: ora le cose si complicano

Sarò ripetitivo, ma, essendo il sesso uno dei principali pensieri dell’uomo, me compreso, non posso non ritornare sul tema. Qualche mese fa avevo scritto un post ottimistico sui vantaggi di farlo in gravidanza. Eravamo agli inizi. Ora, alla fine del settimo mese, le cose sono un po’ cambiate.

La pancia sta assumento dimensioni spropositate ed è diventata abbastanza ingombrante. Certo, ci potremmo cimentare nelle più acrobatiche posizioni del kamasutra, ma, nonostante Rocco Siffredi sia sempre stato per me un grande modello (più virtuale che reale), trovo che i modi più eccitanti siano comunque quelli classici. Ossia gli unici in cui ci si può guardare in faccia.