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Provato per noi

Festa a tema Spiderman, idee per il compleanno del gnappo

Festa tema Spiderman
Festa tema Spiderman

Per l’ultimo compleanno del gnappo, ci siamo avventurati nel magico mondo delle feste a tema. E visto che l’Uomo Ragno è uno dei suoi supereroi preferiti abbiamo cercato di organizzargli una festa a tema Spiderman.

Prima di tutto dovevamo definire la location. Capire dove farla ‘sta benedetta festa. Quanti amici invitare ecc. Siccome è al suo primo anno d’asilo di scuola materna scuola dell’infanzia e non abbiamo ancora socializzato molto con i genitori dei suoi compagni di classe (praticamente l’entrata all’asilo è tipo una “consegna pacco”: saluti bidelle, saluti maestra, gli infili le pantofole e via) abbiamo invitato gli amici di “vecchia data”, alcuni del nido e un paio di figli di nostri amici (che sono anche suoi quindi). Dei 10 invitati hanno risposto all’appello in 6. Numero perfetto per due genitori antisbattimento.

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Pensieri di un papà

Quattro anni

torta compleannoQuattro anni. Sabato hai compiuto quattro anni, caro gnappo. Che poi chissà per quanto andrò avanti su questo blog a chiamarti gnappo. Ormai non sei più un gnappo. Sei un bambino di quattro anni. “Io sono gaande!”, come diresti tu. “Io non dommo perché sono gaande!”. E hai ragione.

Ma abbi pazienza, ti chiamo gnappo solo qui, in questo blog, chissà, magari fino a quando tu avrai 18 anni, a costo di sembrare essere ridicolo. Perché questo blog è nato grazie a te, lo sai vero? Magari un giorno te lo spiegherò. Forse.

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Pensieri di un papà

Un anno di The Second

compleanno un anno“Al peso di 3 kg e 140 gr, inizia da oggi il suo percorso di vita con noi. Mamma, papà e fratellino lo terranno d’occhio…”. Con questo sms, un anno fa, alle 12.40, avvisavo gli amici e parenti più stretti della tua nascita, caro The Second.

Oggi è il tuo primo compleanno. E, comunque, mi fa sempre strano.

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Pensieri di un papà

Tre anni

rsz_gnappo_manoCaro gnappo,

    oggi compi tre anni. Stamattina quando ti ho svegliato per andare all’asilo avevi come sempre le balle girate. Ti ho cantato “tanti auguri” e poi ti ho portato sul divano per la fase di decompressione a base di abbracci. Le tue prime parole sono state una serie di no, anche piuttosto incazzosi. Un po’ ti capisco. Anche a me non piace svegliarmi la mattina. Siamo dei tiratardi.

Tre anni non sono pochi. Stai già invecchiando caro mio. Sotto al nasino, in controluce, vedo già i tuoi primi baffetti e un po’ mi fanno ridere. Ma sei bello lo stesso, anche se non sei più il nano cicciottoso di qualche anno fa. Adesso hai le manone e i piedoni e sei un bambino vero (un po’ come Pinocchio trasformato dalla Fata Turchina).

Praticamente sembri uno Hobbit. Ma sei bello, molto bello. E quelle fossette sulle guanciotte ancora da bimbo spero restino a decorare il tuo viso e renderlo ancora più simpatico di quanto non sia già.

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Tagliamoci le vene

Caro gnappo ti scrivo

caro figlio ti scrivoCaro gnappo,

          oggi tu compi due anni. Devi sapere che il tempo è relativo. Ad alcuni due anni possono sembrare tanti, ad altri invece pochi. A me il tempo sembra sempre fuggire via troppo in fretta. Non fai “in tempo” (appunto) a goderti un momento, che quello è già passato. Ma è giusto così, altrimenti sai che palle?! Lo scopo del gioco è vivere ogni attimo. Fosse facile.

Due anni. Come dice la mamma è “una bella età”. Lei lo dice perché tu adesso non hai pensieri, sei sempre gioioso e contento. Ridi sempre. Chi ti vede ogni tanto ti chiama il “bambino più felice del mondo”. E in effetti lo sei. Emani felicità. Una felicità contagiosa. Ed essere vicino a te, giocare con te, fare tante cose con te è bellissimo.

Due anni sono sicuramente una bella età. La mamma ha ragione. Ma io ci vedo anche delle piccole responsabilità, che purtroppo o per fortuna, che tu lo voglia o no, ti accompagneranno per tutta la vita. Ogni giorno ci sono nuove cose da imparare, a casa e all’asilo. Ecco, ad esempio andare all’asilo è già una bella responsabilità per te. E quando ci entri tutto felice, magari mano nella mano a qualche tuo amico, è davvero una grande soddisfazione per noi. Ok, ogni tanto piangi perché non vuoi entrare, ma è normale. A tutti capita di avere le balle girate, non ti preoccupare.

Quando ti vengo a prendere ogni tanto (più spesso lo fa la mamma) e ti vedo corrermi incontro felice, mi si apre il cuore. Come quando mi abbracci le ginocchia, magari facendoti un po’ male, perché di corsa ci sbatti contro la testa. Ogni giorno con te è un fantastico giorno. Anche quando fai i capricci perché è la tua giornata no?? Ma sì dai. La pazienza ogni tanto ci scappa, tu ti fai il tuo pianto (com’è difficile far scendere quelle lacrime, sei uno orgoglioso oltre che permaloso!), ma dopo poco torna il sereno. Non sono questi i problemi della vita. In questo ha ragione la mamma: “Due anni sono proprio una bella età”.

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Pensieri di un papà

Capodanno 2013-2014 passato in scioltezza, evvai

capodanno 2013 - 2014 fuochi d'artificio

Ora è tutto in discesa. Passato Natale, passato Capodanno, arrivare alla Befana è un soffio. E potremo finalmente scavallare queste feste. Finora è andato tutto bene. Come sempre sono io che mi faccio delle seghe mentali inutili prima del tempo. Il mio è un lamento preventivo. Perché a ben vedere non c’è niente di cui lamentarsi. Anzi, soprattutto adesso che c’è il gnappo e tutte le attenzioni di amici e parenti vengono catalizzate su di lui. E’ quasi divertente.

Il Natale lo abbiamo fatto dai miei. Con tutto il parentame vario. Solito pranzo e scarto dei regali sotto l’albero. Con nonni, zii e un bisnonno. Poi io e Anna prima di Capodanno abbiamo fatto una toccata e fuga in quel di Venezia a trovare una coppia di amici. L’ultima volta che ci eravamo visti gli avevamo detto che Anna era incinta. Adesso sono loro che aspettano il secondo. Praticamente ogni volta che ci si vede qualcuna è rimasta incinta. Bene così.

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Pensieri di un papà

Diciotto mesi = un anno e mezzo

Il gnappo ha compiuto 18 mesi. Tra altri 18 ne avrà 36 e potrà giocare con tutti i giocattoli.

Anche quelli che sulle istruzioni hanno scritto: “Non adatto ai bambini di età inferiore ai 36 mesi”. (A dir la verità con alcuni ci gioca già, ma non diciamolo in giro…).

Un anno e mezzo di gnappo, in olio d’oliva.

Un barattolo che gira per casa, inizia a fare capricci, ha le sue belle abitudini, ci sveglia ancora (più volte) la notte, si ammala (a proposito, sono quasi tre settimane che non ha la febbre, strano!) e ci fa tanto divertire.

E inkazzare pure, più o meno una volta al giorno.

Più di me ci litiga Anna la sera, quando gli dà la pappa. Perché lui fa il coglione. Inizia bene e finisce male. Più o meno da quando lui si spazientisce e prova a lanciare giù il piatto dal seggiolone. Anna si arrabbia, lo sgrida e lui si fa il suo mezzo piantino, neanche tanto convinto.

Poi torno a casa io dal lavoro, con una gran voglia di rivederlo. E mi trovo i musi lunghi. Anzi, solo uno, quello di Anna, perché lui, dopo la cazziata, non ce l’ha più neanche in nota. Io entro e mi spara subito un sorrisone a sei denti.

Così lo tormento un po’ e lui si fa delle grasse risatone. “L’ho appena sgridato”, dice Anna. Eccallà. E lui, nel mentre, è lì che mi fa le feste, con uno sguardo che dice: “Ma cosa vuole quella là?! Ma è sclerata, fammi giocare tu!”. L’infingardo.

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Io lei e l'altro

“E voi chi siete?”, ovvero “lo sguardo inquisitore del gnappo”

sguardo gnappoSabato, dopo che il gnappo si è finalmente sanato, siamo andati a festeggiare il compleanno di Anna. L’obiettivo era scegliere un ristorante giusto, possibilmente vicino a casa in modo da non dover spostare la macchina (e non dover sclerare per trovare parcheggio sia all’andata che al ritorno). Per questo ogni volta, la scelta del ristorante deve essere fatta accuratamente. Sono infatti talmente poche le volte che usciamo a cena che trovarsi nel posto sbagliato sarebbe un disastro. Una volta individuati un paio di locali mi sono così affidato alle varie recensioni su TripAdvisor e dopo una meticolosa lettura di tutti i pareri ho scelto.

La scelta del ristorante è sempre stata appaltata a me. Di solito ci azzecco, ma la sòla è sempre dietro l’angolo. Le recensioni mi fanno morire. Perché anche se l’80% dei pareri è favorevole ci dev’essere sempre il rompiminkia a cui non va bene niente. Per carità, può succedere di capitare nella serata sbagliata, ma a volte leggi stroncature tipo: “Un locale dozzinale, con le pareti gialle…”, “La sedia era scomoda…”, “Il vicino di tavolo aveva la barba lunga…” e via così. L’unica soluzione, oltre a capire i tipi di critica e di elogio, è vedere la percentuale di persone che consigliano il locale. Così, dopo aver passato in rassegna i vari commenti, sempre utili, abbiamo prenotato in quello con l’82% di consigli contro l’altro che totalizzava uno scarso 53%.

Così, grazie a TripAdvisor e un po’ di fortuna, abbiamo passato una bella serata. Antipasto con capesante, cozze e vongole gratinate, un fritto misto io e una grigliata mista di pesce lei. Vino bianco sfuso (io l’avevo chiesto fermo a dir la verità e loro me l’hanno portato frizzante, mmm… potrei stroncarli su TripAdv!) e acqua. Pane, focaccine e olive già sul tavolo. Apprezzatissimo è stato il seggiolone che, grazie alla mia prenotazione (“siamo in due con un bambino di 13 mesi, arriviamo per le 8”) e alla cortesia dei proprietari, ci avevano già messo al tavolo.

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Io lei e l'altro

E dopo la candelina l’aperitivo, con il festeggiato turbolento

diavolettoNon so come si festeggino i compleanni dei bambini. Essendo per me il primo (sia di anno che di figlio) sono un esordiente totale. Siccome, per evitare sbattimenti, non abbiamo organizzato nulla tipo feste, festicciole, brindisi & co, io e Anna siamo andati a prenderci un aperitivo col gnappo.

Prima però, visto che non c’è compleanno senza torta, ci siamo fatti con lui qualche foto davanti alla candelina accesa. La torta l’ho presa io all’ultimo minuto in una gioielleria panetteria. Avevano solo crostate e torte di mele. Aggiudicata la seconda. Come candelina non avevamo quella azzurra col numero 1, ma quelle “magiche” che si riaccendono sempre. Le avevo prese io anni fa per fare uno scherzo alla mia dolce metà nel giorno del suo compleanno.

Insomma, ci abbiamo provato, nel nostro piccolo: il gnappo, seduto sul seggiolone che guardava questa fiamma che diventava sempre più alta (e per fortuna non abbiamo incendiato casa) con uno sguardo tra lo stupito e l’affascinato. Noi che ci facevamo le foto a vicenda, impegnati nello spegnere la fiamma (che tanto subito dopo si riaccendeva). Il tutto di fretta, visto che erano già le 8 e temevamo di non riuscire ad accaparrarci niente al buffet del locale…

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Io lei e l'altro

Un anno e non sentirlo (o quasi!)

IMG_6084E domani il gnappo compie un anno. Di già. Sembra ieri quando è saltato fuori in quella sala parto. Adesso comincia ad avere veramente le sue idee. E’ un bambino fatto e finito, sta crescendo poco di peso e altezza, ma tantissimo di spirito e di carattere. Oggi è tornato dalla pediatra per la visita periodica: pesa 8,3 kg, piccolino – dicono – per la sua età. “Ma che bello, ma che vivace, ma che curioso, si vede che sta bene…”, ha detto quando lo ha visitato.

E te credo, quello è un piccolo caterpillar. Detto sinceramente, era “più bravo” (nel senso di più tranquillo) i primi mesi. Poi dal terzo in poi ha iniziato con un crescendo di bastian contrario che lo ha portato pian piano a: non bere più latte, mangiare poco, offendersi subito, cominciare a fare sceneggiate, voler essere sempre considerato, sorridere sempre, sbavare come un cammello…

Da qualche tempo è arrivata la fase “o mi cagate o io mi metto a fare la scenata” (per questo per lui stiamo prendendo ogni tanto in prestito, su gentile concessione di annafox, il soprannome “mariomerola”). I suoi nemici sono il computer e il lavello. Quando io o Anna siamo al pc lui viene lì e comuncia ad attaccarsi alle nostre gambe e a frignare finché non lo prendiamo in braccio. Questo indipendentemente che uno dei due sia a sua disposizione per giocare. E’ più forte di lui. Quando ci vede seduti al tavolo, arriva camminando a gattoni come un piccolo Drago di Komodo. Idem quando uno dei due lava i piatti.

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Pensieri di un papà

Un anno di blog papà, antefatto

Ho iniziato a scrivere su questo blog un anno fa. Eravamo appena tornati da una vacanza tra Pisa-Umbria-Roma-Versilia e Anna aveva il pancione. Era già bello grande al quinto-sesto mese, ma non enorme come poi sarebbe diventato a fine gravidanza.

In quella vacanza ho pensato che sarebbe stato carino raccontare quello che mi stava capitando su questo spazio virtuale. Come sempre, ho pensato al nome di notte, togliendomi volontariamente un po’ di sonno. Dopo diversi tentativi mi è venuto in mente “Vita da papà”. Vitadapapa.it che racchiudeva anche una delle mie prime passioni infantili: il Papa.

Fin da piccolo infatti, quando tutti mi chiedevano cosa avrei voluto fare da grande, rispondevo: “Il Papa!”. Così mi sono messo a smanettare, scegliendo tra Blogger e WordPress, spiando un po’ di qua e un po’ di là per capire come poterlo abbellire un po’. E poi ci ho messo dentro la mia vita quotidiana. A volte divertente, altre volte più seria, tendente al serioso o all’incazzoso.