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Dove eravamo rimasti? Dall’asilo alla raccolta punti

rinforzo positivo avengers raccolta puntiDove eravamo rimasti? Ah sì, ho anche un blog dove scrivo della mia vita da papà. Ma dai…

Tra una cosa e l’altra qui passo sempre troppo poco tempo rispetto a quanto vorrei. E non faccio apposta. Forse non sono abbastanza organizzato. Dovrei farmi le to do list  (che già faccio). Ma forse bisogna ottimizzarle. Essendo diminuito il cazzeggio è diminuito anche il tempo da dedicare a quello che mi piace. E per un cazzeggione come me non è facile da accettare.

Comunque, dove eravamo rimasti? Direi al gnappo e a The Second, per i quali questo blog è nato. Loro stanno bene, crescono. Di brutto anche. Poco alla volta sono riusciti ad ambientarsi entrambi all’asilo, ognuno con i suoi tempi.

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La paura fa 90, ovvero: il gnappo ha paura di tutto

paura inside outE’ da diverse settimane che il gnappo sta attraversando una delle sue nuove fasi. Questa volta c’entra la paura. Adesso ha paura di tutto. Per carità, lui non è mai stato un cuor di leone. Ma la fifa in questo periodo sta raggiungendo livelli esponenziali.

La primavera scorsa abbiamo provato a portarlo sulle giostre. Ma mica il Blu Tornado o il Tagadà. Le giostrine innocue, quelle classiche con le macchine e i cavalli gestite dai sinti che dal microfono, da navigati dj, dicono ai bambini: “Prendi il codino campione”, “Ehi signorina, ti è sfuggito dalle mani, riprova…” ecc.

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Uno è poco due sono troppi

gnappo e the second“Uno è poco, due sono troppi”. Questa frase l’ho sentita per la prima volta quando avevo 5 anni e ancora me la ricordo. Non so perché… L’aveva detta mia mamma a una sua amica, per strada, quando era incinta di mia sorella.

Mi era rimasta impressa per chissà quale motivo, ma la mia memoria a lungo termina se la ricorda esattamente. Anche dove e quando mia mamma l’ha detta quella frase. Stavamo facendo il trasloco dalla mia prima casa ed eravamo nell’angolo di una strada, vicino a un bar.

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Un bambino che balbetta e tartaglia

tartagliaIl gnappo balbetta. E tartaglia pure. Giusto per non farsi mancare nulla. Secondo me sta somatizzando l’imminente inizio dell’asilo. Aveva cominciato a balbettare e tartagliare a luglio. Poi in vacanza niente, nessun incespicare. Da quando siamo tornati a casa però ha ricominciato. Guardacaso…

Noi (più Anna di me) su questa cosa del parlare siamo un po’ in ansia. Il gnappo è timido, nonostante in casa faccia il coglionazzo a più non posso e sfoghi la sua rabbia e il suo nervoso su di me e sul fratello. Ma fuori, quando non è nel suo ambiente, diventa il bambino più mansueto e timido del mondo. Fa tenerezza, perché, al di là di tutti i suoi scleri, è anche molto sensibile.

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Post vacanze 2015

gnappo e the second sullettoneE anche quest’anno la pratica vacanze l’abbiamo archiviata. E scatta il coretto: “Alleluja allelu-allelujaaa, alleluja, alleluuuu-jaaaa. Alleluja, allelu-allelujaaa, alleluja, alleluuuuu-jaaaaa“.

Come sempre le vacanze sono una bella prova del nove per un papà che, come me, è abituato ad appaltare i figli all’80% (facciamo 90?) alla mamma. Restare h24, 7 su 7 con loro è sempre una bella prova. Divertente anche, ma comunque una prova. E anche quest’anno, non si sa come, l’abbiamo sfangata…

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Vacanze al mare 2015, la nostra coda al casello

gnappo e the secondPratica “vacanze al mare 2015” archiviata. Anche quest’anno ce l’abbiamo fatta. Io, come sempre, brugnoso e incazzoso i primi giorni, ma poi torno quasi normale. Tra il gnappo e The Second mi ci metto anch’io a fare i capricci.

Primo perché a me il mare non fa impazzire: troppa sabbia sui piedi e nel letto, troppi sbattimenti per sciacquarsi prima di risalire, troppo caldo, troppa acqua salata, la crema solare che ti si appiccica ovunque e con la sabbia fa effetto scrub… Insomma, diciamo che una settimana al mare mi va più che bene.

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Togliere il pannolino, lo spannolinamento definitivo

gnappo dormiensE’ passato più o meno un anno e mezzo da quando abbiamo iniziato le prime prove di spannolinamento del gnappo. Vedere la data dei vecchi post mi aiuta a ricordare il tempo che passa. Il percorso è stato lungo, ma ce la stiamo facendo.

Prima di tutto devo dire che il gnappo è sempre stato bravissimo. Non ha fatto grandi storie, né quando gli abbiamo tolto il ciuccio, né quando abbiamo provato a lasciarlo senza pannolino di giorno.

Poi, più per nostra comodità che per altro, glielo abbiamo lasciato su solo quando dormiva, pisoli compresi. Prima di tutto perché lui ha il sonno pesante e non si sveglia neanche con le cannonate e poi perché non avevamo voglia di alzarci altre volte la notte per portarlo a fare pipì.

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Autosvezzamento, ovvero: lui si svezza da solo

autosvezzamentoE siamo “già” allo svezzamento. Per modo di dire, visto che The Second ha ormai 7 mesi e sarebbe anche ora di staccarlo da quelle tette che prima o poi potrebbero anche tornare al legittimo usufruttuario, cioè il sottoscritto.

Lui ha i suoi tempi. E’ il mantra che mi ripeto ogni volta.

Vi ricordate la crisi (mia, più che di Anna) con l’allattamento? Era fine maggio. E poco prima avevo scritto un altro post pensando di vedere la luce in fondo al tunnel. Illuso io. Ma sta di fatto che Anna ha tenuto duro, l’allattamento al seno è continuato, lui il latte dal biberon non l’ha mai preso (è un testone proprio), ma intanto è arrivato il momento di dargli anche altro cibo. O almeno provarci.

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Pesi e contrappesi, con il gnappo che diventerà un black bloc

pesi e contrappesi“Mettere per scritto i propri pensieri significa soprattutto precisare ed esplicitare ciò che era ancora informe e perfino inconsapevole”. (Eugenio Scalfari).

E infatti dopo che ho scritto il post sul mio rapporto con The Second, la nostra relazione sta poco alla volta migliorando. Gli ho parlato da solo, mi sono scusato con lui per la mia indifferenza nei suoi confronti, ho pianto anche. Perché mi è dispiaciuto non averlo considerato nei primi cinque mesi della sua vita.

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Spaventi

urlo munchNon ce la possiamo fare. Ogni tanto ci ricaschiamo. Non so se per stanchezza oppure perché siamo un po’ rincoglioniti. Fatto sta che, ultimamente, io e Anna ci spaventiamo a vicenda. Ci capita di notte. Quando uno dei due sta dormendo o è talmente stanco che non si accorge della presenza dell’altro nella penombra. Nel giro di una settimana ci sarà capitato almeno tre volte.

La prima quando sono arrivato a letto a tarda ora mentre tutti già dormivano della grossa. The Second era nella solita posizione, su un fianco, con il capezzolo a tre millimetri dal naso e la bocca ancora sporca di latte. Lui mangia e poi si riaddormenta subito. Anna idem, non riesce a rimanere sveglia per rimetterlo nel suo lettino. Così, nel buio della stanza, illuminata solo dalla lucina per bambini che attacchiamo alla presa di corrente, io mi avvicino quatto quatto e provo, senza farmi sentire, a prenderlo in braccio per spostarlo.

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Allattamento, svezzamento e la luce in fondo al tunnel (forse)

tunnelPensavo che la legge del contrappasso funzionasse anche in positivo. Mi sbagliavo. Avevo fatto i conti senza l’oste. Che è The Second e che di notte si sveglia a ripetizione.

Se il gnappo si è svegliato fino ai 2 anni e mezzo piangendo, almeno quattro volte (il motivo ancora non l’ho capito) la new entry non è da meno. L’unica differenza è che almeno non piange. Lui mangia. Ma il risultato è lo stesso. Soprattutto per Anna, visto che io per fortuna, durante alcune sue poppate nel cuore della notte neanche mi sveglio.

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Al museo di storia naturale di Milano tra gli animali

Museo di storia naturale milano bambini animali (11)Quando non scrivo da tanto tempo non so mai da dove ri-cominciare…

Ok, ripartiamo dal gnappo. In fondo questo blog è nato grazie a lui quando ancora doveva saltare fuori dalla pancia della mamma.

Il gnappo è una garanzia. E’ cresciuto molto in questi mesi. E’ un piccolo adolescente con una capoccia dura come il muro. Ma io l’adoro. Se c’è una persona (e ho detto persona, non bambino, nano o figlio) a cui tengo è proprio lui. Certo, anche ad Anna e a The Second, per carità, mica si può fare una classifica. Ma il gnappo per me è il gnappo.