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Pensieri di un papà

Circondato dalle donne, MSM: mamma, suocera e moglie

Mi sento circondato da un triangolo femmineo minaccioso, MSM: mamma, suocera, moglie. Per fortuna le prime due abitano a decine di chilometri da noi, la distanza giusta per vivere tranquilli.

Mamma: ieri ha comprato le prime due tutine per il pargolo e due body (o pagliaccetti, se vogliamo usare l’italiano). Finora le avevo proibito di prendere qualsiasi cosa (accettando da mio padre solo il lauto finanziamento per il passeggino). Ma ieri l’altro, sentendola sempre più smaniosa di andare a comprare qualcosa per il futuro nipotino (perché le donne, tutte, di qualsiasi età, sono malate di shopping?) le ho dato il via libera per UNA classica tutina. “Ne ho vista una tanto bella in un negozio!”, mi aveva detto l’infingarda. Invece di una ne ha prese quattro! No comment. Tra l’altro, quando si tratta di comunicarci un nuovo acquisto non chiama più neanche me, ma direttamente Anna, perché sa ovviamente che io la prenderei a male parole (di solito la insulto pesantemente).

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Pensieri di un papà

A casa da solo, ci voleva un po’ di tempo per me

Questo week end sono a casa da solo. Anna è tornata dai suoi che finalmente potranno coccolarla un po’ e “adorare” il suo pancione sempre più grande. Era da tempo che non mi capitava di avere due giorni di fila tutti per me. La vita di coppia è bellissima, ora non potrei più farne a meno, ma sinceramente avevo voglia di passare un paio di giorni con me stesso.

Prima di fidanzarmi mi capitava più spesso di restare da solo, di viaggiare da solo, di trovarmi da solo a fare il punto della situazione e pensare. Ora è più difficile visto ci sono sempre cose da fare e che la vita di coppia ti porta ovviamente ad essere sempre “in coppia”, nonostante riusciamo benissimo a ritagliarci i nostri spazi. Tra qualche mese in tre, sarà ancora più difficile, ma ci saranno altre gioie e priorità.

Condividere la vita con la persona che amo è stupendo. Ma  a volte (poche per fortuna) può rischiare di trasformarsi in routine. Cercherò quindi di godermi questi due giorni, spegnendo la tv e anche internet (che a volte diventa una droga), mangiare nel silenzio e restare un po’ con i miei libri e i miei pensieri. Se ancora riesco a stare bene con me stesso, credo che con gli altri starò ancora meglio. Ed è proprio così che voglio stare.

In fondo “io lo so che non sono solo anche quando sono solo”, ma come diceva C.J. McCandless in Into the Wild: “La felicità è tale solo quando è condivisa”.

Vabbé, dopo tutta sta pippa riflessiva, ci vuole la saggezza di “Totò e le donne”: “Uomini, soffittizzatevi!”. Buon ponte di Ognissanti (e abbasso Halloween!)

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Un po’ di freddure sul matrimonio

Un po’ di freddure non fanno mai male, anche se non è più estate. Se poi sono sulla vita matrimoniale ancora meglio. Le dedico all’altra metà del cielo.

Se la bigamia è avere una moglie di troppo. La monogamia… pure. 

Se un altro uomo ti ruba la moglie non c’è miglior vendetta che lasciargliela.
Sacha Guitry 

Dopo il matrimonio, marito e moglie diventano come le facce della stessa moneta; non possono vedersi, però stanno insieme.
Hemant Joshi

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Il dolce dormire e la stitichezza infantile

Oggi sveglia puntata alle 9.30. Spenta senza neanche sentirla. Sveglia effettiva alle 11.30 dopo circa 10 ore di sonno. Fantastico. So che è un lusso che presto finirà. Intanto ce lo godiamo finché possiamo. Il pupo è là dentro e per ora se ne sta buono nella sua piscina di placenta su misura.

Ieri abbiamo passato la giornata dai futuri nonni che al momento mostrano ancora una quasi finta-indifferenza per il lieto evento. Sbattimenti per il mutuo e un giro dal solito Bimbo store alla ricerca di cose che ci potrebbero servire presto. Tra tutti il mitico cuscino da allattamento (ce n’erano 5 modelli diversi tra i quali la scelta sarà difficile). Ho scoperto tra l’altro che la pula (la pula??) è uno dei materiali che infilano dentro gli aggeggi per le neomamme. Anna si è poi provata un marsupio porta mostro, che forse in futuro ci servirà. Proveremo a inseririlo nella lista-bimbo se mai ne faremo una.

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Anche i famosi partoriscono: è nata la figlia di Carla Bruni Sarkozy

Non che me ne freghi più di tanto, ma anche la première dame francese Carla Bruni ha partorito la première fille. I coniugi Sarkozy l’hanno chiamata Giulia. Visto che tra poco tutti ne parleranno, faccio tra i primi le mie congratulazioni ai famosi genitori.

Tra l’altro, dopo i vari De Gaulle, Giscard D’Estaing, Mitterand e Chirac, è la prima volta nella quinta Repubblica che in Francia un presidente e sua moglie sono in attesa del lieto evento.

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Nomi improbabili per i figli… Epifanio no eh?

Ieri ho letto sul Corriere questo articolo sui genitori che si pentono dopo aver dato dei nomi improbabili ai figli e corrono all’anagrafe per cambiarglielo. Siccome ancora non abbiamo deciso il nome del pargolo, visto che dovrebbe nascere probabilmente il 6 gennaio io ho lanciato l’idea qualche sera fa di chiamarlo Epifanio, abbreviato “Epi”. Mmm, forse è meglio Giacomo, Stefano o Lorenzo.

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E la pancia continua a crescere…

Ieri guardavo la pancia che cresce sempre più. Ormai al settimo mese è davvero un bel melone. Chissà al nono come diventerà enorme. Mi fa strano. Anna, che aveva sempre avuto un pancino piatto davvero invidiabile, ora sembra uno di quei serpenti che hanno ingoiato un uovo. Quasi come quello del Piccolo Principe che ha mangiato l’elefante. E come se non bastasse il suo ombelico ora sta “esplodendo” in fuori, ed è diventato simile a quello che si vede nei cartoni animati giapponesi.

Io ovviamente la prendo in giro e la saluto direttamente con un “Ciao Pancia”. Le tette, che nei primi mesi mi avevano date tante soddisfazioni crescendo a dismisura, ora non si notano quasi più. Ora c’è solo “la pancia”. Nonostante Anna sia sempre bellissima, devo confessare, da maschio egoista, che quel suo bel pancino piatto un po’ mi manca e spero che dopo il parto riesca a tornare com’era una volta.

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Caro bimbo, ma quanto mi costi in gravidanza?

So che è brutto parlare del vil denaro quando si tratta di bambini, in particolare quando questi sono in fase di “elaborazione” nella pancia della mamma. Ma davvero non immaginavo che una gravidanza (e non immagino ancora un bimbo appena nato e poi via via fino all’università) potesse costare così tanto.

Ieri Anna è andata dalla ginecologa a fare una semplice ecografia di controllo: 150 euro. Taac. Non è la prima (ne ha fatte finora almeno 3 o 4 se non mi sbaglio) e altrettante ne dovrà fare da qui al parto.

Medicine: la ginecologa le ha prescritto una serie di integratori, sotto forma di enormi pastiglie che si deve ingollare almeno un paio di volte al giorno prima o dopo i pasti. Tra questi c’è una buona dose di ferro che tra l’altro le causa un po’ di stitichezza (e te credo, con tutto quello che ne prende ormai cagherà bulloni poverina!) e Omega-3 (i famigerati Omega-3 di cui tutti parlano, ma che non ho mai capito a cosa servano). Più altri integratori vari, di cui ignoro la composizione, e tante vitamine dalla A alla Z.

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Reggiseno per bambine, dove andremo a finire?!

Non sarò uno open-minded, come si dice, ma dopo aver visto su internet un’azienda di intimo che vende addirittura reggiseni per bambine, bé, credo che si sia passato il limite. Me lo ha fatto vedere Anna qualche giorno fa, dopo averlo trovato per caso nei suoi quotidiani giri sul web per farsi una cultura sull’abbigliamento dei bebé.

Quando ho visto coi miei occhi la linea per “filles” non ci volevo credere: piccole modelle, che avranno al massimo 9 anni, fotografate ammiccanti in mutandine e reggiseno (pur ovviamente non avendo ancora il seno!). Senza parole.

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Dilemma da papà: entrare in sala parto o no?

Ho appena avuto una discussione con i miei colleghi “papà perfetti” sulla necessità o meno che il papà entri in sala parto. Io essendo abbastanza all’antica sostengo di no: sarei inutile, mi impressiono, i medici dovrebbero soccorrere anche me, se vedessi una testa uscire dalla gnappa credo non vorrei più rientrarci per tutta la vita… ecc. ecc.

Così mi sono preso il loro quotidiano cazziatone: “Ma che padre sei?”, “Tuo figlio te lo rinfaccerà per tutta la vita!”, “Sono momenti unici, non dovresti perdertelo”, “E’ giusto che ci sia anche tu in quel momento”, e via così.

Io e Anna al momento siamo d’accordo. Lei per fortuna non insiste adesso sul fatto che io debba entrare con lei e stare lì fino alla fine. Vedremo se col tempo (e soprattutto quando starà per entrare in sala “sfornamento”) cambierà idea.