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Il gas esilarante per il parto, e vai di ossido di azoto

corso pre parto buzziE via, si ricomincia. Siamo stati al primo incontro del nuovo corso preparto. In realtà il corso vero e proprio partirà a settembre e questa era solo una introduzione. Praticamente il corso pre pre parto.

The Second, detto anche “Il Nuovo” nascerà in un ospedale diverso da quello del gnappo. Dopo aver cambiato casa abbiamo optato per il più vicino. Così Anna ha scelto di smazzarsi un nuovo corso, un po’ per fare un ripassino del primo e un po’ per vedere com’è la struttura. Questo infatti è organizzato direttamente dall’ospedale, mentre il primo lo avevamo fatto al consultorio.

Al primo incontro, praticamente una mini conferenza su tutti i loro servizi e sul percorso che faranno le partorienti, sono andato anch’io. Mi ha fatto strano rivedere tutte quelle pance messe assieme. Non ero più abituato. Vedere donne di età diverse, outfit diversi, alcune accompagnate dai futuri papà e altre no. Mi piace la dinamica “scuola guida”, cioè quel momento in cui ti trovi con persone che mai e poi mai avresti conosciuto in vita tua. A parte il militare e le lezioni di teoria per dare la patente è difficile conoscere persone di tutti i tipi, dai neopunk ai radical chic, dai frikkettoni un po’ vegan ai fighetti di provincia. Il bello della maternità è che rende tutti uguali.

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The Second

Ecografia 4 mesi okAspettare un secondo gnappo è come non aspettarlo: di fatto non se lo caga nessuno. E’ l’ingiusta vita dei secondi. Una volta infatti per levarseli di torno li mandavano alle Crociate. Adesso invece gli va decisamente meglio. Però non ci sono dubbi: se per il primo figlio tutti gli occhi sono puntati sul pancione, quasi in adorazione della dea della fertilità, per il secondo le attenzioni alla mamma si riducono a un semplice: “Come stai?”.

Io un po’ mi sento in colpa. A questo secondo non ci sto proprio pensando. Il gnappo assorbe come sempre un sacco di energie. Tutte le energie sono sempre per lui. Anna sta andando a fare i controlli di routine e per fortuna finora sta andando tutto bene. Lei adesso fisicamente è ok, a parte qualche svomitazzata improvvisa. C’è anche la stanchezza cronica, dovuta alla mancanza di sonno e al fatto che non si riposa abbastanza. Ma con il gnappo operativo e cazzutissimo è difficile trovare dei momenti di relax.

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Ancora in attesa, tra tracciati e nonni graffitari

Tutto tace. O meglio, qualche contrazione c’è. Ogni tanto, leggera leggera. Stamattina altro monitoraggio e visita in ospedale. Questa volta l’ho accompagnata anch’io. Me ne sono stato un paio d’ore in sala d’attesa mentre Anna si faceva attaccare quella specie di elettrocardiogramma alla pancia.

“Torni mercoledì, se non si rompono le acque prima”, il responso delle ostetriche. E quindi aspettiamo. Io da domani sarò in ferie e spero che il pupo non si faccia attendere troppo. Vabé, portiamo pazienza. Abbiamo fatto 30 facciamo 31.

In sala d’attesa le scene peggiori (più invecchio e più divento intollerante lo so…). Graffiti sui muri con dedica e data in onore dei nuovi nati. Inciviltà? Ignoranza? Voglia di imbrattare gli spazi pubblici? Grafomania per ingannare l’attesa? Mah…

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In attesa del parto: tra visite, cartoni e telefonate

Eccoci “fuori termine” in attesa che “Giacomino” (ormai i nostri amici lo chiamano tutti così) venga fuori. Evidentemente sta bene là dentro al caldo e non ha intenzione di venire fuori. Come dargli torto? Quindi con il termine ufficiale già scaduto il 4 gennaio e il parto indotto previsto entro il 15 gennaio, siamo in attesa.

Mia mamma e mia suocera ci chiamano una o più volte al giorno per sapere se ci sono novità. “Ma no minkia! Se ce ne fossero vi chiameremmo no?”. Ma faglielo capire… Battaglia persa.

Approfittiamo di questi momenti di calma per fare le ultime cose, per guardarci i cartoni che passano in tv alla sera (tipo La Bella e la Bestia, Ratatouille, Gli Aristogatti… oltre ad essere rincoglioniti stiamo cercando di farci una cultura sugli ultimi Disney Pixar che ci mancano e cerchiamo di entrare nel mood cartoni in anticipo in modo da arrivarci preparati quando ce ne sarà bisogno).

Intanto a casa mia è iniziato una sorta di pellegrinaggio degli amici che, presi dai sensi di colpa per non averci visto negli ultimi mesi di gravidanza, cercano di recuperare all’ultimo minuto. Risultato: processione di parenti e amici a casa che nei limiti del possibile cerchiamo di tenere a bada.

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Il tracciato, i padri inutili e le mamme in ansia

Ieri Anna è andata in ospedale a fare la mitica “visita a termine” con relativo tracciato. Ecco le sue mail mentre era in attesa.

—-Messaggio originale—-
Da: Anna
Data: 4-gen-2012 9.50
A: Federico
Ogg: 2^ piano: Macedonio Melloni

Se avessi twitter questo posto lo taggerei come #genteconlavaligia oppure #ciaosonoansia! Non hai idea delle facce allucinate che vedo: balene allucinate con compagni ancora più stravolti. Intere famigliole al completo che osservano la porta della stanza tracciati in attesa di saltare addosso all’ostetrica. Noi siamo principianti! Ovviamente le più tranquille sono le extracomunitarie; ce n’è una addirittura da sola, come me! #solidarietà.

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Nessuna sorpresa a Capodanno, mi piace

Post veloce. E anche questo Capodanno se lo semo levato dalle palle. Per fortuna niente sorprese né corse all’ospedale in taxi. Il gnappo è ancora dentro e verrà immatricolato nel 2012. La sciatica di Anna sta un po’ passando. Oggi proviamo ad andare a una mostra in Triennale e cerchiamo un ristorante aperto. Sarà un’impresa. Dopo la mia nottata in discoteca, ho toccato il letto alle 8 e mi sono svegliato alle 15.30 (puntando la sveglia ovviamente). I like it.

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In finale di gravidanza, ecco la sciatica

In nove mesi di gravidanza Anna è sempre stata bene. Poche nausee, sparuti vomitini improvvisi, dormite fotoniche, una covata serenissima insomma. Uniche cose da segnalare la Garnerella vaginalis e le infinite pipì ad ogni minuto. Per il resto tutto ok, una gestazione da baciarsi i gomiti, confrontandola con quelle sentite in giro.

A Natale però non poteva mancare un fastidioso regalino: la sciatica. Praticamente le fa male dietro ad una chiappa e non riesce più a camminare bene perché non può appoggiare il peso sulla gamba destra. Quando cammina sembra una zoppa. Io scherzando le ho proposto di fare come per i cavalli quando si rompono una gamba. Un colpetto e via… “Mi fa un po’ pena vederti così  – le ho detto ieri sera – meglio porre fine alle tue sofferenze, no?!”.

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Foto, la prova montaggio del passeggino (+ istruzioni)

(Visto che in tanti capitano qui cercando le istruzioni di montaggio, trovate il link dove scaricarle in fondo al post).

ovetto inglesina zippy montatoOk, come fotografo sono una frana. Ho usato la mia fedele Nikon compatta P50 che ho comprato ormai 5 anni fa e che ho iniziato a maledire subito dopo l’acquisto. Ma ormai ci sono affezionato e non vorrei spendere altri soldi per comprarne un’altra seria. Forse sono io che non sono capace di usarla o è lei che fa concorrenza a una Polaroid anni ’80. Amen.

istruzioni montaggio inglesina zippyEcco il reportage del montaggio del passeggino.

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Il corso allattamento e la manìa del “naturale”

Sono stato al mio primo (e spero ultimo) incontro-allattamento. Eravamo una quindicina. Solo due gli uomini, me compreso. Gli altri partner si sono dati alla fuga, o forse avevano altro da fare, tipo lavorare.

La simpatica pediatra che ha tenuto il corso aveva il cellulare con una suoneria assurda, quello classico delle paperette di gomma. Da lì avrei dovuto capire molte cose…

Ha iniziato a parlare di sto benedetto allattamento al seno, facendoci un pippone su come il tutto debba essere il più “naturale” possibile quindi: niente ciuccio, niente biberon, ma al limite mettere il latte in una tazzina che poi il bimbo lecca tipo gattino (ehhhh?!!!).

Sì assolutamente al rooming in (cioè il neonato sempre in camera con la mamma dopo il parto. E poverina! e lasciatela respirare sta donna dopo tutta la fatica!); così il bimbo non becca i potenziali virus che girano negli ospedali e, cito: “Così ci si accorge subito se c’è qualcosa che non va e poi il bimbo viene colonizzato dai batteri buoni”. Sarà.

Sì anche al famigerato e immancabile “skin to skin” (quindi il bimbo non si lava dopo l’espulsione, ma lo si butta bello zozzo così com’è addosso alla mamma). La pediatra ha poi smontato (o creato, questo è ancora da dimostrare) una serie di luoghi comuni su gravidanza e allattamento. Alcuni veramente eccezionali…

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No, la Candida no! Mannaggia al lievito

Volevo parlare del montaggio del passeggino/culla/tris per cui ho impiegato un intero pomeriggio. Volevo parlare dell’ultimo appuntamento dei papà per il corso preparto (con tanto di massaggio finale). Invece devo scrivere di qualcosa di più intimo. Molto più intimo. Tanto intimo che il solo nome può far venire i capelli bianchi: la Candida appunto.

Ehm, mi vergogno anche un po’, ma essendo questo un diario fedele di tutto quello che mi sta capitando da quel giorno in cui sono comparse le impreviste due lineette del test di gravidanza, mi sento in dovere di raccontare quello che mi succede giorno per giorno.

Dunque. Mesi fa Anna aveve preso la temibile Gardnerella Vaginalis. Dopo il pap test ha preso le sue suppostone da inserire “in sito” (che belli i termini tecnici delle istruzioni) e il tutto sembrava finito.

L’altro giorno guardo con un po’ di attenzione il mio “migliore amico” e cosa vedo? Puntini rossi, come se avesse un leggero morbillo. Poverino!! Inizia il sospetto. Lo tengo sotto ossevazione per un po’ e vedo anche delle cose bianche attaccate a quello che in termine tecnico si definisce “glande” o che a Napoli tra amici si chiama come quando si canta senza strumenti musicali: “a’ cappella”.

Arghhhhhh!!!! Sarà mica Candida???!!!! Ora forse mi spiego perché faccio pipì come un cane a spasso. Altro che Sindrome della Couvade!

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Help please! Come gestire i nonni dopo il parto?

Ho letto un post utilissimo su GiorgiaLand (che ringrazio) con i consigli pratici per il dopo-parto. E mi è venuto un dubbio amletico. Quando devo prendere le ferie? Subito dopo la nascita o dopo 15 giorni? E soprattutto, come gestire i nostri genitori?

Le ipotesi sono due: 1) mi metto in ferie (massimo due settimane) quando il nano arriva, senza avere troppa gente in casa tra le balle oppure 2) continuo a lavorare, lascio passare 15 giorni con i suoceri che si trasferiscono a casa nostra. Poi dopo una o due settimane li sbatto fuori di casa e a quel punto entro in ferie io per dedicarmi un po’ alla family.

Oggi ne abbiamo parlato tra noi, ma, essendo dei novellini, non sappiamo quale sia l’opzione migliore. In particolare siamo combattuti sulla gestione dei nostri genitori, che, essendo pure loro nonni alle prime armi, vorrebbero essere sempre onni-presenti (pur abitando in due città diverse e lontano da noi).

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La gravidanza e il corpo femminile

Il corpo femminile è e rimarrà sempre un mistero per gli uomini. Oltre ad essere stupendo e complicatissimo, ha una capacità di adattamento all’ambiente e di trasformazione che neanche il T-1000 di Terminator 2 possiede.

Primi giorni dopo aver messo la “pagnotta nel forno”: la vita diventa più spessa, le tette si ingigantiscono. (Se volete leggere i tanti post sul tema avete solo l’imbarazzo della scelta… uno, due, tre).

La pelle della pancia si tira come una sfoglia man mano che il pupo cresce. All’inizio il tutto è nella norma, poi il cocomero diventa veramente una protesi voluminosa e pesante. All’ottavo mese (34esima settimana circa) è un pallone aerostatico che sembra quasi posticcio. Ti vien voglia di dire: “Dai, togli quel cuscino da sotto la pelle!”. Invece là dentro c’è un nano scalciante.